Il dibattito di questi giorni mette in luce la totale assenza di candidati pronti e preparati all’interno dei Partiti. Devono andare a bussare alla cosiddetta “Società civile”. Che si tiene ben distante da tanta approssimazione. Storie da Fracchia la Belva Umana
Francesco Rutelli
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Il segretario regionale del Pd confida nella competenza dell’ex ministro, archivia l’ipotesi di una candidatura di Zingaretti, bacchetta la destra meloniana e prova a cancellare l’opzione Virginia Raggi. Ben sapendo che a Roma si decide tutto.
Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore
Nel centrodestra la scelta più forte sarebbe quella di Giorgia Meloni, che però si è sfilata. Come Fabio Rampelli e Francesco Lollobrigida. Nella Lega Giulia Bongiorno ha perso slancio, il Pd ha incassato il no di Enrico Letta e il silenzio di David Sassoli. Così resta soltanto Virginia Raggi.
Il candidato ideale del centrosinistra come sindaco di Roma, per Ytali esiste già: ‘senza scervellarsi molto: è Walter Tocci’. Vicesindaco di Rutelli, papà della ‘cura del ferro’ che ha alleggerito Roma dal traffico, deputato e senatore. Soprattutto, nauseato dai vecchi riti bizantini della politica nostrana.
Per il Pd si pone un problema diverso dal governo. Si tratta di capire se il maggior partito della sinistra italiana intende tornare a parlare a settori abbandonati da anni. Oppure no. Il rischio è quello di trovarsi Giuseppe Conte presidente della Repubblica.
Il segretario nazionale del Pd non ha alternative se vuole provare a battere Matteo Salvini alle elezioni: al Campidoglio e alla Pisana c’è bisogno di un’intesa vera con i pentastellati. Impresa più facile a dirsi che a farsi. E poi bisognerà convincere anche Renzi…