Top & Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.
Franceschini
Vertice serale per definire la squadra di Governo. L’indiscrezione era sfuggita alle 19 al premier incaricato Giuseppe Conte. I nomi sul tavolo questa sera
Le autorevoli indiscrezioni de Linkiesta e i tanti segnali che stanno arrivando in queste ore: dal no di Simona Bonafé a Nicola Zingaretti alla ribellione di Mara Carfagna ai diktat di Silvio Berlusconi. E Nicola Zingaretti sarebbe informato.
La Direzione Nazionale Pd approva la linea di Zingaretti. No al dialogo con il Movimento 5 Stelle. Si ad una cabina di regia per decisioni smart ma condivise. Il segretario fa proprie le ragioni di Calenda.
Il Pd appare immobile di fronte alla paralisi di Lega e Cinque Stelle. Il rapporto con i pentastellati spacca le correnti. Ma c’è soprattutto quella tentazione di combattere il dissenso interno a colpi di deferimenti ed espulsioni che sta spingendo fuori l’area di Matteo Renzi e, forse, quella di Carlo Calenda.
Le ombre dietro all’assegnazione della Certosa di Trisulti al movimento di Bannon. A chi faceva comodo. Anche dentro la Chiesa. Chi sollecitò il ministro dell’epoca. E garantì per il Dhi. Le politiche di monetizzare i monumenti.
Per il leader di AreaDem soltanto il presidente della Regione Lazio può guidare una lista unitaria alle europee. E il Governatore ha gli uomini giusti per una prospettiva neo ulivista: a cominciare da Massimiliano Smeriglio. Intanto però bisogna vincere le primarie. Rimane la variabile Matteo Renzi
L’area di Franceschini e Fassino al Senato annuncia ufficialmente il suo appoggio a Zingaretti nella corsa per diventare segretario. L’altra sera c’era stato l’endorsement di Gentiloni. Il sondaggio Euromedia: con Minniti è testa a testa. Tutti i numeri
Ecco cosa è accaduto tra sabato e domenica nella convenzione per il congresso regionale con cui eleggere il segretario Pd. Le tessere non pagate. Il regolamento di Casu. Lo scontro fino all’alba. Il verbale sostituito. Le due dichiarazioni allegate. E le nuove norme interne che iniziano a funzionare
Patto segreto tra Renzi e Orfini. L’ultima disperata manovra per tentare di fermare Zingaretti. Se il governatore del Lazio non raggiungerà il 50% alle Primarie la parola passerà all’Assemblea: lì si uniranno per far eleggere l’ex ministro dell’Interno. La contromossa: puntare al voto delle persone. Per costruire il nuovo Pd.