I protagonisti del giorno. Top e Flop del 10 febbraio 2020

Top e Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP 

GERARDI-ROTONDO

Sarebbe una sfida scoppiettante per la carica di sindaco di Pontecorvo. Francesca Gerardi, parlamentare e coordinatrice provinciale della Lega, avrebbe naturalmente tutto da perdere: alla Camera verrebbe ricandidata senza problemi.

L’onorevole Francesca Gerardi ed il sindaco Anselmo Rotondo

Se davvero decidesse di concorrere per la poltrona di primo cittadino di Pontecorvo dimostrerebbe però un grande coraggio e un attaccamento fortissimo al territorio. Davanti alla sua candidatura Forza Italia sarebbe davvero spalle al muro: non sostenerla significherebbe andare alla rottura con il maggior alleato. Sostenerla vorrebbe dire prendere le distanze da Anselmo Rotondo.

Già, Anselmo Rotondo. Il sindaco in carica avrebbe tutto da guadagnare dalla discesa in campo della Gerardi: avversario blasonato e forte, se riuscisse a batterla farebbe l’impresa. In ogni caso entrambi meritano una citazione per l’opportunità di una grande sfida.

La mia nemica (il mio nemico) amatissima (amatissimo).

MATTIA SANTORI

Davanti agli attacchi alla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, Mattia Santori (capo vero delle Sardine) ha fatto diramare questa nota: “6000 Sardine condanna categoricamente gli insulti rivolti all’onorevole Giorgia Meloni sulla pagina “Sardine di Roma” gestita da Stephen Ogongo in qualità di amministratore non più autorizzato a usare il nostro nome per essersi autoescluso dal movimento.

Mattia Santori © Imagoeconomica

Riteniamo disdicevole e gravissimo che nella stessa pagina l’amministratore e gli altri moderatori abbiano permesso a chi che sia di insultare Giorgia Meloni. Invitiamo pertanto tutte le vere Sardine di Roma, che si riconoscono nei valori della non violenza verbale e del rispetto delle persone contro ogni forma di odio e di discriminazione, ad abbandonare la pagina “Sardine di Roma” e a fare riferimento alla pagina ufficiale di “6000 sardine”. Ricordiamo che le Sardine sono nate proprio per contrastare questo tipo di linguaggio che ha preso il sopravvento nel dibattito politico italiano”.

In un Paese dove, soprattutto in politica, nessuno mai si dissocia da nulla e da nessuno, il gesto di Mattia Santori rappresenta un’eccezione. Coerente. 

FLOP

GIUSEPPE CONTE

I segnali economici, purtroppo per l’Italia sono chiari e concordanti: la stagnazione prosegue e non si vede la fine del tunnel. Eppure, a sentir parlare il Presidente del Consiglio sembra che l’Italia sia la locomotiva mondiale, in grado di trainare perfino gli Usa. (leggi qui Industria, torna il segno meno dopo 4 anni. Zingaretti: “Basta polemiche. Ecco il piano per ripartire”).

Il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte

L’Huffington Post scrive: “La realtà non aspetta. L’economia non aspetta. Le imprese non aspettano. Presto che è tardi. E invece il governo vivacchia, immobile, convoca tavoli e disserta di riforme ambiziose ed epocali, che tuttavia nella migliore delle ipotesi non verranno attuate prima di un anno. Nella migliore delle ipotesi. A palazzo Chigi invece il tempo scorre a un’altra velocità, l’esecutivo viaggia col pilota automatico, placido e mansueto, come se fuori il paese andasse a gonfie vele e l’unica preoccupazione fosse quella di redistribuire una florida ricchezza. Mai come in questo momento all’Italia servirebbe una scossa, uno stimolo potente capace di portarla fuori dalla stagnazione, acquisita nell’anno scorso e ormai prevista anche per quello in corso”.

Ma se alla fine fosse proprio il Presidente del Consiglio il problema principale di un Governo che obiettivamente non dà mai l’impressione di poter cambiare le cose?

Giuseppe Conte sembra davvero l’uomo sbagliato al posto sbagliato nel momento sbagliato. Una serie di irripetibili coincidenze. Che però sono finite.

DAVIDE CASALEGGIO

Il Movimento Cinque Stelle è ridotto ai minimi termini politici ed elettorali, ma alla fine passa sempre e soltanto la linea di Davide Casaleggio, che in teoria con il Movimento non dovrebbe avere nulla a che fare.

Foto © Imagoeconomica, Paolo Lo Debole

In Liguria tra pochi mesi ci saranno le regionali e i parlamentari e gli attivisti locali spingono per un accordo con il Partito Democratico, chiedendo la votazione sulla piattaforma Rousseau. Come avvenuto per ogni altra cosa. Ma nella realtà dell’uno vale uno, c’è sempre uno che vale più di ogni altro. E infatti i vertici nazionali propongono di concorrere per conto proprio. C’è già il candidato: Alice Salvatore. Rousseau non serve.

Vito Crimi è per la linea dura contro gli esponenti liguri. La linea però è quella di Davide Casaleggio, il quale avrebbe voluto abolire il Parlamento. Figuriamoci se si spaventa di abolire i… Cinque Stelle. Terminator al contrario.

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