I protagonisti del giorno. Top e Flop del 18 marzo 2020

Top e Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP

VINCENZO DE LUCA

Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha chiesto e ottenuto l’arrivo dell’Esercito per far rispettare le misure anti-contagio. In particolare per evitare gli assembramenti, dal momento che c’è ancora troppa gente che non capisce la gravità della situazione e che ne sta approfittando per effettuare delle simil-scampagnate.

Il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca Foto © Marco Cremonesi / Imagoeconomica

Ha spiegato Vincenzo De Luca: «Ho avuto un colloquio telefonico con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, con il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese e il ministro della Difesa Lorenzo Guerini. Vi sarà il contributo delle Forze Armate nei controlli per il rispetto delle ordinanze che hanno l’obiettivo del contenimento del contagio da Covid-19, e ciò avverrà nelle aree che di volta in volta verranno individuate e segnalate nella nostra Regione».

«Sarà un contributo importante, con grande misura ed equilibrio, ma anche con determinazione. Non è possibile estendere il servizio all’intero territorio italiano, ma vi sono aree in cui è necessario dare un segnale di fermezza e anche di repressione rispetto a comportamenti irresponsabili».

Un segnale fortissimo e straordinariamente importante. Anche perché se davvero, come ripetono tutti, siamo in guerra, allora è normale affidarsi all’Esercito.
Terminator.

ATTILIO FONTANA

Il drammatico appello del presidente della Regione Lombardia ha scosso le coscienze. Ha detto Attilio Fontana: «È un appello che rifaccio tutti i giorni, lo sto dicendo in modo educato, fra poco bisognerà cambiare tono perché se non la capite con le buone bisogna essere un poco più aggressivi anche nel farvela capire, non dovete uscire, dovete stare a casa. Purtroppo i numeri del contagio non si riducono, continuano ad essere alti, fra poco non saremo più nelle condizioni di dare risposte a chi si ammala».

Attilio Fontana © Imagoeconomica / Alvaro Padilla

«Ogni uscita di casa è un rischio per voi e per altri, stiamo chiedendo un
sacrificio per salvare delle vite umane. Per adesso ve lo chiediamo, se si
dovesse andare avanti così chiederemo al governo di emanare provvedimenti
ancora più rigorosi
».

Poi ha ha rivolto un appello a medici e infermieri in pensione. «A tutti i medici e agli infermieri che sono andati in pensione negli ultimi due anni o a quelli che svolgono attività nella sanità privata chiedo di mettersi a disposizione del servizio pubblico. Credo che questi operatori sanitari debbano sentire il dovere di mettersi di nuovo a disposizione di quella missione che hanno svolto nella loro vita».

Fontana ha voluto dare il senso della tragicità della situazione. Se crolla la Lombardia, nel baratro finisce tutta l’Italia. L’allarme rosso è
già risuonato, siamo oltre.

L’ultima frontiera.

FLOP

ROBERT HOLZMANN

Robert Holzmann. Chi era costui? Un Carneade che oggi ha guadagnato la scena mediatica per affermazioni degne del celebre film di Chaplin, Il Grande Dittatore.

Robert-Holzmann. Foto © OeNB/ Lisi Niesner

Si tratta del Governatore della Banca Centrale austriaca che, come ha riportato l’Huffington Post, si è detto «convinto che la crisi può essere anche “una purificazione” nella quale il compito dei governi dovrebbe essere di “garantire la sopravvivenza delle aziende e il sostentamento delle persone” ma facendo distinzione fra le “aziende che non sarebbero sopravvissute comunque e quelle che lo avrebbero fatto».

Ha sottolineato: «Una pulizia che la politica monetaria negli ultimi anni con tassi di interesse pari a zero e negativi ha in qualche modo interrotto: una crisi può anche servire per venirne fuori più forti. Bisogna assicurarsi che sopravvivano solo le aziende vitali, quelle che sarebbero uscite dal mercato anche senza una crisi non dovrebbero sopravvivere».

E meno male che si riferiva soltanto alle aziende.

Fermatelo.

LUIGI DI MAIO

«Sta succedendo che nel mondo ci sono Paesi che ci vogliono aiutare e Paesi che pensano a se stessi. Noi stiamo denunciando questi ultimi, quelli che si prendono le nostre mascherine». Lo ha ribadito anche oggi, a “L’Aria che tira”, su La7.

Luigi Di Maio

Da giorni il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ripete questo concetto: «In queste ore sono state sbloccate 800.000 mascherine che stanno arrivando verso l’Italia». Il problema è che le mascherine non arrivano e che stiamo affrontando una situazione di assoluta emergenza.

Minacciare denunce non ha alcun effetto e neppure grande senso politico. Perché nell’emergenza bisogna sbloccare la situazione. Un concetto
incompatibile con i tempi delle denunce.

Sterile.

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