Il pranzo riservato al Maxilà di Roma. Al tavolo due deputati e due senatori. Critiche alle decisioni prese a Frosinone per le elezioni. Ipotizzata la convocazione del Direttivo per indire un Congresso. Accuse a Ottaviani
Elezioni Sora
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Sia ad Alatri che a Sora saranno due settimane di fuoco. Le strategie di Maurizio Cianfrocca ed Enrico Pavia, ma anche quelle di Luca Di Stefano ed Eugenia Tersigni. Complicati gli accordi con partiti o coalizioni, più semplici le intese con i grandi signori del voto.
Tutti i numeri delle elezioni di Sora. I più votati, le liste più forti, dove sono mancati i voti. Cosa può accadere per il ballottaggio
Il successo di Luca Di Stefano, Eugenia Tersigni, Maurizio Cianfrocca e Enrico Pavia. La Caporetto del Pd ad Alatri, del centrodestra a Sora e dei Cinque Stelle dappertutto. L’esempio di Angelo D’Ovidio, il trionfo di Peppe Sacco, il traguardo di Gianni Fantaccione, la rivincita di Alfonso Santangeli. E i flop di chi non si è arreso all’evidenza.
A seggi chiusi gli aggiornamenti minuto per minuto sulle amministrative delle province di Frosinone e Latina. Ad Alatri affluenza al 71%, a Sora al 67%. Nel Capoluogo pontino, invece, al 61%
Entro le 23 si è recato alle urne il 39.59% degli aventi diritto nei 106 comuni laziali chiamati al voto. Poco più di uno degli oltre tre milioni di elettori. Roma Capitale a quota 36.82%. Nelle province di Frosinone e Latina, rispettivamente, il 53.29% e il 48.3%. Tutti i particolari della prima giornata delle Elezioni Amministrative 2021
Fortissimo l’impegno degli esponenti regionali eletti in Ciociaria per le comunali: Da Mauro Buschini a Sara Battisti, da Pasquale Ciacciarelli a Loreto Marcelli. Poche tracce di deputati e senatori, con l’unica eccezione di Massimo Ruspandini.
Tra un giorno e mezzo il tentativo sarà quello di arrampicarsi sugli specchi. Di trovare cavilli da Azzeccagarbugli per provare a far credere che alla fine nessuno ha perso. In realtà le cose non stanno così. Ecco le cose che tra poco ci diranno le urne
Lo stop alla campagna elettorale e le 24 ore di silenzio per la propaganda. Ma intanto i palchi hanno già fornito una serie di indicazioni molto precise. Ecco quali
Una campagna elettorale alla camomilla se paragonata con quelle del passato. E candidati che sembrano scelti attraverso un complotto: solo “bambacioni” paracadutati dall’alto. Come se esistesse un movimento accanto ai No Vax ed i No Pass: i No Sindacs
Centrodestra formalmente unito ma non amalgamato, con i big già proiettati oltre il 4 ottobre. Nel Pd ognuno guarda alla propria corrente e ai suoi referenti. La vittoria avrà molti padri, mentre la sconfitta sarà orfana. E nessuno si sognerà di chiedere il congresso anticipato
Partite che si giocano tenendo presente la possibilità del ballottaggio. Se il centrodestra non arriva al secondo turno a Sora si potrà parlare solo di catastrofe. Come nel caso di una sconfitta del Pd ad Alatri. Ma in generale leader e partiti hanno poco da guadagnare e moltissimo da perdere.
L’eccesiva cautela dei big, i Partiti che si nascondono o si sganciano, perfino a Sora e ad Alatri. Le comunali del 23 e 4 ottobre saranno molto importanti per gli equilibri futuri. Ma probabilmente la paura di perdere prevale sulla voglia di sbilanciarsi. In questo modo però il territorio conta sempre di meno.
Il capogruppo regionale dei Cinque Stelle ha convinto Giuseppe Conte a venire a Sora per la campagna elettorale. Un tempo la Ciociaria era meta del pellegrinaggio politico dei leader. Adesso sia la mancanza di peso politico che la voglia di mimetizzarsi nelle liste civiche hanno cambiato lo scenario. Ma i big degli altri partiti proveranno a rispondere?
Ancora una volta le comunali diventano anche un banco di prova per misurare l’operato dei big locali. La posta in palio della Lega passa pure per Roma, mentre in Forza Italia è Claudio Fazzone a giocarsi molto. In Fratelli d’Italia Francesco Lollobrigida attende cifre e percentuali. Nel Pd la partita è doppia: la linea Maginot di Alatri e la scommessa di Sora.
Il sindaco uscente Roberto De Donatis si presenta agli elettori ma prima revoca l’assessore del suo gruppo Natalino Coletta che si è ricandidato con Di Stefano. Intanto Eugenia Tersigni si presenta a Borgo dei Lecci e fa un bagno di folla. A sorpresa è Lorenzo Mascolo a spiegare perché votarla: per competenza e discontinuità. Pienone anche da Altobelli
La pandemia non consente le adunate oceaniche, ma i candidati stanno intensificando i contatti condominio per condominio in altri modo. E quando sarà il momento non mancheranno neppure i comizi. Per… vaccinati.
La lacerazione del quadro politico e l’imperversare delle liste civiche produrrà inevitabilmente una percentuale rilevante di consenso trasversale. Il rischio è quello dell’anatra zoppa, come recentemente avvenuto alla Regione Lazio. A Sora sarà un elemento decisivo, a Frosinone sarà “assorbente”. Gli scenari.
I Democrat di Sora si contano nella stessa lista civica. Il pompeiano Di Pucchio lo farà dirottando le preferenze sulla capogruppo uscente D’Orazio. Ma senza far votare il candidato sindaco Di Stefano. Non ha condiviso la scelta che ritiene praticamente ‘imposta’ dall’area di Pensare Democratico. Ma soprattutto sono in ballo equilibri che vanno oltre.
Lo scenario. Francesco De Angelis: «Centrosinistra largo ad Alatri, mentre a Sora sosteniamo un progetto civico» Poi dice: «Pompeo appoggerà la Tersigni? Non mi risulta. E a Frosinone c’è un punto fermo: le primarie»