I protagonisti del giorno. Top e Flop del 10 novembre 2020

Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

NICOLA ZINGARETTI

Affinché fosse chiaro a tutti, ha detto che purtroppo tantissime persone non si stanno rendendo conto di quanto sia grave la situazione e dei rischi che si corrono in questo momento favorendo assembramenti pericolosi. Soltanto pochi giorni fa il presidente della Regione aveva emanato un’ordinanza per alzare tutte le barriere utili ad evitare la zona rossa nel Lazio. Ma quello che è successo domenica scorsa nella centralissima via del Corso a Roma, in piazza Labriola a Cassino, nelle città di mare sul litorale pontino e su quello di Ostia è stato pazzesco: centinaia di persone accalcate come se niente fosse. (leggi qui Cassino come Roma: troppi assembrati. “Così non tiene”).

Nicola Zingaretti

Nicola Zingaretti ha voluto ricordare che ormai da dieci mesi l’irresponsabilità dei cittadini provoca contagi e morti anche e soprattutto tra medici e infermieri, che poi sono quelli schierati sulla prima linea del fronte. Come si faccia a non capire che stiamo nel momento decisivo della pandemia e che rischiamo davvero di essere travolti è un mistero. Non è un caso se nel tardo pomeriggio, di fronte ai numeri che certificavano la prosecuzione dell’onda, ha detto «se vedete strade, spiagge, piazze troppo affollate in cui non viene rispettato il distanziamento o l’uso delle mascherine allontanatevi e portate via i vostri cari perché sono luoghi pericolosi»

Ancora una volta il presidente della Regione Lazio ha parlato anche come Segretario del Pd e la sensazione sempre più forte è che non consideri sufficiente le misure adottate dal premier Giuseppe Conte che lui stesso sostiene. Cioè, per dirla in due parole il Governatore Zingaretti è molto più severo del Segretario Zingaretti “costretto” ad appoggiare una linea soft che sta portando l’Italia nel baratro del Coronavirus. È questo il motivo che oggi lo ha indotto a puntare l’indice contro quei comportamenti individuali che stanno vanificando mesi di sacrifici inimmaginabili.

Ultimo avvertimento.

OTTAVIANI – SCACCIA

È proprio il caso di parlare di separazione consensuale. Oggi il leader della Lista per Frosinone Antonio Scaccia si è dimesso da vice sindaco dopo un lungo e freddo incontro con Nicola Ottaviani. (Leggi qui Chiarimento in Comune: il vicesindaco si dimette). Il primo cittadino di Frosinone non gli ha perdonato il voto contrario di alcuni esponenti della sua civica sull’elezione del presidente del Collegio dei Revisori dei conti. Perché non era mai successo in otto anni che esponenti della maggioranza di centrodestra si esprimessero contro le indicazioni del sindaco. (Leggi qui (leggi qui L’Ottaviani instabile sul Carroccio).

Nicola Ottaviani e Antonio Scaccia

Allo stesso tempo però Antonio Scaccia non aspettava altro e non gli è parso vero di poter rimettere la carica di vice pur mantenendo le deleghe da assessore. È ormai chiaro a tutti che alle prossime elezioni comunali di Frosinone il centrodestra non si presenterà unito: da una parte ci sarà sicuramente la Lega della quale Nicola Ottaviani è coordinatore provinciale, dall’altra ci sarà Fratelli d’Italia che da tempo cerca un’intesa proprio con la Lista per Frosinone di Antonio Scaccia.

D’altronde è una situazione che già si è vista a Terracina e che si ripeterà anche in altri Comuni . Al termine dell’incontro di oggi Nicola Ottaviani ha potuto dimostrare al resto della maggioranza che chi vota contro, peraltro in consiglio comunale, deve pagare un prezzo. Mentre Antonio Scaccia ha iniziato un percorso che a questo punto può portarlo in una direzione diversa da quella del sindaco.

Divorzio alla Ciociara.

FLOP

PASQUALE CIACCIARELLI

Ore 16:00, i terminali delle agenzie di stampa battono la notizia dal titolo ‘Sanità, Ciacciarelli: È stato Zingaretti a sopprimere l’ospedale di Alatri’. Non basta. Ore 18:25, gli stessi organi di informazione lanciano in rete la notizia ‘Ciacciarelli: strutture sanitarie Ceccano, Anagni, Pontecorvo per cure ordinarie’. Qualcuno spieghi al consigliere regionale del Lazio (per grazia ricevuta da Mario Abbruzzese) Pasquale Ciacciarelli, che alla Pisana sta vivendo un sogno ma il resto della vita è reale.

Come si fa a pensare che per affrontare l’ondata di Covid che metterà in ginocchio l’Italia nei prossimi mesi basti riaprire gli ospedali che la ‘sua’ governatrice Renata Polverini ha chiuso qualche anno fa?

Come se per magia, una volta riaperti quei portoni, accada come nel sogno dell’ormai anziana Rose prima di addormentarsi per sempre: che vide se stessa nel Titanic come se tutto fosse ancora lì. Per Ciacciarelli basta riaprire le porte, accendere le luci, e nei corridoi si materializzeranno le suore con la tenuta bianca ed il cappellone largo delle Figlie dalla Carità di San Vincenzo che portano termometri e vasi da notte, stuoli di medici e tirocinanti adulanti al seguito dei loro primari, portantini e radiologi impegnati a far funzionare gli ex ospedali.

Qualcuno gli ricordi che solo pochi mesi fa, non venti anni addietro, da Cuba, Mosca, Tirana, Pechino, degli eroici medici sono partiti per venire ad aiutarci perché aveva più terapie intensive che medici in grado di assistere i pazienti. Ed era allora come non a averle. Perché il problema è sempre lo stesso: si pensa sempre a fare i cannoni dimenticando che in fonderia bastano 20 minuti per crearne uno, ma per avere l’artigliere capace di manovrarlo occorrono almeno vent’anni.

Queste continue e ossessionanti prese di posizione, tutte uguali, dimostrano inoltre come il consigliere salito da pochi mesi sul Carroccio della Lega cavalchi il populismo dozzinale pensando soltanto alle prossime elezioni, che fra l’altro rischiano seriamente di essere rinviate per Covid.

In questo è molto simile al suo leader Matteo Salvini, che sabato, in pieno spoglio, a Radio 24 insinuava il dubbio di brogli perché in una contea Usa erano stati trovati più voti del numero di votanti iscritti. Una balla colossale, smentita ufficialmente dalla rete radiofonica del Sole 24 ore dopo avere fatto gli opportuni approfondimenti.

Nel caso di Ciacciarelli, le verifiche sono inutili. A meno di non voler credere e agli gnomi ed alle fate. Quelli che riempirebbero le corsie di Pontecorvo, Ceccano, Anagni se domattina venissero riaperti.

Balle da Terapia Intensiva.

GABRIELE PICANO

Insieme agli esponenti di Forza Italia, Lega e Cambiamo ha sottoscritto una nota politica nella quale sollevare la ‘questione morale’ a Cassino, ipotizzando gravissime irregolarità penali, tali da mettere in discussione la candidabilità del sindaco Enzo Salera.

I fatti? “Stando a fonti giornalistiche… “Fatti poco chiari…” “Pare che… “Sembra che…” “Stando alle indiscrezioni… “Se è vero che…” Più di un’interrogazione pare l’elogio del pettegolezzo allo stato puro. Roba che se fosse stata scritta da un Giornalista sarebbe finito sotto procedimento disciplinare per via delle frasi altamente insinuative e del tutto prive di sostanza.

Gabriele Picano con Angela Abbatecola

Un documento d’una vuotezza tale che il sindaco ha potuto rispondere solo in un modo: «Non convoco il Consiglio comunale per discutere di indiscrezioni giornalistiche».

Se è questo il modo per impensierire Enzo Salera, il sindaco può risparmiarsi lo sforzo di affrontare la prossima campagna elettorale. Anzi potrebbe perfino pensare di fare una campagna elettorale senza nemmeno allontanarsi dal balcone di casa.

Contestazioni concrete a Salera? Nulla. Reati dei quali è sospettato? Nessuno. Ruberie commesse ai danni delle casse pubbliche? Nessuna. Cialtronerie amministrative? Niente di niente. Evanescenza allo stato puro. Capace di far apparire come statisti addirittura gli oppositori del centrosinistra guidato da Peppino Petrarcone, i quali, fino a oggi, nemmeno avevano brillato più di tanto. E invece, questa volta, seppure in maniera strumentale, un problema politico ed amministrativo vero lo hanno posto.

Politica al condizionale.