Dopo 10 ore di consiglio inconcludente, la crisi politica al Comune di Terracina si aggrava. Fratelli d’Italia e Lega alzano il prezzo, ma il sindaco Giannetti guarda alle minoranze per uscire dallo stallo e approvare il nuovo Statuto dell’Azienda speciale, indispensabile per il bilancio comunale. Lunedì il possibile punto di svolta.
Francesco Giannetti
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A Terracina il primo cittadino dimissiona l’assessore Sara Norcia come chiesto dal “carroccio”. Al suo posto Nicoletta Rossi ma per la ricomposizione della giunta diversi i nodi da sciogliere a partire da FdI che pretende le deleghe più pesanti
Il sindaco scrive ai coordinatori provinciali di Fratelli d’Italia e Lega. Chiede un intervento per trovare un’intesa e ripartire dopo la salita sull’Aventino degli esponenti di FdI e del carroccio e l’azzeramento delle deleghe. Il primo cittadino pronto alle dimissioni se non l’impasse non verrà superato
A Terracina un’altra puntata della crisi che sta attanagliando la maggioranza di centrodestra. Protagonista stavolta la minoranza che prova a mettere alle corde il primo cittadino sul momento difficile dell’Azienda Speciale. L’obiettivo è quello di verificare la stabilità dell’amministrazione dopo l’azzeramento delle deleghe agli assessori di FdI e Lega
Nessuna soluzione all’impasse politico-amministrativo dopo la seduta del Consiglio comunale svolta in seconda convocazione. La maggioranza resta divisa con FdI che chiede i 3 assessorati più importanti. Il sindaco Giannetti non intende dimettersi. Intanto la Cgil attacca: “Comune inadempiente ed i dipendenti vanno via”
Terracina dopo la paralisi politica ed i giochi di potere: Giannetti giovedì ha azzerato le deleghe ma lasciando tutti al loro posto. L’opposizione evoca Aldo Moro, il Pd chiede le dimissioni, Forza Italia rivendica la fuga anticipata. E il Comune resta fermo.
Francesco Giannetti ha ritirato le deleghe agli assessori dopo che il consiglio comunale è saltato per mancanza del numero legale. I partiti chiedono poltrone ed un cambio di passo. Il primo cittadino invoca coesione e rinnovato impegno ma la situazione è delicata. Decisiva l’assise del 14 ottobre











