Terracina ha la sua squadra di governo. Che fa perno su FdI ma scommette su civiche e presenze femminili. Per bilanciare continuità e novità.
Gianfranco Sciscione
Patto tra Lega-Forza Italia da un lato e l’editore Gianfranco Sciscione dall’altro. Alleati contro Roberta Tintari. Apparentamento a pieno titolo
Quello del 21 e 22 settembre è un test elettorale fondamentale per il centrodestra pontino. In gioco ci sono equilibri, assetti locali e credibilità nazionali. Fra accordi mancati e civiche non sempre gradite. Test che sarà anche cartina tornasole del voto a Latina.
Sempre più distanti le posizioni di FdI e Forza Italia a Terracina. Durigon continua a mediare. E trova uno spiraglio su Fondi. Ma Fazzone fa un passo in avanti e due indietro. Si andrà divisi. A Terracina il primo turno sarà una specie di Primaria
Segnali di pace dalla Lega a Terracina .Si astiene sul Bilancio. Evitando imbarazzi a FdI. Che ora deve decidere se accoglierli nella coalizione. Porte chiuse invece a Forza Italia. A Fondi il duello Maschietto-Mastrobattista. Dove i soldi per le zone rosse non riconosciute e il Mof diventano ring pre elettorale.
Il senatore e coordinatore provinciale di FdI non smentisce la sua fama di mediatore. Ed a Zicchieri e Fazzone chiede rotta unitaria e sintesi. A Terracina (come vogliono loro) ma anche a Fondi (come chiede in cambio FdI). Con qualche deroga fondana a Italia Viva di Renzi. Alla fine è il vecchio gioco di chi si prende il cerino acceso.
A Terracina lo strumento economico del team Tintari diventa prova generale per le amministrative. Ma solo fino ad un certo punto. Cosa dicono i numeri. Con le ombre incombenti dei ‘grandi padri’ pontini Procaccini e Zicchieri. Cosa c’è dietro il nuovo invito all’unità
Scontro frontale tra Lega e Fratelli d’Italia. Procaccini respinge al mittente il nuovo tentativo di mediazione di Durigon. Intanto la frattura interna a FdI si allarga: via anche Norcia. Sciscione si candida per la seconda volta: nel giorno dell’Indipendence Day
Lega e Forza Italia, dopo la rottura definitiva con Fratelli d’Italia, devono indicare il candidato sindaco a Terracina. Il presidente d’Aula Gianfranco Sciscione, con il suo intervento, ha posto l’ipoteca. Ma se passa la linea del rinnovamento allora c’è il commercialista Luigi Torre
Nulla da fare: a Terracina il centrodestra andrà alle urne diviso in due blocchi. ieri FdI non è andata al vertice con Lega e Fratelli d’Italia. Che gli chiedevano di rinunciare agli alleati civici con i quali hanno governato in questi anni. Sciscione punta il dito sulle spese. E chiede una commissione d’inchiesta. Il sarcasmo di Procaccini