Nell’Aula del Comune di Frosinone ieri c’è stato il Question Time. Mettendo in luce una novità: l’opposizione ha iniziato a coordinarsi. Ed ha attaccato in modo unitario. Ma non è stato l’unico elemento politico
Alessandra Mandarelli
Chi sono, cosa fanno e soprattutto cosa non fanno i Consiglieri di opposizione al Comune di Frosinone. L’assenza di una strategia comune. La mancanza di stimoli. Ed il rischio di perdere un’enorme occasione
Schietroma e Iacovissi, allibiti dal J’accuse della dissidente Mandarelli, ormai la più votata nel Campo largo di Frosinone. «Nella vita ho aiutato tanti. Molti sono grati, lei no», controbatte Schietroma. Ma anche l’ormai consigliere Psi non se la tiene: «Sto da vent’anni nel Partito? Un merito, non una colpa. E senza ottenere mai ruoli amministrativi»
Già assessora nella Giunta Marrazzo e consigliera regionale con la Polverini, oggi è la più votata nel Campo costruito attorno al Pd. «Schietroma e Ottaviani mi volevano fare fuori, ma non ci sono mai riusciti». Eletta con la lista civica dell’ex sindaco Marzi, con cui cominciò vent’anni fa. «L’ho fatto solo per lui, che mi tratta da sempre come un politico e non come donna o quota rosa». I retroscena della cacciata dalla Regione
Il leader del Pd vuole vincere al Comune di Frosinone e sta costruendo una coalizione come quella del 2002. Con l’obiettivo di scomporre (letteralmente) il centrodestra: perciò il pressing su Gianfranco Pizzutelli, Carmine Tucci e Carlo Gagliardi. Avviato il confronto con Michele Marini, che però non verrà inseguito per sempre.
Ad un anno dalle elezioni nel capoluogo l’elenco dei possibili candidati del centrodestra continua ad allungarsi. Ma così si prepara il terreno all’avocazione da parte del tavolo regionale dei partiti. Uno scenario che Nicola Ottaviani non può permettersi.