Il capoluogo pontino nella nebbia di indecisione sull’evento e pronto a candidarsi ad una “marginalità” che non gli farà bene. La maggioranza consiliare di Matilde Celentano ha dimostrato di avere paura non dell’evento in sé, ma di se stessa
Lazio Pride
Seduta fiume dell’Assise civica con il tema del momento che diventa specchio della contrapposizione maggioranza-opposizione Il patrocinio al Pride? Mai concesso. Quindi non si può revocare una cosa che non è stata data. La sindaca richiama l’articolo 4 della Costituzione
La Regione Lazio è finita nel ‘cul de sac’ del Pride. Il ritiro del Patrocinio lo ha tolto all’utero in affitto ma anche a tutti gli altri sacrosanti diritti per i quali la manifestazione si tiene. E che in queste ore sta ricevendo adesioni mondiali dalla Germania al Messico, dall’Onu al Canada ed alla Spagna. Mentre il Lazio si è tagliato fuori.
La vera notizia della sfilata di ieri è rappresentata dalle tante persone Lgbt di questo territorio, che hanno sfidato i pregiudizi del paesino per urlare con forza la loro volontà di essere accettati.
Percorso deciso dalla Questura e mancato patrocinio da parte del Comune capoluogo: sul Lazio Pride il sindaco di Frosinone effettua una brusca virata. Dopo gli spazi di autonomia su 25 aprile e 2 giugno, un cambio di rotta che ha una sola spiegazione: la candidatura a Camera o Senato. Elezioni anticipate dietro l’angolo.