Il metodo preferito dal sindaco Nicola Ottaviani non convince gli alleati e diversi protagonisti. E questo rischia di trasformarsi in un ostacolo complicato da superare per la coalizione. Ecco perché.
Danilo Magliocchetti
La campagna acquisti del partito della Meloni è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Con il passaggio di Franco Evangelista, organizzato da Picano e benedetto da Ruspandini. Il Carroccio risponde: asse con Forza Italia ovunque, da Frosinone alla Provincia. E alle politiche se necessario. Inizia la “guerra”.
Dopo l’estate clima incandescente per le Comunali di Frosinone. Nel centrodestra tutti sulle… montagne russe. Il fattore candidato
Anche in provincia di Frosinone tutti i big impegnati nella raccolta delle firme sui quesiti che riguardano la giustizia. Per Matteo Salvini è questa la priorità: ecco per quali motivi
Il sindaco punta ad un asse di ferro tra partiti e liste civiche per un accordo preventivo sulle regole della candidatura a sindaco. Con tutti dentro, a cominciare da Fratelli d’Italia. Lo schema è quello di rivolgersi a quelli che già fanno parte della maggioranza.
A Frosinone la coalizione appare concentrata soltanto su questo aspetto, senza porsi il problema di un’alleanza all’interno della quale necessariamente serviranno le liste civiche. Anche perché qualche pezzo si perderà.
Il Partito unico tra Lega e Forza Italia potrebbe determinare situazioni surreali. Per esempio Gianluca Quadrini potrebbe ritrovarsi fianco a fianco di Rossella Chiusaroli e Adriano Piacentini. E Pasquale Ciacciarelli. Per non parlare del fatto che tra Claudio Durigon, Francesco Zicchieri e Claudio Fazzone sarebbe complicato trovare spazi eleggibili per tutti. E Daniele Natalia cosa farebbe?
La mobilitazione dai territori per l’iniziativa della Lega l’altro giorno a Roma. Per mandare due segnali: a FdI ed alle ‘piazze’ cioè lì dove si annida il consenso del Carroccio. La mobilitazione di Durigon
A destra come a sinistra in tanti stanno valutando le mosse da fare in vista delle comunali nel capoluogo. Da Riccardo Mastrangeli a Fabio Tagliaferri, da Antonio Scaccia a Carlo Gagliardi. Il silenzio di Gianfranco Pizzutelli. Mentre nel campo delle opposizioni Michele Marini, Stefano Pizzutelli, Christian Bellincampi e Frosinone Indipendente non hanno ancora sciolto le riserve.
Alatri, Sora e poi Frosinone: tutti i partiti vogliono il successo, ma nessun leader è disposto ad immolarsi come un pasdaran. Troppo delicata la posta in palio, troppe le variabili, troppi i rischi di fare brutta figura. Ma intanto c’è pure chi valuta l’opzione del terzo incomodo su base civica.