Ignorare i segnali che le piazze mandano è impossibile. Aver ignorato l’urgenza di attrezzarsi per la seconda ondata di Covid è gravissimo. Perché dà la cifra del fallimento nella prevenzione nell’emergenza tardiva.
Lorenzo Guerini
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Livello massimo di preoccupazione di Nicola Zingaretti per l’insofferenza di Base Riformista all’interno del partito. La battuta al vetriolo dei fedelissimi su Marcucci: “Al Senato Italia Viva ha due capigruppo, noi nemmeno uno”. L’ipotesi dello strappo che allarma il segretario. E a livello locale Fantini monitora l’area di Pompeo.
Il ministro Guerini conferma che la Scuola verrà trasferita dal Moscardini al capoluogo della Tuscia. La decisione è presa. Ancora una volta la classe dirigente locale perde per l’incapacità di fare squadra. L’unico asso lo ha in tasca Alfredo Pallone
Nel Pd in diversi vorrebbero “processare” il segretario dopo l’election day. Le manovre di Bonaccini e Franceschini. Ma Zingaretti non voleva questo Governo e adesso non ha alcuna intenzione di subire attacchi interni. Perciò prepara le contromosse
Sulle alleanze il tema non è il no a Virginia Raggi ma l’indisponibilità penta stellata in Regioni chiave come la Puglia e le Marche. E adesso Zingaretti pensa ad una coalizione di centrosinistra, ma i leader delle varie aree devono uscire dall’equivoco.
Lega fa rima con immigrazione, Fratelli d’Italia con Patria, Cinque Stelle con reddito di cittadinanza. Mentre i Democrat hanno smarrito le parole chiave per parlare con i loro elettori tradizionali. Va recuperata la spinta di Piazza Grande. Meglio che entrare al Governo: significherebbe la fine politica di Zingaretti
Il segretario nazionale del Pd non avrebbe alcun vantaggio politico a lasciare la presidenza della Regione Lazio. La stagione congressuale di Frosinone può rappresentare la ripresa del percorso di Piazza Grande. Il ruolo trainante di Pensare Democratico.
Continuano le indiscrezioni sul possibile incarico del segretario nel Governo. Ma lui in Sicilia dice: “Qui non si entra per fare carriera”. Perché alla fine potrebbe restare alla guida del Nazareno. E della Regione.
Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore
Davvero il presidente del Lazio accetterebbe un posto da ministro o da premier? In realtà sta soppesando le situazioni con grande cautela. Non escludendo le elezioni anticipate e pensando ad un poker d’assi per sostituire Giuseppe Conte a Palazzo Chigi: Franceschini, Letta, Guerini, Gentiloni. A meno che la campagna acquisti di Salvini non svuoti i pentastellati.
Dopo Giorgio Gori anche Irene Tinagli “punge” Zingaretti. Ma la storia dimostra che chi esce dal Pd rimedia fallimenti storici: Bersani e D’Alema, Renzi, Calenda. I Democrat però devono accelerare sull’economia. A livello locale non ha senso rinviare il congresso.
Le manovre in corso sembrano giochi di società, perché in Parlamento senza i pentastellati non esistono spazi per altre maggioranze. A meno di una coalizione nella quale stiano insieme Zingaretti, Salvini, Renzi e Berlusconi.
Top e Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.
Top e Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.
Luca Frusone, membro della Segreteria Politica Nazionale del M5S in serata è intervenuto per sollecitare un’azione corale dell’Ue in Iran. E per smentire che Sigonella sia in qualsiasi modo collegata con il raid americano in cui è stato ucciso il generale Soleimani
Il segretario Nicola Zingaretti si sbilancia su una nuova fase del partito dopo le regionali in Emilia Romagna e Calabria. Ma bisognerà capire quali sono gli obiettivi e le strategie interne. In provincia di Frosinone invece è tutto al rallentatore ed estremamente complicato. Ma non si può perdere ulteriore tempo.
Il segretario supera l’impostazione maggioritaria e la vocazione leaderistica del Pd. Adesso però si tratta di capire cosa succederà nei territori. In Ciociaria Francesco De Angelis, Mauro Buschini, Sara Battisti e Antonio Pompeo dovrebbero concentrarsi su una sola sfida: ritrovare la coalizione perduta puntando sulla società civile. Non c’è altra strada.
Faccia a faccia con Andrea Marcucci. All’orizzonte il summit di Base Riformista. Ieri si è svolta la seduta della Conferenza Stato – Città – Autonomie Locali