Tre vittorie ed un posto al sole per il Frosinone: Yes we can

FOTO © MASSIMO MUCCIANTE

Tra troppi alti e bassi è impossibile non avere rimpianti per i punti lasciati alle avversarie di media-bassa classifica. Ma questa serie B ci aspetta: dopo la ripresa sta dimostrando un livellamento in basso anche per la lungra frenata delle squadre di vertice

Giovanni Lanzi

Se lo chiamano 'Il Maestro' non è un caso

Nove punti per stare dentro il perimetro del terzo o del quarto posto. Il Frosinone deve fare calcoli solo su stesso a cominciare dalla sfida con il Benevento se vuole portare dalla propria parte almeno il vantaggio di aspettare al varco l’avversaria in semifinale.

Non sarà tanto Nesta contro Inzaghi, campioni di tanti trionfi con la maglia del Milan e della Nazionale a confronto, ma il Frosinone che sulla propria strada incrocia ancora i sanniti per qualcosa di importante. Tre anni fa Marino sbagliò clamorosamente i calcoli al ‘Vigorito’ e dopo aver ottenuto l’1-1, al 93’ perse una partita che, pareggiandola, avrebbe schiuso la strada per la serie A con un anno di anticipo. Facendo risparmiare un anno di serie B e una serie infinita di noie post-promozione.

La storia si ripete nel calcio. Il Benevento ha fatto storia a sé e soprattutto Inzaghi ha saputo fare tesoro degli errori delle stagioni al Milan e al Bologna dettati dalla inesperienza. E in Serie A ci si presenta da vincitore.

SPINTA POSITIVA E GIOCATORI DA RITROVARE
PESCARA-FROSINONE. FOTO © MASSIMO MUCCIANTE

Breve dietrologia. A Pescara il pareggio muove la classifica dei giallazzurri e di questi tempi è la cosa più importante.

Bardi strepitoso abbassa la saracinesca durante il black-out dei giallazzurri durato 46’ del primo tempo e nulla può sulla parabola di Memushaj al quale tutto bisognava concedere meno che una punizione dal limite.

Stavolta i cambi hanno spinto verso il pareggio ma da quel momento in poi, con la squadra di Sottil in evidente difficoltà tecnica e tattica, sono mancate lucidità, precisione, forza nelle gambe e… uomini-chiave.

Sicuramente una nota dolente quella degli infortuni (oltre la squalifica di Ardemagni) ma non l’unica perché il motore ancora non va a regime per tutti. E si spera possa andarci dalla prossima in poi. Scrollandosi di dosso quel senso di impaccio misto a timidezza che non permette di esprimersi mai per più di 50’-55’ in maniera costante e che stride con la composizione di un organico complessivamente di primissimo livello in tutti i ruoli.

Magari qualche singolo non ha reso come era nelle intenzioni ma non va mai dimenticato che il Frosinone ha in rosa i primi tre attaccanti di serie B per numero di gol (Ardemagni, Dionisi e Ciano). Ma ha segnato meno delle precedenti due stagioni di serie B (57 reti nel 2016-’17 e 65 nel 2017-’18) mentre ha la difesa migliore sempre rispetto a quelle due stagioni (42 nel 2016-’17 e 47 nel 2017-’18).

TRA ALTI E BASSI
PESCARA-FROSINONE. FOTO © MASSIMO MUCCIANTE

Visto che è difficile, se non impossibile, chiudere le stagioni senza rimpianti, allora diciamo anche che la squadra di Alessandro Nesta prima di pareggiare 2-2 a Livorno aveva ottenuto il 72% dei punti allora in classifica con formazioni di media-bassa classifica.

Trend sovvertito da quel pareggio con tanto di 3-2 fallito da Rohden a due passi da Plizzari al 93’. I canarini hanno infatti lasciato, oltre ai 2 punti ai granata toscani, punti alla Cremonese (0-2 in casa con la complicità dell’arbitro, ndr), quindi nel post-lockdown, hanno pareggiato a Trapani (0-0), pareggiato in casa con la Juve Stabia (2-2), pareggiato a Pescara (1-1).

Nelle more poteva esserci altro. Oltre ad aver perso in casa con il Cittadella che perde regolarmente da 4 giornate (0-2), con il Chievo e l’Empoli che sono al momento fuori dai playoff (doppio 2-0). Una sola vittoria, con lo Spezia che ha 3 punti di vantaggio più 1 punto per effetto degli scontri diretti sul Frosinone.

Adesso nel gran finale, dopo il Benevento in casa, il Crotone fuori che lunedi sera potrebbe essere già in A e quindi in casa il Pisa che cerca un posto al sole.

LE ALTRE
PESCARA-FROSINONE. FOTO © MASSIMO MUCCIANTE

La regolarità del Crotone ma sicuramente di più la brusca frenata delle dirette inseguitrici – che dimostra un livellemento in basso dei valori generali – avvicinano i pitagorici all’ingresso in serie A dalla porta principale.

La squadra di Stroppa soffre e va sotto contro la Salernitana anche grazie ad una disattenzione di Cordaz sul tiro di Maistro ma poi ci pensa il… Messias della Calabria, il brasiliano pescato sui campi del nord Italia da quella vecchia volpe del ds Ursino. Uno a uno e bel sospiro di sollievo tirato per quanto accaduto sugli altri campi. Parecchia tensione allo ‘Scida’ a fine gara.

Andiamo per ordine. La 35^ era tutto un incrocio tra playoff-retrocessione-salvezza, lo Spezia infatti, più ondivago che mai (reduce da due vittorie dopo due ko di fila) perde in casa con il Venezia che grazie al solito Aramu (un giocatore da ‘consigli per gli acquisti’…) e alle parate di Lezzerini (destinato al Genoa, pare) sbanca il ‘Picco’ e fa risalire a sua volta le quotazioni di salvezza dei lagunari di mister Dionisi anche se quota 44 non è proprio un approdo sul quale stazionare.

LE LACRIME DEL PORDENONE

Piange anche il Pordenone, alla sua seconda sconfitta consecutiva dopo 3 successi di fila. Sul neutro del ‘Nereo Rocco’ di Trieste passa 2-1 il Cosenza che a pochi secondi dalla fine delle altre  partite era a -1 dalla zona playout che si è vista allungata a -4 per la vittoria in rimonta (da 0-2 a 3-2) della Juve Stabia che ‘cappotta’ letteralmente un Chievo parente diretto di Giano Bifronte che l’ultima vittoria se la ricorda in casa con il Frosinone.

Molle la formazione di Aglietti che paga anche in erroraccio del portiere Semper sul 2-2. Succede così che la squadra di Occhiuzzi deve sperare di accorciare sulla Juve Stabia nelle prossime due gare per giocarsi qualche chances nello scontro diretto all’ultima giornata.

Il Cittadella dopo 3 successi è arrivato alla quarta sconfitta una dietro l’altra: la squadra di Venturato ha mollato la presa anche in casa con l’Ascoli che ha vinto la quarta partita della gestione Dionigi ed ha allungato in maniera perentoria sulle dirette rivali.

METAMORFOSI EMPOLI
PESCARA-FROSINONE 1-1

Una squadra che ha subìto una metamorfosi negativa è l’Empoli che da 2-0 in casa sull’Entella, si fa saltare i nervi e perde 4-2 chiudendo in 9 uomini. Che la fase difensiva non fosse il pezzo migliore di casa-Marino si sapeva già anche se i toscani stavolta se la prendono con l’arbitro ma la verità è che hanno il fiatone lungo e lo avevano fatto vedere già contro il Frosinone che li aveva graziati, perdendo.

E c’è da dire che l’Entella sbaglia anche un rigore con Mancosu, penalty anche abbastanza dubbio. I toscani vedono allontanarsi i playoff più per il contraccolpo psicologico che può avere un ko del genere che per reali difficoltà (trasferta a Salerno, poi Cosenza in casa e chiusura a Livorno). 

Perugia e Cremonese cercano di vincere ma si dividono la posta (0-0): Vicario e Ravaglia protagonisti, col pareggio avanza verso la salvezza la squadra di Bisoli mentre per l’undici di Cosmi è una sofferenza no-stop. Il capocannoniere del campionato Iemmello parte ancora dalla panchina e già di per sé è una stranezza assoluta.

SE FINISSE ORA

Al momento la classifica avulsa salverebbe gli umbri, spedendo il Pescara al playout. Salvezza che si allontana anche sul campo (dopo le vicende societarie) per il Trapani: i granata passano dal doppio svantaggio al pareggio a Pisa, continuano ad attaccare e subiscono il 3-2 nel recupero su un gran colpo di testa del bomber Marconi che sale in Cielo per battere Carnesecchi. Gol che permette alla squadra di D’Angelo di agganciare l’ultimo vagone per i playoff in attesa della prossima fermata.

‘Last but non least’ per ovvi motivi, il Benevento gioca al gatto col topo contro il Livorno (3-1). Per la gloria e per il record di punti nei campionati di B che è del Palermo nel 2013-’14 (86). Ma per i sanniti venerdi ci sarà un Frosinone che nelle prossime tre partite  non potrà fare sconti a nessuno.