Fischi e Fiaschi della settimana VII – 2021

Zingaretti si prepara all’ennesima stagione congressuale, in Ciociaria comanda sempre De Angelis. Pompeo pronto allo scontro. Nei Cinque Stelle sale Ilaria Fontana. Ma sarà la contrapposizione tra Lega e Fratelli d’Italia a caratterizzare i prossimi anni. Specialmente quella tra Ottaviani e Ruspandini.

Tutti sull’attenti davanti a Draghi, l’incarico a Tajani e i vecchi e nuovi duelli in Ciociaria

È stata la settimana della fiducia a Mario Draghi, ma anche quella della promozione sul campo di Antonio Tajani, dell’esplosione del Movimento Cinque Stelle e del ciclo dell’eterno congresso del Partito Democratico. Con inevitabili riflessi pure sul piano locale, considerando che oggi il mondo è tutto connesso e globalizzato.

Fiducia e sfiducia

Foto: Roberto Monaldo via Imagoeconomica

Tutti con la manina alzata per Mario Draghi: dai Cinque Stelle (beh, non tutti) al Pd, dalla Lega a Forza Italia, da Italia Viva a Leu. Per convinzione? No, per un misto di senso di responsabilità e voglia matta di restare incollati alle poltrone. Con nuove elezioni quanti degli attuali parlamentari sarebbero realmente ricandidati?

Matteo Salvini ha già cominciato il vecchio schema, quello del Conte 1: alzate di mano all’interno, cannoneggiamenti all’esterno. Teme il sorpasso a destra di Fratelli d’Italia, ma l’opposizione di Giorgia Meloni è più di principio che nei fatti. Anche lei vuole restare legata al carro del centrodestra. E’ per questo che in aula viene sistematicamente affetta da “citazionismo sfrenato” (addirittura Bertolt  Brecht).

Cinque Stelle in frantumi: Beppe Grillo capo, Luigi Di Maio e Vito Crimi allineati e coperti. I ribelli, dicono, saranno espulsi. Ma intanto Alessandro Di Battista, che pareva volersi intestare la scissione, ha fatto sapere semplicemente che è il Movimento a non pensarla più come lui (sic). Non farà niente neppure stavolta. In Ciociaria nei Cinque Stelle sale Ilaria Fontana, anche se difficilmente verrà nominata sottosegretario. Fa parte dell’area che guida davvero il Movimento. Stabile Luca Frusone, non pervenuta Enrica Segneri.

Chi controlla il Partito

Nel Partito Democratico Nicola Zingaretti ha dimostrato ancora una volta di avere il controllo del Partito, ma gli ex renziani di Base Riformista continuano a sognare il congresso anticipato per disarcionarlo. Senza il sostegno di AreaDem di Dario Franceschini difficilmente ce la faranno. Non basterà certo Matteo Orfini. In Ciociaria la linea la dettano sempre Francesco De Angelis, Mauro Buschini e Sara Battisti. Antonio Pompeo (Base Riformista) sta realizzando che probabilmente non avrà alternative se non quella di andare allo scontro.

Antonio Tajani alla convention di Fiuggi (Foto: Stefano Carofei / Imagoeconomica)

L’ascesa di Antonio Tajani (coordinatore nazionale di Forza Italia) mette obiettivamente in difficoltà il senatore e coordinatore regionale Claudio Fazzone. Riuscirà a tenere la gestione del Partito in Ciociaria? Dove la frattura tra Chiusaroli-Natalia-Piacentini da una parte e Quadrini-Ferdinandi dall’altra è sempre più evidente? Lo vedremo alle provinciali.

Ma intanto la settimana che si conclude oggi fa emergere benissimo la contrapposizione dei prossimi anni. A livello nazionale, regionale e provinciale. Quella tra Lega e Fratelli d’Italia. Con il gioco dei ruoli a livello nazionale Matteo Salvini e Giorgia Meloni si stanno giocando la leadership del centrodestra.

Nel Lazio Claudio Durigon e Fabio Rampelli hanno iniziato la lunga volata per la candidatura alla presidenza della Regione. In Ciociaria il duello sarà tutto tra Nicola Ottaviani (coordinatore regionale della Lega e sindaco di Frosinone) e Massimo Ruspandini (commissario provinciale di Fratelli d’Italia e senatore).

I due si detestano e vogliono che tutti lo sappiano. Ma è già chiarissimo.