Alessandro Di Battista allo scoperto: “La cabina elettorale non è un cesso, no al voto disgiunto”. Offensiva durissima nei confronti di Luigi Di Maio e Beppe Grillo in Puglia. E stavolta una eventuale scissione potrebbe far venire giù maggioranza e Governo.
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Soltanto i Cinque Stelle vogliono davvero il taglio dei seggi In tutti gli altri Partiti il tema della rappresentanza è molto presente
Importante dichiarazione del fondatore del Pd Walter Veltroni, che poi dice anche: “Nicola Zingaretti non si deve dimettere da segretario se dovesse perdere in Toscana”. “E’ la mancata alleanza Dem-Cinque Stelle alle regionali ad indebolire il Governo”.
Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore
Con spazi ristretti cosa faranno Nicola Ottaviani, Pasquale Ciacciarelli, Antonello Iannarilli e Alessia Savo? Non resteranno certo a portare l’acqua con le orecchie a Massimo Ruspandini e Francesco Zicchieri.
Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore
La vittoria alle Regionali potrebbe non bastare per dare una spallata al Governo Conte. Perché colpirebbe solo il Pd. Allora i leader di Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia lavorano per far vincere il No. Tajani: “Libertà di voto”. Ma…
Il nodo del referendum e la rappresentanza dei territori. Zicchieri (Lega) e Fantini (Pd): «Occorre una riforma globale». Quadrini: “Non è certo in questo modo che si abbattono i costi della politica”
Si allarga il fronte del No al referendum a Cassino. Evangelista come Giorgetti: contro la linea ufficiale della Lega. Arriva Smeriglio. Le date dei concorsi. Si affilano le armi in vista del Consiglio
Un quesito che tocca la Costituzione. Per questo è poco affine ad una sinistra che ha nella Carta il suo totem. La scelta del Pd: dettata dalla coerenza. Che ora rischia di rendere Zingaretti ostaggio della parola data.
Ovunque si registra un clima di disinteresse misto a rassegnazione, perfino a Ceccano e Pontecorvo. Partiti e coalizioni in Ciociaria hanno ceduto il passo ai singoli. Ma non si vedono strategie e determinazione.
Il sindaco di Frosinone ambisce ad una candidatura alla Camera o al Senato, ma con 345 seggi in meno gli spazi si restringerebbero per tutti. Il ruolo di Zicchieri e Durigon, le prospettive di Gerardi e Rufa. Ma anche l’eventuale sorpresa per Maria Veronica Rossi. Ottaviani però non è uno che lascia correre.
Giorgetti non attacca Salvini, anzi dice quello che il Capitano non può ufficialmente dichiarare. Ma la stessa situazione è presente nei Fratelli d’Italia, nel Pd, in Forza Italia. Tranne che nei Cinque Stelle, gli unici che vogliono davvero tagliare 345 seggi.
L’esito del referendum conterà fino ad un certo punto. Gli “azzurri” si giocano tutto in Puglia e nelle Marche. Poi si penserà alla legge elettorale proporzionale.
A Cassino l’attività amministrativa riprende a tutto campo. Con un’agenda ricca: dal piano del traffico alla ciclabile cittadina. Sui temi estivi tracimati a settembre spiccano il caso-concorsi con i perché ufficiali dell’opposizione e il referendum.
Il Sì al referendum c’entra nulla con la natura politica del Pd. Il segretario continua a far prevalere il senso di responsabilità mentre i Cinque Stelle vanno per conto loro e rischiano di consegnare Marche e Puglia alla Destra. A questo punto tanto varrebbe fare una campagna elettorale finalizzata a ritrovare l’identità della sinistra.
L’ex Governatore della Bce esterna come fosse un capo di Stato, ma è dall’indiscrezione di Dagospia (non smentita da nessuno) che si capisce come le manovre per un esecutivo di unità nazionale siano in corso.
Parla il presidente del consiglio regionale: «Zingaretti ha trasformato il Lazio e rilanciato l’intero Partito». Spiega: «Al referendum voterò sì, l’accordo di maggioranza sarà rispettato». «Luca Fantini saprà vincere la sfida»
Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore
Il segretario Dem si rivolge a Conte e ai Cinque Stelle: “Noi abbiamo deciso un anno fa di procedere al taglio dei parlamentari e parallelamente a fare modifiche regolamentari per rafforzare questo aspetto. Se questo non avviene, non è un problema del Pd che lo ha chiesto, ma di tutta la maggioranza”.