Fratelli d’Italia lo vedrebbe benissimo come candidato sindaco (anche di bandiera). Lui potrebbe esserci rimasto male per il poco spazio che il sindaco Nicola Ottaviani gli ha riservato all’inaugurazione della piscina ex Enal. Ma il condizionale è d’obbligo. Un gioco di voci e di indiscrezioni non confermate che non contribuisce a fare chiarezza. Inoltre Fabio Tagliaferri è ancora un assessore del Polo Civico.
Antonio Scaccia
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Il sindaco punta ad un asse di ferro tra partiti e liste civiche per un accordo preventivo sulle regole della candidatura a sindaco. Con tutti dentro, a cominciare da Fratelli d’Italia. Lo schema è quello di rivolgersi a quelli che già fanno parte della maggioranza.
A Frosinone la coalizione appare concentrata soltanto su questo aspetto, senza porsi il problema di un’alleanza all’interno della quale necessariamente serviranno le liste civiche. Anche perché qualche pezzo si perderà.
A destra come a sinistra in tanti stanno valutando le mosse da fare in vista delle comunali nel capoluogo. Da Riccardo Mastrangeli a Fabio Tagliaferri, da Antonio Scaccia a Carlo Gagliardi. Il silenzio di Gianfranco Pizzutelli. Mentre nel campo delle opposizioni Michele Marini, Stefano Pizzutelli, Christian Bellincampi e Frosinone Indipendente non hanno ancora sciolto le riserve.
Ad un anno dalle elezioni nel capoluogo l’elenco dei possibili candidati del centrodestra continua ad allungarsi. Ma così si prepara il terreno all’avocazione da parte del tavolo regionale dei partiti. Uno scenario che Nicola Ottaviani non può permettersi.
Tra quattordici mesi l’appuntamento con le urne nel capoluogo, che cambierà verso alla politica provinciale. Come nel 2012. Centrodestra e centrosinistra in alto mare su tutto. Stavolta però le coalizioni non potranno nascondersi dietro le liste civiche.
Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore
Il sindaco Ottaviani fa quello che vuole e al massimo coinvolge la giunta. Nella maggioranza quasi nessuno ha il coraggio di metterlo in difficoltà, chi ci ha provato si è arreso. L’opposizione paga la spaccatura del Partito Democratico ma anche il momento confuso delle altre forze.
Ieri sera ennesima seduta inutile e surreale. All’interno della maggioranza ci sono quelli che chiedono risposte alla Giunta che sostengono, mentre nessuno parla della verifica avanzata da Fratelli d’Italia. Le opposizioni hanno dimenticato da anni il loro ruolo ed è per questo che nessun consigliere di minoranza sarà candidato a sindaco.
Si vota tra un anno, cioè… domani. E dodici mesi prima di politiche e regionali. Tutti si giocano davvero tutto. Due in particolare: Nicola Ottaviani e Francesco De Angelis. Ma sulle candidature a sindaco e sulle coalizioni nessuno ha certezze.
Perché le strade separate di Matteo Salvini e Giorgia Meloni rafforzano il convincimento del coordinatore provinciale della Lega che nel centrodestra non si deve “pregare” nessuno. A cominciare dal capoluogo, dove continuerà a dire no alla richiesta di verifica.
La composizione dell’esecutivo è strettamente legata al risultato del 2017. Il sindaco vuole che a ricordarlo siano soprattutto i partiti e i gruppi consiliari. I continui mutamenti non possono influire sull’organo di fiducia del primo cittadino. Ecco perché le richieste non saranno accolte.
Se il Partito di Giorgia Meloni non insiste sulla richiesta di verifica, incassa una sconfitta politica molto pesante. Ma il sindaco e coordinatore provinciale della Lega Nicola Ottaviani non intende procedere lungo quella strada. Nessuno può perderci la faccia, ma non esiste un’ipotesi di uscita onorevole per entrambi. Si va allo scontro.
Il leader del Pd e il possibile candidato sindaco di Frosinone si concentrano sulle liste in attesa che i partiti del centrosinistra si decidano ad uscire dal letargo dei rancori e dei veti incrociati. Perché le comunali di Frosinone in realtà sono dietro l’angolo.
La netta e chiara indicazione di Nicola Ottaviani ai gruppi della Lega e di Forza Italia. Il sindaco vuole evitare fibrillazioni in maggioranza. La verifica non si farà. Per quanto riguarda la questione del vicesindaco, non è all’ordine del giorno. La situazione alla Provincia.
Frosinone. Candidatura a sindaco e molto altro ancora. I delicati equilibri di una coalizione forte ma pure fragile. La complessa scelta del successore e il peso dei livelli nazionali
Nicola Ottaviani ha congelato il dibattito e allora Adriano Piacentini, Riccardo Mastrangeli, Danilo Magliocchetti, Fabio Tagliaferri e Antonio Scaccia hanno deciso di lavorare in silenzio. Nel centrosinistra Mauro Vicano ha abbassato le luci, ma in pole position resta lui.
Il sindaco sa che le primarie sono il solo metodo per tenere unito il centrodestra e continuare un programma iniziato nel 2012. I passaggi chiave per convincere i livelli regionali di Lega, Fratelli d’Italia, Forza e Cambiamo che nel capoluogo non esiste un’altra strada.
Governano i singoli sindaci: Nicola Ottaviani a Frosinone, Daniele Natalia ad Anagni, Roberto Caligiore a Ceccano. Ma i Partiti della coalizione si odiano e neppure si parlano. Inoltre le situazioni di Sora e Cassino dimostrano divisioni insanabili.
Al Comune di Frosinone sia il centrodestra che il centrosinistra si sono resi conto che una campagna elettorale di diciotto mesi può far arrivare tutti con il fiato corto. Gli aspiranti alla successione di Ottaviani hanno deciso che per il momento è meglio inserire il pilota automatico.