I protagonisti del giorno. Top e Flop del 14 gennaio 2020

Top e Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP 

DONATO FORMISANO

La Banca Popolare del Cassinate si è confermata al vertice della classifica elaborata annualmente da Milano Finanza. Prima nell’Atlante con cui il quotidiano economico e finanziario traccia la mappa nazionale negli istituti di credito. Se arrivare a certi livelli è difficile, mantenere la posizione è davvero un’impresa titanica.

Vincenzo e Donato Formisano

BpC avrebbe potuto celebrare se stessa ed il proprio risultato. Invece ha riunito il Consiglio d’Amministrazione ed utilizzato il proprio personale traguardo per difendere tutto il sistema nazionale delle Banche Popolari. “Le Popolari non hanno senso di esistere perché il loro modello è superato o falliscono quando smettono di essere Popolari e si mettono a scimmiottare le grandi banche nazionali?” ha domandato il vice presidente Vincenzo Formisano. Declinando poi il percorso virtuoso che ha consentito a BpC di mantenere la vetta. (leggi qui Quel primo posto su MF è la sfida di BpC per il futuro delle Popolari)

Tutto può essere riassunto nell’insegnamento del presidente Donato Formisano: “Quando la formica vuole morire mette le ali”. In pratica, niente voli pindarici, umiltà e lavoro. Soprattutto restando ancorato non solo al territorio ma pure allo “spirito” stesso delle Banche Popolari. Per il presidente Donato Formisano una scalata continua, mantenendo l’umiltà e la signorilità. Ufficiale e gentiluomo.

VINCENZO ZACCHEO

Ci sono voluti dieci anni, ma alla fine la Giustizia è arrivata. Ricordate il video di Striscia la Notizia che ritraeva l’ex sindaco di Latina Vincenzo Zaccheo con Renata Polverini?

Il servizio di Striscia finito al centro del processo

Non ti dimenticare delle mie figlie”: questa la frase che rimbalzò dappertutto. Adesso il Tribunale di Roma ha condannato RTI-Reti Televisive Italiane S.p.A. a un risarcimento danni da 50mila euro nei confronti di Zaccheo.

Al centro del procedimento c’era il video di Striscia La Notizia in cui una sua frase intercettata era stata sottotitolata facendola passare per una raccomandazione delle figlie. (leggi qui La riabilitazione di Zaccheo: non chiese raccomandazioni, condannata Striscia la Notizia).

Frase che, come ha accertato il perito del Tribunale, Vincenzo Zaccheo non ha mai pronunciato. Nessuno gli restituirà la carriera politica interrotta, ma la Giustizia se l’è ripresa con forza e determinazione. Leone.

FLOP

ROBERTO DE DONATIS

Ha ritirato il patto di fine mandato che lui stesso aveva chiesto alla maggioranza di firmare per completare la consiliatura. E’ un segnale enorme di debolezza. Intanto perché è emerso chiaramente che non c’è stata un’alzata di scudi per “proteggerlo”. (Leggi qui Maggioranza in bilico: De Donatis ritira il patto di fine mandato).

Roberto De Donatis

Ma in secondo luogo è il sindaco di Sora stesso a non trasmettere la sensazione di poter controllare davvero la situazione. Alla fine anche in questo caso emergono i limiti iniziali. Si può certamente mettere insieme una maggioranza traversale o civica, ma bisogna comunque stabilire chi sono i veri compagni di viaggio e chi i passeggeri.

Altrimenti si perde la bussola. Navigazione a vista.

DAVIDE CASALEGGIO

Insomma, basta leggere La Repubblica: “Un mezzo terremoto per il sistema Casaleggio e per il mondo Cinquestelle. Lascia il ruolo di socio nell’associazione Rousseau – che gestisce la piattaforma del Movimento – il numero due, Max Bugani. Mentre Alessandro Di Battista entra nel team dei referenti.

Foto © Imagoeconomica, Paolo Lo Debole

Bugani è un volto storico del Movimento, esponente della prima ora in Emilia-Romagna, già protagonista di incomprensioni con Luigi Di Maio che lo avevano portato, nei mesi scorsi, a lasciare la sua segreteria. Bugani era contrario alla linea scelta per le regionali in Emilia-Romagna: avrebbe preferito una desistenza – con la mancata presentazione della lista – o addirittura una forma di alleanza…

Ma l’altra notizia è il ruolo, nel mondo Rousseau, di Alessandro Di Battista che torna ad avere un incarico ufficiale nel Movimento. L’ex deputato sarà infatti nel team dei referenti dell’Associazione Rousseau, e più precisamente, insieme a Marco Croatti e Paola Taverna, per il Portale Eventi Movimento 5 Stelle. Dall’associazione Rousseau comunque precisano che non si tratta di un nuovo ingresso e che Di Battista era già nella squadra dal 2015 come referente per la funzione Call to action”.

Va bene tutto, ma come fanno i Cinque Stelle a dire che Davide Casaleggio non c’entra con il Movimento? Fra l’altro è evidente a questo punto che Casaleggio non può chiamarsi fuori dalle sconfitte elettorali e politiche e dalle continue fibrillazioni. Ingombrante.