Le tensioni dopo il Congresso provinciale di Fratelli d’Italia di Latina. Nonostante le dichiarazioni di iscrizioni elevate, nessuno ha verificato i numeri reali, alimentando dubbi sulla loro validità. Nicola Calandrini dovrà guidare un partito frammentato, mentre l’esperienza di Matilde Celentano alla guida del comune di Latina lo trascina in basso
Vincenzo Zaccheo
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Accanto alla Celentano in campagna elettorale, accanto a lei fin dai primi istanti di amministrazione, accanto e lei adesso. Agostino Marcheselli è il nuovo direttore generale del Comune di Latina
Quel che resterà di Calandrini che sta come Andorra tra Francia e Spagna. Cioè come un porta bandiera che non ha più uno scopo
Il pensiero debole e la via della giunta Celentano: o meglio ex Giunta. Perché la nomina strategica di un pezzo forte come Panigutti e l’adesione di Zaccheo a FdI determina un cambiamento che sa di Gattopardo
L’amministrazione che lascia tutto al momento e gli amministratori che fanno “repubblica a sé”. Con troppe indecisioni e un sospetto
Latina è la città dell’acqua. O meglio, lo era. Perché da tutti i programmi è scomparsa e non se ne parla. Eppure sarebbe una risorsa
La compattezza della nuova maggioranza consiliare di Latina è già messa in discussione. Dall’usura della politica. Ma qui siamo appena ai primi mesi di governo. Non ai primi anni
La presidenza Ater di Latina tocca a Forza Italia. Per una ragione di incastri regionali. Enrico Tiero lo sa. Ma attacca il suo coordinatore Calandrini accusandolo di essere assente. In realtà è scontro interno. Ecco perché
Un secolo del capoluogo pontino che però cadrà nel 2032 ma che già oggi indirizza gli spiriti della politica ad “appaltare” l’evento
Più che una caccia al voto sembra una caccia agli ex voto. Perché in molti cono convinti che serva solo un miracolo. Ma la devozione è figlia dell’autorevolezza
La vittoria di Damiano Coletta è la sintesi dei tanti paradossi che accompagnano la storia politica di Latina in epoca recente. Ecco quali.
Se per un 10% cerchi il nuovo che avanza. Nicola calandrini fa la corte a Vincenzo Zaccheo. E soprattutto al suo pacchetto di preferenze. Che è strategico
Il 2022 è stato l’anno delle carte bollate. Che hanno lasciato Latina senza sindaco. E l’hanno riportata alle urne. Ma per Damiano Coletta anche la vittoria bis non è bastata. L’anatra zoppa è caduta e nel 2023 si tornerà ancora una volta alle urne. Nel frattempo la Provincia sperimenta nuovi equilibri. E combatte sul fronte dei rifiuti
Una collocazione per i due rivali che da oltre un anno si confrontano. E proprio per questo hanno la capacità di spostare consenso. Soprattutto per come sono finiti i recenti capitoli delle loro storie.
Come nella guerra del 1325. Quando una secchia venne presa come trofeo ed ancora oggi i bolognesi si urtano se glielo ricordi. C’è una secchia anche per Zaccheo e Coletta. Con il rischio che finisca come a Tor di Non con il mercato nero: “annatevene tutti lassatece piagne da soli”
Non sono i ‘se’ a cambiare le cose in politica. ma le scelte precise. Ce n’era di diverse che potevano fare il centrodestra o il centrosinistra? Oppure la caduta di Latina era inevitabile?
Sansone vinse ma non vide mai la sua vittoria: schiacciato sotto le stesse macerie dei filistei. Così i 20 dimissionari che hanno mandato a casa il sindaco Coletta. Anche loro sono rimasti senza Consiglio
La convocazione del primo Consiglio Comunale. I possibili scenari. I nomi dei papabili per una candidatura del centrodestra. Che passa obbligatoriamente per gli incroci delle Regionali. Ecco quali. E chi.
Badoglio prese le redini di un’Italia che ormai era in disfacimento. Coletta prova a rimettere in piedi le macerie. A colpire è l’indifferenza di una città che non si domanda chi sia il sindaco ma che tempo fa
L’appello di Coletta è come l’invito a bere dopo che le botti sono state avvelenate. Non punta ad un grande futuro ma ad una comunanza di vanità