Fischi e fiaschi della settimana XX 2021

Terzo tempo. I fatti centrali ed i protagonisti della settimana. Per capire meglio cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore

Terzo tempo. I fatti centrali ed i protagonisti della settimana. Per capire meglio cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore

FISCHI

PASQUALE CIACCIARELLI

Pasquale Ciacciarelli e Matteo Salvini

Già la location, il Tempio di Adriano a Roma, stava a significare che Pasquale Ciacciarelli pensa in grande, in una dimensione… Capitale. La presentazione del suo libro ‘Ripartenza o apocalisse’ è stata l’occasione per far capire a tutti che punta non solo alla riconferma alla Pisana, ma probabilmente ad un posto in giunta se dovesse vincere il centrodestra. (Leggi qui E Salvini andò al Tempio di Adriano a benedire Ciacciarelli).

All’evento ha partecipato, da protagonista assoluto, il Capitano della Lega Matteo Salvini. Non solo, anche il sottosegretario e coordinatore regionale Claudio Durigon. E la contemporanea assenza di altri importanti esponenti locali, da Nicola Ottaviani a Francesco Zicchieri, ha reso chiaro a tutti che ormai Ciacciarelli è invidiato. Condizione necessaria per fare strada.

Il colpo d’occhio era sufficiente a dimostrare tutto questo. Poi gli interventi hanno ulteriormente rafforzato la convinzione. Pasquale Ciacciarelli è lanciatissimo.

Battesimo nel Po (con l’ampolla). 

ANTONIO POMPEO

Ha presentato l’associazione Volume –Diamo voce ai territori, con la quale alzare l’asticella del confronto all’interno del Partito Democratico. Dando voce ai territori e agli amministratori. Ma non lo faceva già come presidente della Provincia, dell’Upi Lazio e sindaco di Ferentino? Sì, ma nel Pd. Dove evidentemente non tutti se ne sono accorti. (Leggi qui Piacere, Antonio Pompeo: e ora alzo il Volume).

In questo modo invece il leader della corrente Base Riformista (gli ex enziani rimasti nei Democrat) è stato al centro dell’attenzione mediatica per giorni. Da anni combatte la sua battaglia all’interno del Partito, ma alla fine i numeri di Pensare Democratico (la componente di Francesco De Angelis) sono superiori. Al congresso e in ogni occasione.

A questo punto il ragionamento di Pompeo è stato il seguente: non mi sentono nel Partito? Strillo da fuori. Ha funzionato, perché nei Democrat tutti hanno capito che in questo modo Antonio Pompeo può rappresentare una mina vagante al tavolo delle trattative politiche e delle candidature. E a chi gli ha chiesto come pensava l’avesserro presa Bruno Astorre, Francesco De Angelis e Luca Fantini, semplicemente non ha risposto.

Volume a… palla.

PIERPAOLA D’ALESSANDRO

L’assessore regionale Alessio D’Amato e la DG Pierpaola D’Alessandro

Corre da una parte all’altra della Ciociaria, anche più volte nella stessa giornata. Convinta che soltanto aumentando le dosi di vaccino somministrate si possa uscire da un incubo lungo già quindici mesi. Gli Open Day riservati ad over 40 e over 35 per Astrazeneca confermano che ha ragione lei.

Ma anche i numeri della campagna di vaccinazione della Asl: più della metà della popolazione target della Ciociaria ha ricevuto almeno una dose. E siamo in una fase di accelerazione ulteriore. Lei però non si accontenta e contemporaneamente sta lavorando per riportare gli ospedali ad una condizione sanitaria normale. Senza per questo smantellare i reparti Covid. Perché la pandemia non è finita.

Pierpaola D’Alessandro, manager della Asl, è una grande motivatrice, ma sa anche “bacchettare” quando serve. Ha lo spirito di una guerriera e il fiato di una maratoneta.

Amazzone.

FIASCHI

ENRICO LETTA

Enrico Letta con Lucia Annunziata a Mezz’ora in Più

La proposta di istituire una patrimonialina con la quale finanziare attività per i più giovani è la prima cosa di sinistra che pronuncia  un segretario del Partito Democratico dai tempi del… Pds di Achille Occhetto. Il quale, con la sua gioiosa macchina da guerra, perse l’epica battaglia contro le truppe del Cavaliere Silvio Berlusconi. E già su questo Enrico Letta dovrebbe riflettere.

La proposta non è sbagliata, ma la scelta di tempo è pessima. In questa fase Mario Draghi sta guidando il Paese fuori dall’incubo, sanitario ed economico. Non senza difficoltà politiche, considerando gli scontri continui all’interno di una maggioranza nella quale i protagonisti si odiano. Parlare di “patrimonialina” terrorizza le famiglie italiane e soprattutto quel ceto medio massacrato dalla pandemia da Covid-19.

Perché il pensiero è questo: si comincia con i ricchissimi, poi si passa ai ricchi, poi ai benestanti, infine a tutti. Se c’era un modo per alienare le simpatie dei cittadini nei confronti del Pd, Enrico Letta lo ha trovato. Scatenando la rivolta, per ora sotterranea, delle correnti.

Molto Bertinotti e poco Prodi.

CHIARA COLOSIMO

Chiara Colosimo (Foto: Livio Anticoli / Imagoeconomica)

Sul concorso di Allumiere ha fatto letteralmente fuoco e fiamme. Attaccando Nicola Zingaretti, il Pd, ma anche la Lega, perché i suoi esponenti non si sono dimessi dall’Ufficio di Presidenza. In quei giorni ha messo in atto una strategia politica aggressiva e perfetta, supportata dall’intero gruppo di Fratelli d’Italia e dalla Regina Giorgia (Meloni) in persona.

Sembrava addirittura lanciatissima verso la candidatura a sindaco di Roma per il centrodestra. Quindi è riuscita pure a centrare il primo obiettivo, che era quello della presidenza della commissione Trasparenza, voluta dal presidente del consiglio regionale dimissionario Mauro Buschini.

Da quel momento in poi però Chiara Colosimo ha rallentato. E nessuno parla più della possibilità di una candidatura nella Capitale. Lei è la pasionaria del partito della Meloni e non può permettersi in questa fase pause del genere. Probabilmente dovrà metabolizzare il successo politico ottenuto con la presidenza di commissione. Ma il rallentamento è stato evidente.

Fiato corto.

RUSPANDINI-OTTAVIANI

Ottaviani e Ruspandini

Il centrodestra vuole vincere le elezioni comunali in Ciociaria oppure si accontenta di partecipare in un quadro in cui ognuno si preoccupa di aumentare il numero degli amministratori di riferimento per avere più frecce nel proprio arco quando si dovrà votare alle politiche e alle regionali?

Il dubbio è legittimo perché sia il Coordinatore di Fratelli d’Italia (il senatore Massimo Ruspandini) che il coordinatore provinciale della Lega (il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani) non riescono a “chiudere” con un accordo blindato che poi valga in ogni tipo di occasione. Lega e Fratelli d’Italia sono da tempo i nuovi azionisti di maggioranza del centrodestra, anche in Ciociaria. Ma non riescono a prendere il posto che fu di Forza Italia né sul piano della classe dirigente che su quello della leadership della coalizione.

Finora i due, che probabilmente si giocheranno le poche candidature eleggibili a Camera e Senato, sono apparsi preoccupati di difendere le rispettive roccaforti, Ceccano e Frosinone. Per guidare il centrodestra però occorre indossare, oltre a quelli del partito, anche i panni della coalizione. Sia Ottaviani che Ruspandini ragionano nell’ottica della prima persona singolare (io), tralasciando la prima plurale (noi).

Ripiegati.

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