Giancarlo Giorgetti

Roma Caput mundi. E al ballottaggio decideranno solo i big

Salvini, Meloni e Tajani cercheranno di marginalizzare Giorgetti, mentre il Pd attende un segnale da Giuseppe Conte. Ma i Dem della Capitale sono una repubblica a parte. Poi c’è Nicola Zingaretti, che ha tenuto un profilo istituzionale: più che scendere in piazza sta controllando quello che succede. Ma è lui il vero regista.

Il silenzio dei fedelissimi non aiuta il Capitano

Si è aperta la resa dei conti nella Lega. E dopo le comunali lo scontro tra Matteo Salvini e Giancarlo Giorgetti salirà di tono. In provincia di Frosinone dovrebbero essere schierati tutti con Matteo Salvini. Ma prevalgono tatticismi e silenzi

Giorgetti, Calenda e il Pd del Lazio: l’incrocio è da brividi

Il sostegno di Giorgetti al leader di Azione cambia completamente il quadro e la prospettiva. Nella Capitale si gioca una partita destinata a pesare in modo enorme. Astorre, Mancini e Bettini da tempo avevano fiutato l’aria. Ora è vietato sbagliare e Nicola Zingaretti lo ha fatto capire.

Salvini non ha più la Bestia e prepara la svolta popolar soft

Luca Morisi lascia la guida dell’apparato della comunicazione social del Capitano. Si chiude un’era. Adesso le priorità sono: arginare la Meloni, capitalizzare i risultati del Governo Draghi, avere un profilo istituzionale e governativo. Matteo Salvini vuole riprendersi il Partito. In Ciociaria sono tutti con lui.

Tutti gli uomini del Capitano

Nella Lega è iniziata la resa dei conti. A Montecitorio 41 fedelissimi di Salvini non si presentano al voto sul Green Pass. Ma gli assenti totali sono 52 su 132. Il leader del Carroccio vuole contarsi e raduna i fedelissimi. Guidati da Claudio Durigon.

Lo strano caso di mister Quota 100

Claudio Durigon è finito nel mirino di Giorgetti e Zaia e potrebbe pagare un risultato elettorale negativo nel Lazio, soprattutto a Roma. Lui è un fedelissimo di Salvini e smentisce ipotesi di passaggio a FdI. Ma se nel Carroccio il Capitano dovesse perdere la leadership, allora Durigon non starebbe a guardare. Intanto in Ciociaria nessuno lo ha difeso.

La Lega si è fermata a Durigon. E a Sora

La dimissioni da sottosegretario al Mef di Claudio Durigon non sono state digerite dal Capitano Matteo Salvini, che infatti ha iniziato il bombardamento al Governo Draghi. Sul piano locale il caos di Sora dovrà essere superato. Ma dopo le comunali a livello nazionale inizierà una discussione sulla collocazione del Carroccio. E quello sarà l’appuntamento decisivo.

Padani e non leghisti, è sfida nel Carroccio

Il caso di Claudio Durigon ha avuto il merito di rendere chiari i confini dello scontro politico all’interno del Carroccio. L’attacco al segretario Matteo Salvini è stato chiaro e adesso il Capitano si prepara a rispondere.

Perché Claudio Durigon non lascia ma raddoppia

Il Capitano Matteo Salvini ha fatto una concessione ai “colonnelli” Giorgetti e Zaia, ma da adesso in poi la partita nella Lega cambia. E il ruolo politico interno di Claudio Durigon è destinato a rafforzarsi, anche nell’ambito della campagna del centrosud. Si illude chi pensa che possa aprirsi anche il fronte del coordinamento regionale del Lazio

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