I protagonisti del giorno. Top e Flop del 10 luglio 2020

Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

DANILO MAGLIOCCHETTI

È il nuovo capogruppo della Lega al Comune di Frosinone, l’unico capoluogo governato dal carroccio nel Centro Italia. Lo è diventato dopo esserlo stato di Forza Italia, sempre in questa consiliatura. La sua designazione rappresenta un chiaro cambio di passo nella strategia leghista fuori dai suoi territori tradizionali. Con Magliocchetti si passa dall’epoca della protesta a quella della proposta. (leggi qui La vittoria di Ottaviani nella Lega sempre più azzurra)

Danilo Magliocchetti

Rappresenta il primo atto concreto compiuto da Francesco Zicchieri quando ha dato il via all’operazione di riorganizzare del Partito, puntando sul sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani e sul consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli.

Danilo Magliocchetti può rappresentare l’anello di congiunzione e sicuramente la nomina a capogruppo del Carroccio va letta anche in prospettiva, quella di una futura candidatura a sindaco. Non ha sbagliato una mossa e ha scalato il gruppo a tempo di record.

Strategia vincente a tavolino.

DOMENICO ALFIERI

In attesa che il Pd provinciale celebri il congresso, Domenico Alfieri continua a fare il segretario. Dal gennaio 2018, quando avrebbe dovuto guidare soltanto per pochi mesi la federazione. Nel frattempo è stato riconfermato sindaco di Paliano, ha concluso l’esperienza di consigliere provinciale, ha aderito a Pensare Democratico senza strombazzare nulla e ha guidato il partito in un momento difficile.

Domenico Alfieri

Cogliendo però vittorie importanti alle comunali e ricostruendo il dopo Renzi anche dalle nostre parti. Da diversi mesi mantiene un profilo basso, rispettoso di un iter congressuale interrotto dal Covid ma comunque avviato. Non si è messo di traverso quando avrebbe potuto farlo. Non è neppure scontato che in futuro possa restare nel Pd, ma intanto gli va dato atto di aver gestito con determinazione e signorilità un ruolo delicato e importante.

All’altezza.

GIOVANNI BETTA

GIOVANNI BETTA

L’università di Cassino entra nella classifica mondiale degli atenei: è nel Global Ranking of Academic Subjects. È nel range 201-300 a livello mondiale (tra le prime 9 università italiane) per ‘Electrical & Electronic Engineering’. Inoltre è nel range 301-400 a livello mondiale: tra le prime 15 università italiane per ‘Energy Science & Engineering’. (leggi qui Il 9 luglio è mondiale non solo per il calcio, ma anche per Unicas. Che guarda al mondo e in Italia è nona).

Al di là del risultato è la lunga battaglia di eccellenza del rettore Giovanni Betta. Combattuta per fare in modo che Cassino non diventasse una succursale di periferia delle università romane: un rischio diventato concreto quando è stata scoperta la voragine nei conti. Che in silenzio sono stati rimessi in ordine. Continuando, allo stesso tempo, a mantenere una precisa identità di eccellenza nel campo dell’ingegneria, della metrologia, dell’elettromeccanica.

Cassino è un polo di ricerca all’avanguardia nazionale e mondiale. Dove si iscrivono sempre più studenti dall’estero. Non è un ateneo di serie B. ma da campionato del mondo. Grazie all’umine lavoro che hanno fatto, del divulgare il sapere, la loro ragione di vita.

Fantastico rettore

FLOP

MATTEO SALVINI

Alla trasmissione L’Aria che Tira ha osato l’inimmaginabile, arrivando a dire che la Lega è l’erede dei valori del Pci di Enrico  Berlinguer. Tutto perché il Carroccio sta per aprire una sede a via delle Botteghe Oscure. Vero che Salvini in gioventù è stato un “comunista padano”, ma insomma è difficile immaginare che la posizione sull’immigrazione potesse essere condivisa da Berlinguer. Impossibile immaginare che Berlinguer potesse fare campagne elettorali suonando al citofono per muovere accuse nei confronti delle persone.

Matteo Salvini

Difficile immaginare che Berlinguer potesse farsi sostenere da Casapound. Ma nella sgangherata politica di questi tempi ci sta tutto e il contrario di tutto, specialmente nel clima di confusione che regna a sinistra. L’uscita di Salvini, però, dovrebbe far riflettere il Pd sul fatto che su alcuni temi (lavoro, scuola, disagio sociale) c’è pochissima sinistra nel Paese. Per non parlare del rapporto con i sindacati, completamente scomparso. Al netto di tutto questo, però, l’equazione Lega=Pci fa davvero sorridere. Ma ormai è un classico: in estate Salvini dà il meglio di sé.

Ritorno al Papeete.

MORINI-IANNARILLI

Non potrà concorrere per la terza volta consecutiva a sindaco di Alatri, ma rischia di lasciare un centrosinistra senza prospettive politiche. Da tempo Giuseppe Morini ha tirato i remi in barca. Ma il Partito Democratico tutto può permettere meno che una clamorosa sconfitta nel Comune di Mauro Buschini, presidente del consiglio regionale. La maggioranza è sfilacciata da tempo e il sindaco appare politicamente disinteressato.

Antonello Iannarilli

Quanto ad Antonello Iannarilli, anche lui di Alatri, non si capisce davvero per quale motivo abbia aderito a Fratelli d’Italia, visto che non tocca letteralmente palla. Ma ad Alatri anche lui rischia di rappresentare un ostacolo insormontabile per il centrodestra. Giuseppe Morini e Antonello Iannarilli sono due pezzi di storia politica di Alatri. In questo momento, però, non se lo ricorda nessuno.

Smarriti.

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