I protagonisti del giorno. Top e Flop del 17 aprile 2020

Top e Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP

VINCENZO DE LUCA

Il Governatore della Campania si è tolto molti sassolini dalle scarpe. Ha spiegato: «Non era facile, non era scontato che salvassimo la Regione. Abbiamo fatto scelte difficili e ci hanno aiutato migliaia di persone. C’è ancora qualcuno che non perde il vizio di screditarci e diffamarci, non perdiamo tempo con queste miserie».

«La verità è che abbiamo dimostrato di essere un modello di efficienza amministrativa e capacità operativa. Se continueremo così la Regione Campania sarà la prima regione d’Italia ad uscire dal tunnel. Dobbiamo fare attenzione a tante cose».

Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca © Alessia Mastropietro / Imagoeconomica

E poi: «Tutti quelli scomparsi dalla scena pubblica sono tornati e ci inondano di valutazioni, proposte e ricette. Sono tornati in campo riaprendo la fabbrica dei tweet. Quei pochi scienziati e persone competenti che ci hanno dato indicazioni rischiano di essere travolti dalle chiacchiere. Si è aperta la fase 2, si è aperta all’insegna della politica politicante, è tornata in campo. Che tristezza».

Apoteosi.

MASSIMILIANO SMERIGLIO

All’eurodeputato eletto nelle file del Pd non manca il coraggio. Ma questa risposta all’intervista di alessioporcu.it è assai indicativa: «I sovranisti sono i massimi responsabili dei limiti dell’Europa. Sono proprio gli Stati nazionali a frenare il dispiegamento vero della dimensione europea».

Massimiliano Smeriglio

«Il tema non è la solidarietà ma politiche comuni per fermare un virus che non conosce confini. E poi politiche comunitarie capaci di mettere in campo uno sforzo economico poderoso per il ricovery plan strutturato intorno a una emissione di titoli europei per condividere i rischi che la crisi porterà con sé».

Controcorrente.

FLOP

GIUSEPPE CONTE

Il Parlamento Europeo ha approvato a larga maggioranza un paragrafo della risoluzione sulla risposta Ue al Coronavirus in cui chiede di “attivare” il Mes per far fronte alla crisi economica. Le delegazioni della Lega, del Movimento 5 Stelle e di Fratelli d’Italia hanno votato contro, mentre quelle del Partito Democratico e di Italia Viva si sono espresse a favore.

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte

Cioè: gli alleati di Governo, Pd e Cinque Stelle, hanno votato in modo diametralmente opposto.

Ma sui Cinque Stelle serve la specificazione dell’Huffington Post per capire cosa è successo: «Dieci eletti pentastellati si astengono al voto finale e votano contro il paragrafo del testo dove si chiedono i recovery bond, ma si apre al Salva Stati. Mentre tre – Ignazio Corrao, Piernicola Pedicini e Rosa D’Amato – votano contro (Eleonora Evi non partecipa al voto)».

Tutti divisi appassionatamente. Il presidente del consiglio Giuseppe Conte, vero responsabile di questa lacerazione della sua maggioranza, farà finta di niente come sempre.

Premier a sua insaputa.

LUCIA AZZOLINA

La ministra della scuola naviga a vista e si affida a Facebook: «A giorni il governo prenderà una decisione, ma a mio avviso riaprire ora le scuole, per poche settimane, mentre il Paese conta oltre 500 morti al giorno per il coronavirus, rischierebbe solo di vanificare gli sforzi fatti. Dobbiamo fare ancora qualche sacrificio per poter tornare a scuola nello stesso modo in cui ci andavamo prima».

Lucia Azzolina. Foto © Carlo Lannutti / Imagoeconomica

Si apre dunque lo scenario di ripresa a settembre, con conseguenze immediate sugli esami di Stato: un unico orale per la Maturità e una tesina, con valutazione del consiglio di classe, per i ragazzi di terza media. Va tutto bene (in realtà non va bene nulla), ma cosa si aspetta almeno ad ufficializzare certe scelte?

Maggio è dietro l’angolo. Piccola parentesi: la didattica a distanza alla fine ha penalizzato chi stava già indietro. Che sia necessaria in questa fase nessuno discute. Ma che le distanze andranno colmate alla ripresa è altrettanto vero.

Perennemente indecisa.