I protagonisti del giorno. Top e Flop del 15 settembre 2020

Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

SILVIO BERLUSCONI

Oggi è uscito dall’incubo del Covid. Lo ha fatto con il suo stile: pirotecnico e cinematografico anche nel momento di lasciare il San Raffaele. Istrionico come soltanto nei giorni migliori: davanti ai microfoni ha detto che i medici, quando hanno studiato il suo tampone, hanno scoperto la più alta carica virale tra le migliaia di contagiati esaminati in questi mesi. Di ordinario, Berlusconi non ha nemmeno il tampone.

Berlusconi all’uscita dal San Reffaele

Un’esagerazione non dovuta, considerando la gravità della pandemia e le innumerevoli situazioni più gravi della sua. Ma questo fa parte del personaggio.

Al netto degli effetti speciali mediatici però Silvio Berlusconi a 84 anni ha superato brillantemente una malattia non semplice e soprattutto con tanti effetti collaterali. La pellaccia del cavaliere è durissima. Vedremo domenica prossima, nell’urna, se ci sarà anche un ritorno elettorale per Forza Italia.

Intanto il messaggio che ha lanciato oggi è un durissimo colpo ai negazionisti ed a tutti coloro che sul coronavirus fanno cabaret. E molti stanno proprio nel suo fronte politico.

Indistruttibile ma umano.

ANTONIO POMPEO

Il presidente della Provincia di Frosinone ha voluto inaugurare un anno scolastico complicato e difficile nella scuola di Fiuggi che aveva frequentato Willy Monteiro Duarte, il 21ene di Paliano assassinato a calci e pugni il 6 settembre scorso.

Antonio Pompeo stamattina a Fiuggi

Una scelta opportuna, non scontata, peraltro accompagnata da un azzeccato paragone tra i virus della pandemia e quello della violenza.

L’inizio dell’anno scolastico, dopo sei mesi di black out, è già di per sé un messaggio di ripartenza. Ma in provincia di Frosinone, dopo tutto quello che è successo con l’omicidio di Willy (che ha sconvolto il Paese) la giornata assume un valore simbolico straordinario.

Opportuno ma non opportunista.

FLOP

DAVIDE CASALEGGIO

Le sue parole di oggi testimoniano la resa a Luigi Di Maio ma anche ad un M5S che non è più quello fondato da padre Gianroberto e da Beppe Grillo. Perché Davide Casaleggio ha sostanzialmente affermato che la stragrande maggioranza dei deputati e dei senatori pentastellati non versa da tempo la quota all’Associazione Rousseau, pertanto si trova nella condizione di dover sospendere i servizi ai parlamentari del Movimento.

Davide Casaleggio

Appena un anno fa sarebbe stata fantascienza soltanto pensare questo.

Tutto ciò rappresenta una evidente sconfessione del pensiero di Davide Casaleggio, di quello che cioè aveva teorizzato il ridimensionamento del Parlamento e dell’attività politica stessa.

Nei 5 Stelle ha vinto su tutta la linea Luigi di Maio: oggi il Movimento 5 Stelle è diventato un Partito come tutti gli altri, il taglio di 345 seggi è fumo negli occhi per restare al potere. E la circostanza che non possono vincere in nessuna delle 7 Regioni chiamate alle urne dimostra che sono diventati il vero Partito del sistema. Con tanti saluti a Beppe Grillo e soprattutto a Rousseau.

Eclissati ma non tramontati.

LUIGI VACANA

Del vice presidente della Provincia si sono perse le tracce politiche da mesi. Un lockdown lunghissimo ed anche inaspettato. Eppure a febbraio scorso saltellava allegramente da una cena con Biagio Cacciola ad un aperitivo con i Cinque Stelle, senza dimenticare i pranzi con Antonio Pompeo.

Luigi Vacana

Il tutto faceva parte del suo ruolo di cucitore occulto delle varie anime così diverse della strana maggioranza che governa la Provincia. Con un presidente d’aula di FdI ed un presidente Pd; in un”aula dove il centrosinistra ha meno numeri del centrodestra ma governa lo stesso.

In più si era anche messo in testa di poter rappresentre un ponte tra una parte della sinistra, non soltanto quella del Pd, ed i 5 Stelle. Ad un certo punto è sparito. Si è concentrato esclusivamente sull’organizzazione di alcune feste. Ma come mai un politico del livello di Luigi Vacana per mesi non si fa notare su nulla di politicamente rilevante? Forse ha realizzato che nel Pd o nella sinistra provinciale non ci sono spazi.

La politica non è un film.