Zappino sbatte la porta in faccia al Trapani: «Andiamo a vincere»

Giovanni Lanzi

Se lo chiamano 'Il Maestro' non è un caso

Giovanni Lanzi

 

di GIOVANNI LANZI
Giornalista temporaneamente senza carta

 

 

A Frosinone arrivò l’’anno della Serie B sfiorata con Dino Pagliari, portato dall’’allora dg Enrico Graziani che gli fece firmare il contratto all’’aeroporto Fontanarossa di Catania. Esattamente 12 anni fa, non tutti a colori giallazzurri però. Massimo Zappino ha vissuto infatti da protagonista entrambe le promozioni in serie B e quella in serie A, assistendo tra il ruolo di terzo e di secondo alla retrocessione della scorsa stagione. Davanti ai microfoni tocca a lui. Nella settimana che coincide con la trasferta a due passi da Siracusa dove vivono i suoi genitori e la famiglia della moglie. Tirato a lucido, attento. Magari anche pronto a giocare se Bardi non dovesse farcela. Anche se il portiere veronese ha fugato tutti i dubbi alla ripresa degli allenamenti dopo la botta alla spalla occorsa contro la Salernitana.

Inevitabile il raffronto tra questo Frosinone e le squadre che ottennero le precedenti promozioni in serie B. Magari uno come Marino avrebbe fatto gli scongiuri in siciliano, il dg Salvini avrebbe toccato ferro ma Zappino scende sul terreno della risposta: «Io penso che a livello di gruppo, la nostra forza sia la cattiveria agonistica, quindi la voglia di mostrare quello che abbiamo dentro come potenziale. E’’ chiaro che quando ci viene a mancare un po’ di furore alla fine tutti ci possono battere. Ma credo che anche quest’’anno la squadra stia dimostrando quello che eravamo in occasione delle precedenti promozioni. Cambiamo i giocatori ma la fame di ottenere risultati c’’è sempre. In serie B poi sono caratteristiche che non debbono mai mancare se vuoi vincere».

La leadership del gigante italo-brasiliano è riconosciuta nello spogliatoio anche se spazio in campo non ne trova. Ma lui ha saputo anche confortare i compagni nel momento della difficoltà: «Abbiamo perso, sono stato il primo a dire ai miei compagni che si trattava solo di un incidente di percorso. Non possiamo vincerle tutte, ci può stare che si possa perdere. Importante però è fare sempre la prestazione in campo. Loro –- prosegue Zappino –- ci hanno messo qualcosa in più a livello caratteriale, vincendo molti duelli singoli. Ad esempio a La Spezia, nonostante non abbiamo giocato bene, siamo tornati con un punto quando in altri anni anche quella partita l’’avremmo persa. Siamo convinti di andare a Trapani per vincere e per riprenderci quanto abbiamo lasciato al Comunale».

Dicevamo della maglia titolare che non arriva. Bardi ha rimediato tre ammonizioni, Zappino addirittura ne conta una dalla panchina. Però non dispera: «Fisicamente sto benissimo. Adesso non si vede perché ho il giubbino – – dice ridendo –- ma ho perso (rispetto alla scorsa stagione, ndr) 6-7 chilogrammi, mi alleno benissimo. Può sempre capitare che uno viene chiamato e se dovesse capitare sarò pronto».

Il suo nuovo ruolo lo ha sposato alla perfezione: «Bisogna dare spazio a chi merita, anche perché sono giovani. A 35 io non mi considero vecchio ma quando la società ha ripreso Francesco ha fatto intendere che punta su lui. Io so benissimo in quale ambito debbo muovermi. Poi dalla panchina faccio quello che ho sempre fatto anche quando giocavo. Cerco di scaricare l’’adrenalina e dò una mano al mister perché qualche volta non si sente…».

Ed ecco il leit motiv, la trasferta di venerdì. Per i siciliani di Calori è l’’ultima spiaggia o quasi. «Il Trapani? Partita difficilissima, loro stanno vivendo un periodo molto negativo. Sabato contro l’’Entella meritavano di vincere. Bisogna stare attenti ma, ripeto, ci servono i tre punti».

Infine Zappino lancia la volata ai compagni: «Punti fino alla fine dell’’andata? Ragioniamo partita per partita. Cominciamo a vincere da Trapani. Possiamo fare bene fino alla sosta e trascorrere 10 giorni di serenità insieme ai tifosi».

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