Zingaretti capolista nel Lazio. Gli accordi per modificare la legge elettorale. Perché Astorre non può essere il candidato alla Regione Lazio. La cena Gerardi – Lotti. Una donna per Quadrini. Il ruolo di Ciacciarelli
Andrea Marcucci
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I fatti ed i protagonisti delle ultime ore. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende in questo mercoledì 27 aprile 2022
Il presidente della Provincia invita il leader nazionale di Base Riformista Lorenzo Guerini e coinvolge Claudio Moscardelli. Ha deciso come e dove giocherà le sue carte. Ma resta il nodo dei mancati accordi a livello locale. L’esame di maturità di Luca Fantini.
La resa di Andrea Marcucci sul capogruppo al Senato ha fatto percepire agli ex renziani come “ostile” la segreteria di Enrico Letta. E immediata è partita la rivolta: candidati autonomi a Sora, Alatri e Frosinone. Ma soprattutto scontro frontale alle provinciali, anche per la scelta del prossimo designato alla presidenza.
Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore
I capigruppo donne al Senato e alla Camera hanno irritato Delrio e Marcucci. La lettera scritta in mattinata al Segretario. Nel Pd i malumori delle correnti non sono finiti con l’arrivo di Enrico Letta. Nel territorio c’era un intesa non scritta tra il segretario regionale e il leader di Pensare Democratico. Ma il presidente della Provincia vuole i suoi spazi.
La continuità tra le due segreterie Dem non è affatto scontata. Andrea Marcucci e Graziano Delrio valutano la proposta di donne capigruppo a Camera e Senato. Il presidente della Camera Roberto Fico apre all’intesa, ma ricorda che il percorso è quello tracciato da Zingaretti. Punti interrogativi e variabili.
Incontro tra Letta e Calenda questa mattina. Per raffreddare le tensioni sulle elezioni di Roma. Deciso di “avviare un dialogo sulle iniziative nazionali e locali”. I sogni proibiti dei Dem: Zingaretti e Sassoli
L’annuncio della disponibilità di Gualtieri a fare il sindaco di Roma? La manovra di uno spin. Interno al Pd. Per forzare la mano a Letta. Prima polpetta avvelenata per il Segretario
Il riepilogo della settimana che ci siamo appena lasciati alle spalle. Le notizie chiave in vista di sette giorni che saranno intensi
Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore
Capolavoro politico e linguistico del segretario nazionale del Pd: “14 dei 24 mesi di questa segreteria sono trascorsi sotto la pandemia. E, nonostante questo, il Pd è tornato protagonista e centrale”
Andrea Orlando non esclude il possibile ingresso del segretario nel Governo Draghi. Oggi si riunisce la direzione del Partito Democratico, con il leader che sta valutando ogni tipo di scenario possibile. Ma proprio non è riuscito a digerire la richiesta di Base Riformista. E a Marcucci ha risposto: «Parlare di congresso, ora, è da marziani»
De Angelis e Fantini ribadiscono il sostegno a Zingaretti. Sullo sfondo gli equilibri interni e le candidature a Camera e Senato
Livello massimo di preoccupazione di Nicola Zingaretti per l’insofferenza di Base Riformista all’interno del partito. La battuta al vetriolo dei fedelissimi su Marcucci: “Al Senato Italia Viva ha due capigruppo, noi nemmeno uno”. L’ipotesi dello strappo che allarma il segretario. E a livello locale Fantini monitora l’area di Pompeo.
Il segretario del Pd ha compreso bene la portata delle proteste in piazza. Ci sono anche tanti amministratori locali del suo partito. Ma i Cinque Stelle sono scomparsi e Italia Viva continua a differenziarsi.
Il segnale di Marcucci a livello nazionale è stato colto nei territori. Antonio Pompeo (Base Riformista) è pronto a dire la sua fino in fondo ad Alatri e Sora. Ma perfino a Frosinone. Pensare Democratico di Francesco De Angelis studia le prossime mosse. Il pompiere Zingaretti potrebbe non bastare.
Nel Pd in diversi vorrebbero “processare” il segretario dopo l’election day. Le manovre di Bonaccini e Franceschini. Ma Zingaretti non voleva questo Governo e adesso non ha alcuna intenzione di subire attacchi interni. Perciò prepara le contromosse
Sulla scuola nuovo scontro tra Pd e Cinque Stelle. Andrea Marcucci attacca e fa sponda involontaria con Matteo Salvini. In questo modo lascia alla Azzolina la guida del fronte anti Carroccio.
Dopo che nel recente passato il “consigliere principe” del segretario aveva aperto ai Cinque Stelle, ora parla della necessità di una “gamba” centrista guidata da Renzi. Ma in questo modo verrebbe meno la vocazione dei Democrat. E il segretario lo sottolinea: “Devo dire che su questo punto con lui non la pensiamo allo stesso modo”.