I protagonisti del giorno. Top e Flop del 14 aprile 2020

Top e Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP

MATTEO RENZI

Come era prevedibile il Mes sta spaccando la maggioranza. E anche il Pd. Matteo Renzi, leader di Italia Viva, può avere tanti difetti. Ma non la mancanza di coraggio.

Matteo Renzi

Ha detto: «I sovranisti vogliono far credere che sia sempre colpa dell’Europa. Su tutto. Ma l’Europa sta dando una grande mano all’Italia. Se non ci fosse stata la Bce, oggi saremmo già falliti. E il Mes senza condizionalità va usato di corsa, piaccia o non piaccia ai populisti di maggioranza e opposizione. E vedrete che l’Italia userà tutto: Bce, Mes, Sure, Recovery Fund. Tutto».

Nel Partito Democratico Nicola Zingaretti sta cercando una sintesi tra le varie posizioni, ma intanto ha trovato la sponda più imprevista. Quella di Renzi. L’ex rottamatore ha detto la verità: senza l’Europa l’Italia sarebbe già franata.

Coraggiosamente impopolare. O impopolarmente coraggioso.

SILVIO BERLUSCONI

Vale lo stesso discorso di Matteo Renzi sul versante del centrodestra. Forse ancora di più, considerando che in questo momento Matteo Salvini e Giorgia Meloni monopolizzano lo schieramento del centrodestra.

Silvio Berlusconi

Ma il leader di Forza Italia, ospite di Giovanni Floris a DiMartedì, ha detto: «Per il futuro ci vorrà un governo davvero rappresentativo degli italiani. Ma ora ci interessa di più far sì che Conte non commetta gli errori che sta facendo: per esempio quello clamoroso di dire all’Europa sul Mes “faremo da soli” e rinunciare così ad utilizzare i circa 36 miliardi che potremmo ottenere, senza condizioni, ovviamente dal Mes per consolidare il nostro sistema sanitario».

E chissenefrega se la Lega e Fratelli d’Italia ci resteranno male.

La zampata.

FLOP

GIUSEPPE CONTE

Giuseppe Conte

Il fatto che sia al top del gradimento degli italiani vuol dire… niente. Il consenso scende in un attimo. La questione del Mes è fondamentale per il futuro del nostro Paese. Il presidente del Consiglio da tempo è tornato ad appiattirsi sulle posizioni del Movimento Cinque Stelle. Non rendendosi conto che in questi mesi è stato retto dal Partito Democratico di Nicola Zingaretti.

Sarà l’economia a fare la differenza alla fine e l’Italia non dà alcun segnale di risalita di inversione di tendenza. Anzi.

Si è montato la testa.

ANGELO BORRELLI

Il capo della Protezione Civile ha messo in evidenza che continua il calo dei ricoverati, che ci sono pochi nuovi casi (però sono stati fatti anche pochi tamponi). Però, contemporaneamente, il numero di morti resta troppo alto: nelle ultime 24 ore hanno perso la vita 602 persone (ieri le vittime erano state 566).

Angelo Borrelli e Silvio Brusaferro Foto © Alvaro Padilla / Imagoeconomica

Poi ci sono altri grandi numeri. Ad oggi il totale delle persone attualmente positive è di 104.291 (+675 rispetto a ieri), i casi accertati in Italia sono 162.488 (+2.972), i guariti sono 37.130 (+1.695), i decessi 21.067 (+602). Un bollettino che resta drammatico, che dopo il rallentamento dei giorni scorsi è tornato ai livelli delle ultime settimane. Siamo vicini al traguardo dei due mesi dall’inizio dell’emergenza.

Cosa è cambiato rispetto al primo giorno? Mai uno scatto.