Fischi e fiaschi della settimana XXVIII 2021

Terzo tempo. I fatti centrali ed i protagonisti della settimana. Per capire meglio cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore

Terzo tempo. I fatti centrali ed i protagonisti della settimana. Per capire meglio cosa è accaduto e cosa ci attende nelle prossime ore

FISCHI

POMPEO-BATTISTI

Rappresentano le due anime del Pd e forse perfino il Pd come dovrebbe essere. Attraverso l’associazione Volume il presidente della Provincia ha riunito attorno allo stesso tavolo il numero due di Confindustria Maurizio Stirpe, il rettore dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale Giovanni Betta e l’ex ad di Ferrovie dello Stato Gianfranco Battisti. Per parlare di economia, di ripresa e di territorio. (Leggi qui Pompeo alza il Volume per vedere l’effetto che fa).

La consigliera regionale invece ha ricucito uno strappo importante, favorendo l’elezione di Sarah Grieco come portavoce provinciale delle Democratiche. Dimostrando una capacità di tessitura politica fuori dall’ordinario. (Leggi qui Democratiche, tutti gli indizi portano a Sarah).

Pompeo ha allargato i confini, Battisti ha saldato il partito all’interno. Lo schema alla fine dovrebbe essere questo.

Facce della stessa medaglia.

OTTAVIANI – CIACCIARELLI

Nicola Ottaviani e Pasquale Ciacciarelli

Martedì il Capitano della Lega Matteo Salvini sarà a Frosinone (viale Roma) per dare il suo contributo alla raccolta delle firme per i sei referendum del Carroccio. Ultimamente Salvini sta venendo spesso in Ciociaria.

Merito anche del lavoro congiunto del coordinatore provinciale Nicola Ottaviani e del responsabile dell’organizzazione Pasquale Ciacciarelli. I due stanno interagendo bene, dimostrando di essersi messi alle spalle le ruggini dei tempi di Forza Italia.

La Lega ha una strategia precisa. Ovvero fare il pieno di voti con le sue liste alle comunali e poi preparare al meglio l’appuntamento di Frosinone e delle candidature che contano davvero: Parlamento e Regione. (Leggi qui L’autunno caldo delle Comunali di Frosinone).

Nel frattempo però la priorità è rappresentata dai referendum, ai quali Matteo Salvini tiene molto. E nei gazebo in provincia di Frosinone si sta facendo il pieno. La tregua di Ottaviani e Ciacciarelli resiste. (Leggi qui Lega, il grande collante del referendum).

Uniti dall’obiettivo finale: la candidatura che conta.

PIERPAOLA D’ALESSANDRO

Pierpaola D’Alessandro (Foto: Giornalisti Indipendenti)

Una media di circa 4.000 somministrazioni di dosi di vaccino al giorno. In questo modo nei primi dieci giorni di agosto la provincia di Frosinone potrebbe raggiungere la cosiddetta immunità di gregge. Variante Delta permettendo naturalmente.

Pierpaola D’Alessandro, manager della Asl di Frosinone, è concentrata su questo obiettivo, perché sa che è l’unico che davvero può costituire un argine nei confronti di questa ripresa delle curve. Domani inizierà il tour del camper dei vaccini, che raggiungeranno le zone più impervie del territorio per dare la possibilità ai cittadini di vaccinarsi con facilità.

Ha stretto accordi con le Caritas diocesane per vaccinare le persone senza fissa dimora e gli immigrati fuori da ogni tipo di radar. In più sta spingendo molto su Johnson & Johnson, perché il monodose dà un’ottima copertura contro la variante Delta ed è obiettivamente più veloce.

Infaticabile.

FIASCHI

CONTE-GRILLO

Giuseppe Conte e Beppe Grillo

Il pranzo a Marina di Bibbona è scolpito nei manuali dell’ipocrisia politica. L’ex comico e l’ex premier, dopo essersele dette di tutti i colori, hanno fumato il kalumet della pace davanti ad una lisca di spigola. Ma chi ci crede? Nemmeno loro. (Leggi qui Top e Flop, i protagonisti del giorno: 15 luglio 2021).

Il fatto vero è che i sondaggi davano entrambe le possibili realtà, 5 Stelle e partito di Conte (?), a percentuali ininfluenti. A quel punto meglio cercare di sopravvivere. Luigi Di Maio, insieme ai saggi, ha trovato una formula barocca che consentirà di andare avanti.

Ma intanto sta emergendo il vero obiettivo di Giuseppe Conte: mettere il bastone tra le ruote della maggioranza di Mario Draghi in ogni modo. Dalla riforma della giustizia al reddito di cittadinanza.

Il “rancore” politico che lo anima è micidiale: Giuseppe Conte non ha superato il trauma della caduta del suo Governo. Lui (mai eletto da nessuno) e Rocco Casalino vogliono tornare a Palazzo Chigi. Non esiste un altro programma. E allora un pranzo a Marina di Bibbona val bene 100.000 messe.

La sceneggiata della spigola.

VIRGINIA RAGGI

Virginia Raggi (Foto: Andrea Panegrossi / Imagoeconomica)

La situazione dell’emergenza rifiuti a Roma ha raggiunto in questa settimana livelli insopportabili. Di puzza ma anche di mancate soluzioni politiche ed amministrative.

L’ordinanza con la quale la sindaca Virginia Raggi ha di fatto riaperto la discarica di Albano Laziale ha scatenato una serie di proteste e di ricorsi che non promettono nulla di rapido. Oltre che di buono naturalmente. (Leggi qui Virginia riapre Albano, Sacco pronto a ridare la fascia).

Ormai è evidente che la questione dell’individuazione della discarica a servizio di Roma riguarderà il prossimo sindaco. La Raggi in cinque anni ha avuto un solo obiettivo: portare l’immondizia capitolina fuori da Roma. E c’è riuscita, ma facendo pagare ai romani un prezzo assurdo.

Quante volte l’immondizia ha sommerso le strade della Città eterna? Quanto in più hanno pagato i romani per questa situazione? Eppure, nonostante questo fallimento politico e amministrativo con pochi precedenti, nei sondaggi la Raggi si gioca l’accesso al ballottaggio con Roberto Gualtieri. (Leggi qui I sondaggi, la discarica e il commissariamento: scontro finale).

Circostanza che dovrebbe far riflettere non poco il Pd. Ma al di là di come andrà a finire, la gestione della questione rifiuti resterà come eterno monumento del fallimento gestionale. Come dimostra la classifica Governance Poll. (Leggi qui Il balzo di Zingaretti: ora è al 43%).

Bocciata.

DURIGON-LOLLOBRIGIDA-FAZZONE

Claudio Durigon

Al di là dei ruoli sono loro i capi politici dei partiti del centrodestra nel Lazio. Che a Latina la coalizione non abbia ancora un candidato sindaco è un fatto che pesa molto.

Claudio Durigon (Lega), Francesco Lollobrogida (Fratelli d’Italia) e Claudio Fazzone (Forza Italia) non riescono a trovare il bandolo della matassa e così facendo si determineranno due problemi.

Il primo è che sarà complicato convincere gli elettori dopo un ritardo del genere, che sicuramente lascerà strascichi. Il secondo è che la questione di Latina costituirà un precedente anche per Frosinone. Fra l’altro il centrodestra sta dando l’impressione nel Lazio di non avere una classe dirigente in grado di trovare soluzioni condivise e rapide. (Leggi qui La Lega silenzia le chat e si concentra sulle candidature).

Poi c’è l’episodio di Milano: la sedia vuota di Giorgia Meloni alla presentazione del candidato sindaco. Una sorta di “rappresaglia” per quanto successo con le nomine al cda della Rai. C’è obiettivamente un asse tra Lega e Forza Italia che sta relegando i Fratelli d’Italia in una posizione scomoda. Servirebbe una scossa. Proprio a Latina, città simbolo del centrodestra. Ma non arrivano squilli. (Leggi qui Io sono Giorgia: a Milano non ci vado ma a Latina si e qui Il trappolone di Lega e “azzurri” ai Fratelli d’Italia).

Impegnati a marcarsi.