I due candidati governatore che vengono dalla Sanità. Le voci di un soccorso giallo verso l’assessore uscente D’Amato. La saggezza di ‘highlander’ Allegri: si vince anche ‘di corto muso’
Franco Fiorito
A Davos si riunisce il World Economic Forum. Lì si decisono i destini del mondo. Ma noi ci concentriamo su Dante e se sia imparentato con Mussolini. Mentre la prospettiva è quella di farci mangiare grilli. Troppi fagiani in giro al Wto
Due comunicati. Separati. E leggendo le firme nasce il legittimo sospetto: le due anime della minoranza ad Anagni si sono divise
La partita tutta emiliana nel Pd. Bonaccini e Schlein, tanto vicini in apparenza e tanto lontani nella realtà. Come in un film di Carlo Verdone. Ma la cronaca questa volta offre anche tanti amari spunti di riflessione
Il primo confronto con la realtà per un Governo alle prese con i conti veri. Per farli quadrare pensa a tassare le consegne di Amazon. Che scaricherà i costi sui cittadini. Intanto c’è stato il G20 e l’avvio del Mondiale in Qatar con scene surreali. Mai paragonabili a quelle dei ‘guappi di cartone’
Dietro al braccio di ferro con la Francia c’è il tentativo di prendere le misure da subito a Giorgia Meloni. Per testare le reazioni e la capacità di risposta. Ma c’è anche un rischio dal fronte interno.
Siamo ancora nella ‘luna di miele’ per il nuovo Governo. E se non bastasse c’è pure una cortina fumogena a ripararlo dalle questioni serie. Ma non ha molto da temere: con l’opposizione di Letta e Conte si può stare tranquilli
Il giuramento del primo governo Meloni. Bene ma non benissimo. Ma sicuramente meglio. Le note di colore. E quelle politiche per il primo esecutivo di destra centro in Italia
Sono due le chiavi di lettura del Consiglio comunale tenuto nelle scorse ore ad Anagni. La strategia del sindaco è stata vincente. Ma lo pone sempre più in bilico a causa dei numeri sempre più stretti. Una vittoria che potrebbe essere come quella del generale Pirro
C’è qualche bullone da registrare in questa nuova macchina di Governo. Non si può fare un Governo di europeisti nei posti chiave e di sovranisti nelle restanti posizioni. Ecco dove rischia Giorgia Meloni