Stiletto amarcord: Scritto subito prima della pandemia, lo riproponiamo perché la raffinata penna di Rita Cacciami è un evergreen. Ci porta nel 1968, su una 124 Coupé con la frittata di pasta. E ci riporta ai giorni dei selfie che..
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Il Coronavirus sgretola in pochi giorni le nostre certezze. Ma noi siamo refrattari alle autorità: andiamo avanti per slogan. Abbiamo bisogno di un bagno di umiltà. E di riscoprire la nostra umanità
Inutile mettersi in quarantena. O sigillare la tv. Gli echi del Festival di Sanremo ci troveranno e assaliranno lo stesso. Facendo apparire ancora più belli i ricordi degli anni passati
Il marito svenuto in sala parto. E la moglie che scatta il selfie. Fissando in un’istantanea la realtà delle cose: le donne sono multitasking, gli uomini non vanno oltre la molta buona volontà.
Ci sono donne che cercano di apparire. Altre che riescono solo ad imitare. tante che seguono i cliché. Lei invece no. Ha scelto, talvolta in maniera scomoda. Affermando la sua personalità. Diventando primadonna. E mai comparsa.
A ruoli invertiti. Il mondo ha corso così veloce da superarci. E ora i genitori non sanno fare i genitori. Che vivono come degli Schettino: in cerca di una scialuppa.
L’assassinio del piccolo Gabriel. Compiuto dalle mani che invece avrebbero dovuto accarezzarlo e proteggerlo. L’insuperabile penna di Rita Cacciami: tenera come un abbraccio, affilata come un colpo di stiletto.
Ogni occasione sta diventando buona per dividerci. Per spargere odio e rancore. Dopo Manuel tocca a Federica e poi avanti un altro. In pasto alle tifoserie.
Imperdibile, graffiante, spietato stiletto di Rita Cacciami. Su donne (e uomini) malate per l’ordine in casa. Ecco come scoprire se e quanto siete insopportabili per gli altri
Il dramma della mamma volata via nel Tevere all’alba. È solo un frammento dell’incubo che ogni donna attraversa durante la gravidanza. Ecco perché arriva Natale.
È un periodo nel quale il confronto è cancellato. L’onorevole che si sente criticato, ti toglie il saluto a Natale. Pensando di ferirti. In realtà ti sta solo dimostrando che è villano tutto l’anno
A chi non è capitata, una volta nella vita, la distrazione fatale? Oggi le chiamano ‘epica fail’ prima erano più semplicemente le ‘figure di me***’. Elogio del distratto (o diversamente attento) dalla penna velenosa di Rita Cacciami. Tanto convincente da poterlo utilizzare anche in tribunale
Spietato e velenoso, corrosivo fino ad ustionare l’anima, affilato per raggiungere dritto il cuore e fermarsi ad un passo dalla fine: signori, un altro imperdibile colpo di Stiletto dell’irraggiungibile Rita Cacciami
Cosa stiamo diventando? Da ragazzini era una corsa a distinguerci. Oggi è una corsa ad essere tutti uguali: l’importante è essere griffati, più si paga e meglio è. E poco ci importa se alla fine ci riduciamo ad essere solo degli involucri… L’affilatissima Rita Cacciami colpisce ancora
Nel giorno dei funerali, ad Esperia, le immagini della tragedia si sovrappongono ai frammenti di un passato felice. Fino a pochi giorni fa. E che rendono ancora più senza senso la morte di un padre e dei suoi due figli.
E i fedeli hanno già trovato il candidato sindaco adatto. L’altra sera hanno chiesto al vescovo di dare il permesso al parroco di candidarsi per la fascia tricolore: «Suor Angela già lo fa». «Suor Angela chi?». «Quella della “fiscion”». E così…
Donne ansiose. Che pretendono di invadere il campo di altre donne. Mamme contro insegnanti. Che solo per avere messo al mondo il figlio pretendono che il mondo si adatti a quei ragazzi. Senza pensare che così non gli insegnano ad affrontare i problemi. E quando mamma non ci sarà?
Tre livelli di maleducazione. Come per la conoscenza delle lingue. Come riconoscere il livello di maleducazione di chi hai di fronte. Basta guardare come interagisce con il cellulare.
Solo chi ha un cane in casa può capire. Quanto siano impuniti e ingovernabili i nostri amici a quattro zampe. Credi che abbiano imparato. E invece tutti i posti sono buoni per farla. Tranne l’albero in giardino. Però…
Il pranzo non è sempre stato uguale. C’è stato un tempo nel quale non esistevano le bustine già confezionate. Ed il pranzo si preparava a mano, intanto si chiacchierava, si leggeva in attesa che fosse pronto… Il profumo di un tempo raccontato da Rita Cacciami