
[CIAO AMICI] Il direttore sancisce l'approdo al Cagliari scrivendo una sentita lettera al mondo giallazzurro: "Non è un addio ma un arrivederci, i legami veri non si spezzano mai. Sono stati 5 anni fantastici, qui la squadra è un modo di vivere. Identità e comunità".
Un congedo asciutto com’è nel suo stile ma molto sentito in cui l’uomo prevale sul Direttore. Il cuore ha la meglio sul “mestiere” di un dirigente di 70 anni e mille esperienze sulle spalle. Il congedo dal Frosinone di Guido Angelozzi è arrivato in una stanca piovosa domenica di fine giugno in cui il calcio è ancora giocato con il Mondiale per club, l’Europeo Under 21 e il ritorno dei playout Salernitana-Sampdoria. L’ormai ex direttore dell’area tecnica, passato da alcuni giorni al Cagliari, ha affidato le sue emozioni in una lettera rilanciata dall’ufficio stampa della società.
“Ciao Frosinone, difficile per me trovare le parole giuste in questo momento – è l’incipit della lettera di saluti di Angelozzi – Forse perché, quando si lascia un posto che ha significato così tanto, nessuna frase riesce davvero a racchiudere tutto ciò che si prova”.
Una parentesi indimenticabile

L’esperienza a Frosinone, iniziata nel 2020, è stata tra le più importanti e lunghe della sua infinita carriera da dirigente. Oltre ai risvolti professionali, ai risultati belli e brutti, Angelozzi non nasconde il forte legame umano che ha stretto col mondo-Frosinone. Il calore e l’ospitalità della Ciociaria lo hanno toccato nel profondo al di là dei momenti di difficoltà che ci sono stati soprattutto nell’ultima stagione.
“Sono stati cinque anni fantastici, intensi, vissuti con passione, sudore e orgoglio – ha aggiunto il direttore – Anni che porterò con me per sempre. Abbiamo vinto, ci siamo tolti soddisfazioni, abbiamo perso e sofferto ma quello che conta è che abbiamo sempre reagito e lo abbiamo fatto insieme”.
Il rapporto con Stirpe
Nella sua lettera Angelozzi non poteva che sottolineare il forte legame con Maurizio Stirpe. Un’amicizia, prima del rapporto professionale, nata oltre vent’anni. E coronata da un lustro di collaborazione fianco a fianco nei piani alti della società giallazzurra.

“Il mio primo, doveroso ringraziamento va al presidente Maurizio Stirpe e a tutta la sua famiglia – ha proseguito Angelozzi – Mi hanno accolto come un fratello, da subito mi sono sentito a ‘casa’ e questo non è assolutamente scontato. Ho percepito la fiducia e il rispetto, insieme abbiamo creato un legame umano raro. Mi hanno aperto le porte non solo del club, ma di una terra meravigliosa, la Ciociaria, che ho imparato ad amare ogni giorno di più”.
Zoino, Doronzo ed un club straordinario

Il direttore ha dedicato parole importanti a quanti hanno lavorato con lui in questi anni. “Grazie a Rosario Zoino, punto fermo e costante presenza, con il quale ho avuto un rapporto diretto, schietto ma sempre collaborativo – ha continuato – Grazie a Piero Doronzo (suo probabile erede ndr), compagno di viaggio e amico di sempre, con cui ho condiviso ogni battaglia, ogni scelta, ogni emozione“.
Un pensiero speciale ai dipendenti. “Persone straordinarie, che con dedizione e amore portano avanti ogni giorno questa realtà. Siete una vera famiglia, e sentirne di farne parte è stato per me un privilegio”, ha chiosato.
Riconoscimenti a giornalisti e tifosi

Non era scontato e non capita spesso in un mondo del calcio dove i giornalisti vengono visti come nemici e le critiche sono indigeste. Ed invece Angelozzi ha voluto riconoscere ai giornalisti di Frosinone grande correttezza, rispetto ed attenzione. “Un grazie sincero anche ai giornalisti e a tutti gli addetti ai lavori: mai una parola fuori posto, sempre attenti, rispettosi, vicini alla squadra anche nei momenti più delicati – ha puntualizzato Angelozzi – Questo clima di rispetto e collaborazione è stato uno dei grandi punti di forza del nostro percorso”.
E poi i tifosi e la città. “Ma il ringraziamento più grande va a voi: all’ambiente, ai tifosi, alla gente, alla città di Frosinone – non ha nascosto l’emozione – In questi anni mi avete fatto sentire uno di voi, un ciociaro doc. E questo, per chi come me viene da lontano, vale più di qualsiasi risultato”.
Non è un addio

Il finale della lettera fa capire in maniera chiara quanto Angelozzi sia entrato in sintonia con Frosinone ed il Frosinone. “Non è solo una squadra. È un modo di vivere, è identità, è comunità – ha concluso – Porterò per sempre con me il calore dei vostri abbracci, il suono del “Benvenuto direttore” che si è trasformato giorno dopo giorno in “Grazie direttore”. Oggi non dico addio. Dico arrivederci. Perché i legami veri non si spezzano mai”.