I killer del tifo: vanno allo stadio ma senza passione (di E.Varriale)

di Elena VARRIALE
Giornalista Tv

 

 

 

Ho visto persone allo stadio Salveti alzare il dito medio contro un collega che imbracciava la telecamera per riprendere i festeggiamenti del Cassino per la ritrovata Serie D.

Ho visto un altro collega essere insultato durante i festeggiamenti del Cassino al grido di “Ciociaro vattene… Siete la televisione ciociara… Seguite il Frosinone“…. E bojate simili.

Poi ho visto post su Facebook in cui alcuni tifosi del Cassino, evidentemente frustrati e con un sacco di tempo da perdere. Promettevano di farsi trovare davanti ai cancelli del Salveti per bloccare l’ingresso a chi in questi sette anni non ha patito i dolori biancoazzurri.

Non mi sono sentita chiamata in causa, dal momento che mercoledì scorso a casa piangevo dalla gioia visto che – per lavoro – non ero a Pomezia.

Mi è dispiaciuto per chi – per colpa di tanti cerebroassenti – è stato scoraggiato a riempire il Salveti, anche in un giorno di festa!

Mi sono sentita chiamare “Ciociara infame” perché in tv racconto anche del Frosinone… E lo faccio perché è lavoro… Ma anche perché è sport… E perché è calcio. Perché per me, e non per voi, il calcio è passione.

Quello che poi sono nella mia vita privata, i cori che canto con mia figlia allo stadio, gli sfottò e le prese in giro bonarie all’avversario (anche socio-geografico!!!) queste sono un’altra cosa e fanno parte del gioco. Ed il Gioco fa parte della mia vita e non del mio Lavoro!

Provo una seria pietà verso chi si permette di mandarmi a quel paese perchè per lavoro mi barcameno con la serie B (e spero l’anno prossimo con la serie A!) e non solo con i gironi di Eccellenza e Promozione!

Provo altrettanta pietà verso chi non capisce che a me per il Latina dispiace. E dispiace da morire. Perché mi immedesimo in chi piange, soffre, ogni sabato e domenica. Per chi non ci dorme per una partita di pallone. Per chi ha affrontato trasferte, pioggia, neve e vento. Ed oggi si ritrova senza più nulla se non la consapevolezza di aver sbagliato a credere che il pallone sia davvero passione. Perché i fatti dimostrano che di passione ormai nel calcio resta solo quella dei tifosi o poco più! E’ come quando investi tanto in una storia d’amore, dai tutto te stesso e poi ti rendi conto che per lui o lei sei stato solo un tramite per arrivare a certi scopi. L’amarezza è la medesima!

Provo pietà verso chi probabilmente scoraggerà tante persone ad andare allo stadio per colpa di atteggiamenti trogloditi che non hanno nulla da invidiare a quei co*** che buttano motorini dagli spalti, bombe carta sul campo, eccetera eccetera.

Se mia figlia a 4 anni è stata fermata allo stadio Olimpico, le è stata aperta la borsetta di Frozen, rigirata e controllata in ogni sua parte per scongiurare che ci fosse qualcosa di vietato… Beh… La colpa è del buon senso di tanti uomini e donne del servizio d’ordine. Che però si ritrovano lì in migliaia per una partita di calcio insulsa e inutile come Roma-Fiorentina. Perché nel mondo esistono persone come voi. Che vanno allo stadio e pensano di tifare. Invece fanno solo strilli senza passione.

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