In Ciociaria come a livello nazionale: accordi last minute che spesso producono candidati deboli. I paradossi di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Ma se si vince ad Alatri e Sora allora cambia tutto.
Francesco Zicchieri
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La sindrome da Torre di Babele della coalizione nasce dalle elezioni del 2018: soltanto Ruspandini e Gerardi sono di questo territorio. Durigon e Zicchieri sono espressione della provincia di Latina, mentre Rufa ha staccato il biglietto a Viterbo. La sconfitta di Abbruzzese ha innescato una resa dei conti lunghissima. Il crollo di Forza Italia ha aperto un vuoto che nessuno riesce ad occupare. E andrà sempre peggio.
Indipendentemente da come finirà a Sora, il quadro è delineato: la coalizione non esiste. I Fratelli d’Italia sono fortissimi ma isolati, Mario Abbruzzese (Coraggio Italia) tratta su tavoli diversi senza confini, Forza Italia ha bisogno di un uomo solo al comando e non dell’attacco a tre punte. Nella Lega Claudio Durigon di tutto aveva bisogno meno che di ulteriori grane. O Nicola Ottaviani prende in mano la situazione adesso, oppure il Carroccio locale rischia la balcanizzazione.
Una lettera a Durigon per dire che il progetto del centrodestra con Ruggeri candidato sindaco di Sora è perdente. È un problema di ‘capacità comunicativa’: non buca, non coinvolge. E lo pongono la Lega e Coraggio Italia. Ma Fratelli d’Italia, Forza Italia e Polo civico restano fermi sul nome dell’oculista. Rispunta il progetto alternativo con La Rocca
La ‘contro – cena’ leghista di Pontecorvo. Organizzata da Zicchieri e Gerardi (con Carnevale) per rispondere a quella di Ciacciarelli. Non una guerra. Ma una conta dei tovaglioli. Per capire chi sta con chi e contare le forze in vista delle elezioni. Il grande assente Ottaviani. Ad entrambe
Top e Flop. I fatti ed i protagonisti di mercoledì 28 luglio 2021. Per capire cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore
La Battisti (Pd) e Ciacciarelli (Lega) sono i politici locali sulla cresta dell’onda. Entrambi consiglieri regionali, hanno la possibilità di determinare candidature ed equilibri nei rispettivi Partiti. E lo stanno dimostrando sul campo. E alla Pisana hanno entrambi margini di crescita ulteriori.
Domani il Capitano a Frosinone per i referendum: sarà un sfilata. Il radicamento sul territorio rimane il tema principale della Lega in Ciociaria, per il quale si sono alternati tanti responsabili provinciali in questi anni. Nessuno lo toccherà.
In provincia di Frosinone il Carroccio ha spento i riflettori. Comunali d’autunno, provinciali e poi Frosinone: questi gli obiettivi amministrativi. Ma intanto per Camera, Senato e Regione si fanno i conti con le caselle a disposizione e con le ambizioni dei singoli.
Anche in provincia di Frosinone tutti i big impegnati nella raccolta delle firme sui quesiti che riguardano la giustizia. Per Matteo Salvini è questa la priorità: ecco per quali motivi
La vicenda di Acqualatina è stata emblematica: nel Basso Lazio il Carroccio paga la mancanza di sindaci eletti. E in provincia di Frosinone la questione è ancora più seria. Negli ultimi giorni chat politiche dedicate alle polemiche al vetriolo, mentre il partito arranca nelle trattative con gli alleati. E prima o poi la vicenda arriverà sul tavolo di Matteo Salvini.
La potenza di Claudio Durigon nella Lega, il pugno di ferro di Claudio Fazzone in Forza Italia, il “cannibalismo” di Massimo Ruspandini in Fratelli d’Italia. Nel Movimento Cinque Stelle riemergono Luca Frusone ed Enrica Segneri. Nel Pd nessun dubbio: non c’è altro Capo al di fuori di Francesco De Angelis.
Il caso Quadrini esploso ieri nella Lega rivela che è in corso una guerra di posizionamento decisiva in Ciociaria. Ecco il quadro e come va letto.
In attesa del Partito unico in provincia di Frosinone la Lega ha iniziato la marcia verso il centro da mesi. E se il coordinatore provinciale e il responsabile dell’organizzazione dovessero trovare una convergenza forte, sin dalle amministrative la caccia al voto moderato prescinderebbe in Ciociaria da accordi con gli “azzurri”. Gli scenari.
Il Partito unico tra Lega e Forza Italia potrebbe determinare situazioni surreali. Per esempio Gianluca Quadrini potrebbe ritrovarsi fianco a fianco di Rossella Chiusaroli e Adriano Piacentini. E Pasquale Ciacciarelli. Per non parlare del fatto che tra Claudio Durigon, Francesco Zicchieri e Claudio Fazzone sarebbe complicato trovare spazi eleggibili per tutti. E Daniele Natalia cosa farebbe?
Alle amministrative (di primo e di secondo livello) più ancora che sui candidati a sindaco i partiti si conteranno sulle singole liste, anche per gli assetti interni. Ecco perché.
Alatri, Sora e poi Frosinone: tutti i partiti vogliono il successo, ma nessun leader è disposto ad immolarsi come un pasdaran. Troppo delicata la posta in palio, troppe le variabili, troppi i rischi di fare brutta figura. Ma intanto c’è pure chi valuta l’opzione del terzo incomodo su base civica.
Se a livello nazionale la proposta (affascinante) non decolla e anzi appare perlomeno rimandata, sul piano locale non avrebbe molto senso. Non per Fratelli d’Italia di Massimo Ruspandini, ma neppure per la Lega di Claudio Durigon e Francesco Zicchieri. Per non parlare degli altri partiti. Ecco perché.
A Palazzo Ferrajoli Francesco Zicchieri presenta la sua associazione cutlurale. La strategia della Lega per allargare il campo. Soprattutto a Roma.
Pd e Lega sono d’accordo e potrebbero dare vita ad un asse. Inoltre ci sono le condizioni affinché la proposta parta proprio dalla Ciociaria, dove Democrat e Carroccio esprimono una classe dirigente autorevole e “pesante”. Vale la pena provarci.