I protagonisti del giorno. Top e Flop del 16 gennaio 2020

Top e Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP 

ROMANO PRODI

L’endorsement di Romano Prodi a Nicola Zingaretti è arrivato nel corso del programma TGtg su Tv2000. Ha detto il Professore: “Bisogna tornare al rapporto con la gente e finirla con il Partito che diventa un club a uso esclusivo di 10 persone che si parlano ed eleggono a vicenda”.

Nicola Zingaretti con Romano Prodi. Foto: © Imagoeconomica, Raffaele Verderese

Alcune volte le riunioni di Partito possono essere utili ma anche dannose. Questo incontro sarebbe importante se il Pd cambiasse alcuni punti del programma ma deve soprattutto cambiare il modo con cui si avvicina alla gente. Prima avevamo tante linee di trasmissione ma questo meccanismo oggi si è rotto“.

Aggiungendo: “Fa bene Zingaretti a cambiare il partito”. Padre nobile.

DANIELE LEODORI

Il vicepresidente della Regione Lazio Daniele Leodori era presente oggi alla chiusura della discarica di Colle Fagiolara. Ha detto: “Con il lucchetto apposto oggi dal sindaco Sanna alla discarica di Colle Fagiolara, parte un nuovo inizio per una comunità che ha sofferto ma che ha saputo lottare in questi anni in modo compatto, per il diritto alla salute e al rispetto del proprio territorio. Si chiude un cancello, si apre un futuro diverso”.

Il sindaco Pierluigi Sanna mette il lucchetto alla discarica di Colle Fagiolara © AG. Dire

Oggi abbiamo assistito a una bella pagina per un territorio che si è fatto carico, per 25 anni, dei rifiuti provenienti da Roma e dal resto del Lazio. Una bella pagina su cui però pesa la scomparsa dell’operaio Giuseppe Sinibaldi, vittima di un incidente sul lavoro lo scorso novembre, a cui va un pensiero commosso. Mettiamoci subito al lavoro per far rinascere Colleferro, più verde e più sostenibile”.

Lo dobbiamo ai cittadini, alle associazioni e ai sindaci che non hanno mai abbassato la guardia, e ai tanti giovani qui presenti, il futuro di questa comunità”.

Non ha dimenticato nessuno e nulla. Perfetto nel ruolo.

FLOP

MATTEO SALVINI

Il referendum per l’abolizione della quota proporzionale Rosatellum non ci sarà. Lo ha deciso la Corte Costituzionale dichiarando inammissibile il quesito presentato dal comitato promotore, dopo la richiesta in tal senso arrivata da otto consigli regionali governati dal centrodestra: Veneto, Piemonte, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Abruzzo, Basilicata e Liguria. 

Matteo Salvini © Imagoeconomica / Stefano Carofei

L’obiettivo era un sistema senso maggioritario. Per i giudici costituzionali il quesito risulta «eccessivamente manipolativo».

L’ufficio stampa della Corte in una nota ha spiegato che «a conclusione della discussione la richiesta è stata dichiarata inammissibile per l’assorbente ragione dell’eccessiva manipolatività del quesito referendario nella parte che riguarda la delega al governo, ovvero proprio nella parte che, secondo le intenzioni dei promotori, avrebbe consentito l’autoapplicatività della normativa di risulta».

Una sconfitta per il leader della Lega Matteo Salvini. Che ha detto: «È una vergogna. È il vecchio sistema che si difende: Pd e 5stelle sono e restano attaccati alle poltrone. Ci dispiace che non si lasci decidere il popolo: così è il ritorno alla preistoria della peggiore politica italica». Troppe sconfitte negli ultimi tempi.

LUIGI DI MAIO

Il capo politico del Movimento Cinque Stelle ha commentato così la decisione della Corte Costituzionale sul referendum: «Seguiamo la strada del proporzionale affinché tutti i cittadini italiani siano effettivamente rappresentati in Parlamento».

Luigi Di Maio © Imagoeconomica, Stefano Carofei

«La Lega voleva introdurre in Italia un sistema elettorale totalmente maggioritario, garantendo meno rappresentanza ai cittadini. Non ci stupisce, del resto quello che importa a loro in questo momento è trovare un modo per accaparrarsi più poltrone possibili».

Va bene tutto e in politica, come in amore e in guerra, tutto è lecito. Però Luigi Di Maio della Lega è stato alleato. Mantiene il ruolo di capo politico dei Cinque Stelle pur essendo al centro di attacchi interni fortissimi. È rimasto al Governo grazie ad un’alleanza con il Pd di Nicola Zingaretti e con Matteo Renzi. Gli avversari storici dei Cinque Stelle.

Nel precedente esecutivo è stato vicepremier e ministro, in quella attuale è ministro degli esteri. Neppure lui disdegna le poltrone. Senti chi parla.