I protagonisti del giorno. Top e Flop del 10 marzo 2020

Top e Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP

MASSIMO GALLI

«C’è una grande confusione che mi preoccupa. Occorre fissare degli obiettivi chiari e perseguirli, essere più drastici per gli spostamenti non necessari e, anche all’esterno, mantenere una distanza di sicurezza».

Massimo Galli

L’infettivologo Massimo Galli, professore ordinario del Dipartimento di Scienze Biomediche e Cliniche dell’ospedale “L. Sacco” di Milano e Past President della Simit, Società Italiana di Malattie infettive e tropicali, intervistato da Nicoletta Carbone in Obiettivo Salute su Radio 24, non è uno di pelo. Proprio per questo le sue parole vanno prese molto sul serio.

Ha detto: «Occorre essere molto più drastici per gli spostamenti non necessari e chiudere almeno parzialmente i locali pubblici. Anche all’esterno conviene mantenere una distanza di sicurezza. Ai figli va trasmesso un messaggio chiaro. Che siamo in un momento difficile che ci costringe a cambiare le nostre abitudini. Per far sì che sia il più breve possibile – e breve non sarà – o c’è la collaborazione di tutti o francamente non vedo una via d’uscita che non sia un lungo e doloroso cammino».

Diretto.

GIOVANNI BETTA

«Non ci sono miracoli, no. Bisogna in tutti i modi evitare i contagi e dobbiamo sacrificare per un po’ di tempo il nostro stare insieme, non ci sono alternative».

Giovanni Betta

Il rettore dell’Università di Cassino e del Lazio Meridionale Giovanni Betta si è rivolto ai suoi studenti così. Li ha esortati: «Usate per la prima volta nella vita i social sfruttandone un’eccezionale virtù fino ad ora negletta. Possono consentire di far vita sociale a distanza, senza contatti. Create delle chat su whatsapp, ridete, scambiatevi foto, ascoltate musica, guardate film. Fate come se foste in un pub o in una discoteca, ma state distanti a chilometri, non a metri».

Poi ha citato il filosofo tedesco Immanuel Kant: «La solidarietà del genere umano non è solo un segno bello e nobile ma una necessità pressante, un essere o non essere, una questione di vita o di morte». Critica della Ragion Pratica.

FLOP

BRUNO VESPA

La Rai ha deciso di sospendere le trasmissioni di “Porta a porta” dopo la notizia che il segretario del Pd e presidente della Regione Lazo Nicola Zingaretti è risultato positivo al coronavirus.

Nicola Zingaretti Foto © Sara Minelli / Imagoeconomica

Il conduttore Bruno Vespa dovrà seguire le direttive che il governo ha stabilito per tutti i cittadini italiani nel Dpcm, vale a dire la quarantena. Ma Vespa non ci sta e attacca: «È sconcertante che, mentre il Paese chiede sempre più informazione si chiuda una trasmissione importante senza un motivo ragionevole. Debbo purtroppo concludere che la direzione aziendale ha tenuto conto del parere del segretario Usigrai che da sempre considera ‘Porta a porta” un abuso. Ma questo dà alla decisione un sapore politico che mi preoccupa».

«Nicola Zingaretti è venuto a “Porta a porta” nel pomeriggio di mercoledì scorso e ha manifestato i primi sintomi di positività al virus sabato. Il direttore generale dello Spallanzani, professor Ippolito, mi ha confermato che il rischio si limita alle persone che nelle 48 ore precedenti (e non 72, come nel nostro caso) abbiamo avvicinato la persona infetta per più di mezz’ora a meno di un metro di distanza.Questo con Zingaretti non è avvenuto. Non esiste pertanto alcuna ragione sanitaria su cui si fondi il provvedimento».

Non è una questione di chi ha ragione o torto, ma di seguire le indicazioni. Anche dell’azienda. Le regole valgono per tutti.

GIUSEPPE CONTE

Il presidente del consiglio continua a sbagliare sulla comunicazione. Sin dall’inizio ha oscillato tra il “tutto sotto controllo” e la necessità di correre ai ripari. I Governatori della Lombardia (Attilio Fontana) e del Veneto (Luca Zaia) gli hanno chiesto di adottare ulteriori provvedimenti restrittivi per provare a fermare il contagio.

Giuseppe Conte

La sanità lombardo-veneta (eccellenza italiana ed europea) non può reggere l’urto se continuano i ricoveri in terapia intensiva. I rappresentanti delle opposizioni, Matteo Salvini (Lega), Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) e Antonio Tajani (Forza Italia) hanno chiesto al premier misure più forti. Per lo stesso motivo, ma su scala nazionale.

In una nota diramata da Palazzo Chigi si è letto dopo che «il presidente Conte non ha escluso affatto la possibilità di adottare misure più restrittive, ove necessarie». Ma lo ha detto dopo che Salvini aveva annunciato su Facebook di essere rimasto deluso dal no del Governo. Difetto di comunicazione.

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