Fabio Tagliaferri non vuole più stare dalla stessa parte di Nicola Ottaviani, mentre Pasquale Cirillo, Domenico Fagiolo e Mariarosaria Rotondi sono fedelissimi del sindaco. Alle elezioni comunali si potrebbe però arrivare ad un’unità di facciata. Servirebbe a nessuno
Pasquale Cirillo
Le scintille all’interno di Fratelli d’Italia. L’affondo di Cirillo. Che definisce Tagliaferri “Imbarazzante”. La risposta: il varo nuovo direttivo cittadino. Chiara la strategia: rivendicare il ruolo di Fratelli d’Italia e non sottostare alla Lega. La conta alle Provinciali
Il risultato di Domenico Fagiolo alle provinciali rappresenterà uno spartiacque per quanto riguarda il partito di Fratelli d’Italia a Frosinone. E in gioco ci sono pure i rapporti con il sindaco leghista Nicola Ottaviani.
Terzo tempo. I fatti centrali ed i protagonisti della settimana XLVIII. Per capire meglio cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore
La frattura in Fratelli d’Italia ripropone il tema di un centrodestra litigioso e diviso nel capoluogo. E’ esattamente questo il motivo per il quale Nicola Ottaviani continuerà a guidare la coalizione anche quando non sarà più sindaco.
Cosa è accaduto in realtà durante la riunione di ieri sera a Montecitorio tra i vertici di Fratelli d’Italia. Il ruolo di Pallone. E quello di Ottaviani. La posizione di Ruspandini. Chi vince, chi perde e chi deve stare attento.
Il rischio è quello della lacerazione. Martedì, dopo due rinvii, il vertice di Fratelli d’Italia a Frosinone per decidere la strategia in vista delle elezioni. Ruspandini è per il gesto forte, il Gruppo lo ritiene inutile a pochi mesi dal voto. In caso di adii il senatore non si dispererebbe. La posizione di Tagliaferri
Il dibattito Nelle prossime ore probabile faccia a faccia sull’assessorato Sul tavolo le deleghe ai lavori pubblici ma pure le prossime elezioni
La composizione dell’esecutivo è strettamente legata al risultato del 2017. Il sindaco vuole che a ricordarlo siano soprattutto i partiti e i gruppi consiliari. I continui mutamenti non possono influire sull’organo di fiducia del primo cittadino. Ecco perché le richieste non saranno accolte.
Il vero obiettivo non è la verifica di maggioranza al Comune ma la prossima candidatura che conta alla Camera o al Senato. Gli spazi sono ridottissimi e nel Partito di Giorgia Meloni si vuole sbarrare la strada al coordinatore provinciale della Lega.