Antonio Pompeo è ormai un brand: l’emblematica chioma bianca. Si è emozionato perché gli hanno detto che sarà sempre “Il Presidente”. La Provincia di Frosinone, però, è ormai alle spalle: vuole diventare Consigliere regionale del Lazio ed essere anche «funzionale al cambiamento del Partito Democratico». L’appunto a De Angelis: «Niente correntismo esasperato nel Pd? Quantomeno fantasioso»
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Il Partito Socialista conferma che i suoi amministratori appoggeranno la civica di Vacana. Intanto i sindaci non Dem ma di area si divideranno in due formazioni.
Cosa c’è dietro alla candidatura di Gianni fantaccione. la conta interna alle correnti Pd. Dopo Sora e Fumone, il Partito si divide tra due candidati anche nel feudo del professor Filippo Materiale.
Il dem Nicolino Ciotoli mette in chiaro che il gruppo dei “Democratici per Ceccano” ha boicottato il congresso che ha portato all’elezione di Giulio Conti come segretario. «Un meritato riconoscimento», invece, secondo il leader di Base Riformista Antonio Pompeo
Il segretario del Pd: «Ad Alatri e Sora avanti senza condizionamenti correntizi» Poi aggiunge: «Guardiamo ad una coalizione nuova, che veda dentro anche i Cinque Stelle»
Le ultime mosse di Enrico Letta sconcertano gli ex renziani rimasti nei Democrat. Lorenzo Guerini sta riflettendo. Nicola Pellicani: “Non ci serve la parodia del grillismo”. In provincia di Frosinone Antonio Pompeo si sta muovendo in prospettiva. Ma più in generale i Democrat si scoprono orfani di Nicola Zingaretti, quello che li ha riportati alla vittoria.
Antonio Pompeo mette in mare la sua componente. E lancia la sfida a Pensare Democratico di De Angelis. Non sui numeri. La sfida è sulla sostanza
La resa di Andrea Marcucci sul capogruppo al Senato ha fatto percepire agli ex renziani come “ostile” la segreteria di Enrico Letta. E immediata è partita la rivolta: candidati autonomi a Sora, Alatri e Frosinone. Ma soprattutto scontro frontale alle provinciali, anche per la scelta del prossimo designato alla presidenza.
Mentre a livello nazionale la segreteria di riposiziona sul piano locale riemergono “ruggini” mai superate. Ma tutti sanno che lo scontro sarà sulle candidature eleggibili a Camera, Senato e Regione. E i posti per tutti non ci saranno.
Il segretario provinciale del Pd va avanti con convegni da remoto e webinar per tenere “connesso” il partito. Alle provinciali di fine anno le correnti di De Angelis e Pompeo potrebbero contarsi in una sorta di primarie. La prova del nove però sarà alle comunali, a cominciare dalle candidature.
Dietro le quinte della Direzione Pd che ha dato il via al dialogo con il M5S. Il no al ‘recinto’ di Base Riformista e Orfiniani. La doccia di Realpolitik fatta da De Angelis. Renzi chiede la verifica in Regione Lazio
Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore
Le accelerazioni nazionali stanno cambiando il quadro politico. Impossibile per i Partiti organizzare delle assemblee, ma si respira la voglia di “conte” all’ultimo voto. Anche in provincia di Frosinone tutti i Partiti cercano assetti ed equilibri. Pd: Pompeo prova l’assalto a De Angelis. Lega: derby Ottaviani-Ciacciarelli. Forza Italia: tra Fazzone e Tajani guai a chi perde. Fratelli d’Italia: Foglietta sogna lo sgambetto a Ruspandini.
Base Riformista, guidata dalla “fronda del Nord”, vorrebbe mettere in difficoltà il segretario e proporre Stefano Bonaccini. Ma Zingaretti ha una maggioranza forte e non intende abdicare. Il duello vero è sulle alleanze, ma un punto fermo c’è: impossibile armonizzare le correnti.
Nuovo Governo: il leader di base Riformista Antonio Pompeo rompe il silenzio. E lancia due segnali. A Zingaretti ma anche al Pd sul territorio. E dice: “Tutte le parti politiche a sostegno del ‘sistema Draghi’ ”. mano tesa a Iv: “Al Pd il ruolo di ricucire alleanze naturali”. Il messaggio per le Comunali di Frosinone per trovare una candidatura condivisa
Nei giorni scorsi il Tribunale di Roma ha assolto Astorre, Scalia e altri 11 consiglieri regionali dall’accusa delle cosiddette “spese pazze”. Era tutto legittimo e “il fatto non sussite”. L’unico a complimentarsi pubblicamente è stato il segretario nazionale Nicola Zingaretti. Nessun riconoscimento “pubblico” dai leader locali del Partito Democratico. Ancora troppo ingombrante? E se tornasse?
De Angelis e Fantini ribadiscono il sostegno a Zingaretti. Sullo sfondo gli equilibri interni e le candidature a Camera e Senato
Sul Governo Draghi si decideranno le alleanze del futuro. Deputati, senatori, consiglieri regionali de referenti politici dei partiti in provincia di Frosinone non avranno molti spazi di manovra. Però potranno dire la loro. E poi tutto cambierà. Nel Pd c’è chi (Pompeo) spera nel ribaltone.
Il segretario dei Democrat sa che dovrà fronteggiare l’offensiva delle aree centriste, che potrebbero perfino chiedere il congresso. Dovrà puntare sul modello Lazio, prendendo atto che l’alleanza con i Cinque Stelle non c’è mai stata.
Bordate sulla linea del fronte. Diplomazie all’opera in retrovia. Perché i ponti fra Renzi e Zingaretti non sono tagliati in maniera definitiva. Troppe questioni parlamentari uniscono. E se saltasse Conte…