A livello nazionale Enrico Letta sta accelerando, in provincia di Frosinone Luca Fantini aveva intrapreso il percorso delle alleanze, poi interrotto per la crisi di Governo. Adesso dovrà riannodare i fili del dialogo con Psi, Demos, Italia Viva, Articolo Uno. E cominciare il faccia a faccia con i Cinque Stelle. Ma c’è un problema: la mancata unità interna del partito.
Sardine
Nicola Zingaretti spiazza tutti e si accomoda nel salotto di Barbara D’Urso. Rientrare? Confermo le dimissioni. Sindaco? Ma anche no. E il Partito inizia ad entrare in fibrillazione. Perché nessuno è in grado di mobilitare un milione e mezzo di militanti. Come ha fatto Zingaretti
Zingaretti come Arpagone ne “Il Malato Immaginario”. Ma qui c’è un copione diverso. Nel quale sono altri a decidere, come sempre, quando alzare ed abbassare il sipario. Trasformando tutto in un Trombato Immaginario”
Le squadre che si presenteranno ai nastri di partenza a Sora e Alatri diranno quali coalizioni ci saranno davvero in Ciociaria nei prossimi anni. Il segretario del Pd sta contattando tutti i potenziali alleati, nel centrodestra siamo all’ultima chiamata.
Non c’è più tempo: il segretario Dem Luca Fantini deve avviare un confronto con Italia Viva (Calcagni-Caperna), Psi (Schietroma-Iacovissi), Articolo 1 (Ambrosiano). Ma anche con le Sardine e gli ambientalisti. Una coalizione del genere può rappresentare un valore aggiunto. Se ci si crede però.
Il segretario Dem apre alle parole di Bonomi. La strategia è quella di riprendere il dialogo con imprenditori, associazioni, sindacati, scuola. Facendo emergere la differenza con i Cinque Stelle. E sul territorio De Angelis e Buschini non hanno mai smesso di confrontarsi con Stirpe, Turriziani, Pigliacelli.
I numeri del sondaggio Ipsos testimoniano come Salvini, Meloni e Berlusconi possono prescindere dal sistema elettorale. Ma hanno un problema di leadership interna. Nel centrosinistra c’è il tema delle alleanze. Se i Cinque Stelle restano da soli non hanno futuro.
Il segretario del Pd sta provando in ogni modo a tenere la linea del fronte, ma in Toscana il rischio di perdere è alto. E non serve a nulla provare a minimizzare. Il problema del Pd è semplice: i pentastellati non fanno fronte comune contro la destra. E in questo modo si continua a perdere.
Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore
Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore
Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore
Top e Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.
Il segretario del Pd guarda sia al breve che al medio periodo. La vittoria in Emilia Romagna fa correre il rischio di cullarsi sugli allori, mentre il Governo ha diversi ostacoli da superare. E allora meglio affrontare subito i problemi.
I volti della vittoria del centrosinistra sono tre. Nel centrodestra si registra la prima sconfitta del Capitano della Lega da molto tempo a questa parte. Giorgia Meloni non sfonda, frana Forza Italia. Ma il dato politico più importante è la scomparsa dei Cinque Stelle. L’Italia torna bipolare.
Il problema per gli sconfitti sarà quello di tenere insieme un quadro che comunque ha portato già dei risultati. Però in ogni caso tutti dovranno prendere atto che il vincitore avrà avuto ragione.
Non soltanto la sfida tra Stefano Bonaccini e Lucia Borgonzoni o il duello tra Matteo Salvini e Nicola Zingaretti. Le regionali del 26 gennaio rappresenteranno un test anche per le Sardine, i Cinque Stelle, Meloni e Berlusconi.
Sembra davvero che tutti i partiti e i leader dovranno attendere i risultati delle regionali emiliano-romagnole per fare i conti con la realtà e programmare il futuro. Ma è proprio così? In realtà c’è chi proverà comunque a resistere o ad insistere in ogni caso.
Top e Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.
L’ultimo segretario del Pci (e primo del Pds): “Far fruttificare il seme gettato già oggi da queste inedite espressioni della partecipazione”. E’ il terreno sul quale si sta cimentando Nicola Zingaretti. Ma il modello è quello del Partito Popolare.
Da una parte la Destra egemonizzata dalla Lega di Matteo Salvini e da Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Dall’altra la Sinistra di un Partito Democratico in cerca di identità e del fenomeno incontrollabile delle Sardine.