Veltroni e Dossena sfidano Balata in un’elezione ricca di incognite

Giovedì 12 settembre l’assemblea per scegliere il nuovo presidente della seconda Lega nazionale. Non sono escluse sorprese e colpi di scena. I candidati chiedono chiarezza e regolarità sullo svolgimento della tornata. Gli schieramenti e le indiscrezioni

Alessandro Salines

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Una sfida ricca d’incognite, polemiche e che potrebbe riservare dei veri e propri colpi di scena. L’elezione della nuova governance della Lega di Serie B in programma tra mercoledì 11 e giovedì 12 aprirà la lunga stagione elettorale del calcio italiano. E sarà indicativa sui futuri equilibri federali. La riconferma del presidente uscente Mauro Balata fino a qualche mese fa era data per scontata. Ed invece tante cose sono cambiate a partire dalla presentazione di 2 candidature di peso come quelle del manager Vittorio Veltroni e dell’ex campione del mondo Beppe Dossena.

Tutti da decifrare poi gli schieramenti delle società con la variabile-Gravina sullo sfondo. Ed il clima non è dei più distesi: secondo alcune indiscrezioni le candidature di Veltroni e Dossena sarebbero in bilico e non sono escluse code giudiziarie. A tal proposito nelle ultime ore i 2 sfidanti hanno chiesto pubblicamente chiarezza e massima regolarità sullo svolgimento della tornata elettorale. Insomma un momento delicato per la Lega già segnata dalla questione dei diritti tv. Giovedì quindi se ne vedranno delle belle.

Una corsa a tre

La presentazione del calendario della Serie B

L’assemblea elettiva dell’11 (prima convocazione) e 12 settembre (seconda) è stata indetta in fretta e furia il 22 agosto. Un’accelerazione che ha suscitato perplessità e polemiche. Si pensava che i giochi si sarebbero fatti dopo la riforma statutaria in programma a novembre. Ed invece Mauro Balata ha voluto anticipare i tempi. Malgrado ciò il presidente avrà 2 sfidanti, Beppe Dossena e Vittorio Veltroni. Una corsa 3 che rende alquanto incerto il risultato finale.

Bisogna riconoscere che Balata, presidente dal 2017, ha dato un’identità alla Lega ma la questione della cessione dei diritti tv con una riduzione sensibile degli introiti potrebbe influire sulle scelte dei club scontenti per aver perso oltre 2 milioni ciascuno. Per essere eletti serviranno dapprima 16 voti e poi 11 al terzo giro di consultazioni.

Veltroni chiede chiarezza

Vittorio Veltroni (Foto: Stefano Scarpiello © Imagoeconomica)

Vittorio Veltroni, 54 anni, nipote di Walter, è un manager di lungo corso con esperienze in Vodafone e Mondadori e un ruolo di primo piano nella società di head hunting Heidrick & Struggles con cui ha già avuto contatti con diversi presidenti. Il dirigente ha acceso le micce in una Pec inviata a Balata, alle società, a Gravina, al Ministro per lo sport Andrea Abodi e al presidente del Coni Giovanni Malagò. Ha chiesto di “chiarire prima della competizione elettorale la validità di tutte le candidature a mezzo comunicazione ufficiale inequivocabile per dare a tutti i candidati e a tutti gli elettori fiducia nell’aspetto definitivo del risultato elettorale”.

Le candidature di Veltroni e Dossena sono state presentate il 2 settembre, proprio sul fil di sirena. Lo statuto, recentemente modificato, fissa il termine a 10 giorni dall’assemblea. La riunione è stata convocata in prima convocazione l’11 settembre e in seconda, quando si voterà effettivamente, il 12. Dunque se si considera l’11 le candidature sarebbero fuori tempo e non valide; se vale il 12 tutto ok.  Un nodo che nessuno ha sciolto (il giudice sportivo ha competenza sulle operazioni di verifica dei poteri e di scrutinio). Il rischio di ricorsi è dietro l’angolo. La Lega ha ufficializzato le candidature “pervenute”: sembra il via libera, anche se l’aggettivo utilizzato potrebbe essere interpretato diversamente. Per questo Veltroni ha messo nero su bianco le sue perplessità.

Il Ministro dello sport Andrea Abodi (Foto: Giulia Palmigiani © Imagoeconomica)

Il manager è andato oltre contestando la scelta del voto elettronico. “Bisogna permettere ai club di votare di persona e in presenza, salvaguardando il loro libero diritto all’anonimato e alla libera decisione sulla rappresentanza in assemblea. In subordine, qualora volesse mantenere la votazione telematica, si dovrebbe pubblicare con congruo anticipo la procedura e nominare il garante della segretezza dei dati”. Veltroni chiede inoltre di consentire ai club di indicare solo nell’immediato del voto chi eserciterà tale diritto. Per il manager si potrebbe anche rinviare l’elezione di una settimana e dedicare l’assemblea del il 12 settembre a un confronto aperto tra i 3 candidati e i club.

“Queste azioni – conclude Veltroni lenirebbero il vulnus dei tempi compressi e del già trascorso ritardo tra la presentazione delle candidature e la formale accettazione delle stesse. Rilanciando anche in maniera iconica l’immagine di Lega unita e coesa, trasparente, che Lei ha così tanto contribuito a costruire”.

Dossena all’attacco

Beppe Dossena (Foto: Sara Minelli © Imagoeconomica)

Beppe Dossena, 66 anni, è stato un calciatore di primissimo piano. Campione del mondo nel 1982, ha vinto lo storico scudetto del 1991 con la Sampdoria oltre alla Coppa delle Coppe, alla Coppa Italia e alla Supercoppa. E’ stato una bandiera del Torino, ha militato anche nel Bologna e nell’Udinese. Allenatore, dirigente ed opinionista tv, tempo fa aveva provato la scalata al sindacato calciatori. Anche Dossena in un’intervista all’ADN Kronos non ha nascosto dubbi e perplessità sull’assemblea. “Continuo a leggere cose poco chiare sull’assemblea. Addirittura ora si annuncia un voto elettronico con un invito alle 20 società firmato dal presidente/candidato che chiede di registrarsi tre giorni prima dell’assemblea con avvertimento che la mancata registrazione equivale a rinuncia a votare”, attacca l’ex centrocampista azzurro

“Da più parti mi hanno chiesto perché mi sono candidato – ha aggiunto Dossena – Ecco, mi sono candidato proprio per spazzare via questa politica dell’equivoco opaco e cavilloso e tornare a parlare di calcio. Mi chiedo se forse Balata ha paura del confronto sui programmi, ma così si limita la democrazia. Inoltre vorrei che sul sito web della Lega fossero pubblicati i programmi e mi auguro di ricevere almeno una Pec di accettazione della candidatura. Nessuno mi ha ancora detto niente. Dobbiamo essere diversi, non ci può essere paura del confronto. Se hai i voti ti devi presentare ed essere votato, non capisco questa difesa a oltranza“.

Dossena con la maglia del Torino

Dossena ha spiegato com’è nata la sua candidatura: “Alcuni club di amici mi hanno chiesto di candidarmi alla presidenza della serie B. Vado sul sito e leggo che l’assemblea si terrà il 12 settembre, cerco lo statuto della Lega sul sito della Figc e leggo che bisogna presentare la candidatura 7 giorni prima – ha osservato sconcertato Dossena – Ci penso e mi dico perché no, il mio desiderio è comunque quello di essere utile al calcio. Preparo con mio cognato la candidatura e la invio lunedì 2 settembre dalla sua Pec. Ora mi dicono che lo statuto è cambiato e dice 10 giorni prima, ma sul sito della Figc c’è quello vecchio evidentemente, e poi mi dicono che l’assemblea sul sito della Lega è indicata per il 12 settembre. Ma in realtà nell’avviso di convocazione ai club, che però io non ho mai visto, c’era scritto che era convocata per l’11 settembre. Quindi avrei dovuto presentare la mia candidatura domenica 1 settembre”.

La variabile Gravina e gli schieramenti

Gabriele Gravina

Difficile inquadrare le posizioni delle 20 società. Balata ha sempre avuto alle spalle una Lega compatta ed almeno in apparenza non ci sono state mai frizioni. Neppure di recente sui diritti tv. Ma è pur vero che le candidature di Dossena e Veltroni non sono nate per caso. E dietro ci potrebbero essere gruppetti di società. Il sito storiesport.it, specializzato nella politica sportiva, ha provato a disegnare gli schieramenti. Pisa, Cremonese, Bari, Palermo, Sampdoria, Modena, Catanzaro, Spezia, Cesena e Cosenza sarebbero critiche nei confronti di Balata. Mentre Cittadella, Juve Stabia e Sudtirol restano fedelissime al presidente uscente. Il Brescia di Cellino (candidato consigliere) viene considerato un jolly. Possibile che Balata abbia solo 3 voti sicuri?  

Le altre? Non si fanno previsioni. Sempre secondo storiesport.it Sassuolo, Mantova, Carrarese, Frosinone e Salernitana sarebbero molto vicine a Gravina che potrebbe diventare una variabile importante nell’elezione. Di sicuro si può sostenere che tra il presidente federale e Balata i rapporti non sono più idilliaci. Ci sono stati dei contrasti, ultimo il botta e risposta su diritti tv. Gravina tra l’altro ha sostituito Balata con Antognoni come capo delegazione dell’Under 21.

Gli altri organi da scegliere

Massimo Cellino, candidato consigliere

Non sarà eletto solo il nuovo presidente. Ma sarà nominato anche il nuovo consiglio direttivo e il prossimo collegio dei revisori dei conti. Per la carica di consigliere sono candidati Massimo Cellino, Andrea Corradino, Raffaele Fiorella, Andrea Langella, Federico Merola, Mauro Michelini e Filippo Piccoli. Per gli indipendenti Mauro Pizzigati ed Andrea Messut. Come presidente-componente del Collegio dei Revisori in corsa Salvatore Ferri, Alessandro Grassetto, Sergio Graziosi, Marco Mugnai e Francesco Perrotta. Supplenti Domenico D’Ambrosio e Giulio Tedeschi.