[L'ANALISI] Tutti i numeri della sfida a Venezia. Il Frosinone non è riuscito ripetere le prestazioni delle precedenti gare. I dati in calo dei tre reparti spiegano nel migliori dei modi la sconfitta. La retroguardia per la prima volta ha steccato: Monterisi ad esempio ha ceduto il 50 % dei confronti diretti. Male il centrocampo. La sosta permetterà di riordinare le idee in vista della ripresa in casa col Monza
Non era un trionfo prima, non è un disastro adesso. Ma la netta sconfitta di Venezia fa squillare un primo campanello d’allarme in casa Frosinone che, contrariamente alle prime sei uscite, fatica nell’esprimere il gioco sul difficile campo dei lagunari. A “tagliare le gambe” dei ciociari l’uno-due dei padroni di casa che, nel giro di sedici minuti, indirizza il match a proprio favore grazie ai primi gol in campionato di Compagnon e Yeboah.
Nella seconda frazione i ciociari non riescono mai a rendersi realmente pericolosi per provare a riaprire il match, anzi, entrano in campo distratti e subiscono dopo appena sette minuti il gol del definitivo 3 a 0 per i veneti. La sosta nazionali arriva nel momento giusto e servirà per resettare e ripartire, al rientro nel modo migliore possibile.
Equilibrio nei numeri ma non nella pericolosità

I dati parlano di un sostanziale equilibrio, sia nel possesso palla, che le due squadre si dividono equamente a fine partita, sia nelle conclusioni verso lo specchio, con diciassette tiri per parte e cinque parate di entrambi i portieri. La differenza, banalmente, la fanno i tre gol realizzati dal Venezia, su tre grosse disattenzioni di una difesa che, fin qui, non aveva mai dato grossi segnali d’allarme.
Meglio il Frosinone per quanto riguarda i corner (7 a 3) e i contrasti portati a termine (20 a 11). Negativi, invece, i dati sui falli, con i ciociari che ne commettono ben 29, di cui 4 puniti con l’ammonizione dall’esperto arbitro Sacchi che riesce a tenere salda una partita molto fisica e nervosa.
Male la difesa colpevole sui 3 gol subiti

Il pomeriggio inizia nel peggiore dei modi per la difesa che, fin qui, era tra le meno battute del campionato: Yeboah inventa una grande giocata nello spazio e Compagnon conclude alle spalle di Palmisani, sfruttando il varco lasciato dalla retroguardia ciociara con Bracaglia che non segue l’inserimento dell’esterno ex Primavera della Juventus.
Il raddoppio vede sempre protagonista il numero 10 dei padroni di casa, che forza il pressing si Palmisani e trova il contatto con l’estremo difensore del Frosinone, intento nel rinviare un pallone scomodo. Sacchi viene richiamato dal Var e, dopo l’on Field Review, concede il penalty. Dal dischetto si presenta lo stesso Yeboah che, dopo la respinta di Palmisani (al suo primo rigore parato in carriera), insacca per il raddoppio.

Il tris dei padroni di casa arriva dalla fascia sinistra, con la sgroppata di Sverko in proiezione offensiva, il centrale mette un cross rasoterra che trova il sinistro potente di Casas, dimenticato dalla retroguardia e libero di calciare alle spalle di Palmisani. Retroguardia da rivedere anche nei numeri: nello specifico quelli del capitano Monterisi, in calo rispetto alla sua media stagionale fin qui impeccabile, che riesce a vincere appena il 50% dei duelli contro l’attacco avversario.
Il centrocampo non s’accende e la squadra non gira

Il reparto che fin qui aveva raccolto più consensi tra addetti lavori e tifosi, non riesce mai a cambiare il ritmo della partita, rimanendo ingabbiato nella linea di mediana ben più esperta dei padroni di casa, formata da Busio e Doumbia (entrambi titolarissimi anche nella passata stagione in Serie A). Per Calò e Koutsoupias appena 1 passaggio chiave a testa e, soprattutto per il primo, percentuale al ribasso rispetto la media stagionale di passaggi riusciti (appena il 73%).

Male anche Konè, apparso troppo nervoso nel corso di tutto il match e punito con il primo cartellino giallo stagionale. Per il centrocampista ex Como, appena 19 tocchi del pallone nei 45′ minuti giocati e solo 5 passaggi riusciti. Entra bene Grosso, che prende il posto all’intervallo proprio di Konè. L’ex Juventus prova due volte la conclusione in porta, trovando nella seconda occasione le mani di Stankovic a dirgli di no.
Il reparto avanzato non fa male

Alvini, costretto a fare a meno dello squalificato Kvernadze, ripropone Masciangelo sull’out di sinistra insieme ai confermatissimi Raimondo e Ghedjemis. Il primo, chiamato a coprire entrambe le fasi, lascia andare troppo facilmente Compagnon sul primo gol, non coordinandosi con Bracaglia in difesa.
Gli altri due non riescono mai ad accendersi, trovando appena due tiri in porta, facili prede di Stankovic. Non fanno meglio Zilli e Vergani, entrati ormai a match archiviato e serviti poco e male dai compagni.
Dopo la sosta il tour de force: 5 partite in 20 giorni

Una sconfitta che fa male più al morale che alla classifica, con il Frosinone che rimane agganciata all’affollato treno delle prime (ben otto squadre in cinque punti). La sosta servirà, come detto, per resettare la prima sconfitta stagionale, analizzare gli errori e ripartire da questi per ritrovare vittoria e il buon umore che ha contraddistinto (quasi per intero) un ottimo inizio stagionale.
Si riprenderà con la sfida interna contro il Monza dell’ex Bianco che ha ritrovato la la vittoria dopo 2 turni. Poi Sampdoria in trasferta, Virtus Entella in casa, Carrarese in Toscana e Modena allo “Stirpe”.

















