I protagonisti del giorno. Top e Flop del 2 aprile 2020

Top e Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP

DOMENICO POMPILI

Ha spezzato il clima di buonismo generato dall’emergenza. Nel quale c’è la tentazione di assolvere tutti, dimenticando gli errori fatali commessi nel recente passato. Come quello di aver “massacrato” per anni la sanità pubblica. Il vescovo di Rieti monsignor Domenico Pompili, non è uno che parla a caso. Voce autorevole nella Conferenza Episcopale Italiana è presidente della commissione Cei sulla Comunicazione Sociale. (leggi qui Il vescovo dall’altare: «Le istituzioni facciano mea culpa»).

Monsignor Domenico Pompili © Imagoeconomica / Daniele Stefanini

A margine del Rosario che ogni sera viene recitato in diretta via streaming, ha invitato tutti, in primo luogo le istituzioni, ad un “mea culpa” per tutto ciò che comprendiamo solo oggi con l’emergenza coronavirus e che è stato trascurato.

Ha detto: «Abbiamo abboccato all’opinione assai diffusa che l’unico problema del nostro Paese fosse l’arrivo di chi veniva da fuori. L’immigrazione ci ha divisi, ha tenuto banco nei dibattiti. Salvo ora capire meglio che sarebbe stato necessario concentrarsi su altri ambiti: la salute, l’educazione».

Poi ha ricordato «l’appello del sindaco di Bergamo Giorgio Gori che chiede migliaia di braccia da fuori città per far ripartire l’agricoltura». Concludendo: «Anche questo è stato un pesce d’aprile a cui abbiamo abboccato».

Io non ti assolvo.

FRANCESCO BORGOMEO

In un’intervista al quotidiano Il Tempo il patron di Saxa Gres ha dimostrato ancora una volta di avere le idee chiarissime. E di non avere difficoltà a dirle con voce alta. Nella piena consapevolezza di essere scomodo. (Leggi qui «Azienda chiusa per la paura»).

Francesco Borgomeo

Prima ha detto: «Perché vede, io capisco che bisogna dire agli italiani che bisogna stare a casa e, per fare questo c’è terrorismo. Lo capisco, prendo atto: siamo un Paese indisciplinato ed esattamente come fa Vincenzo De Luca, il governatore della Campania, che ormai è diventato un attore, bisogna far si che gli italiani, questo popolo indisciplinato, rispettino le regole. E quindi, terrore».

Poi alla domanda “Ma secondo lei, questo terrore avrà effetti sul dopo virus?”, ha risposto così: «Questo terrore avrà effetti non solo sul dopo, ma anche sul durante. Come ho già detto ai miei operai con questo virus bisognerà convivere perché la soluzione a questo problema sarà il vaccino. Essendo, purtroppo, noi un Paese con tante difficoltà – la prima di tutte la burocrazia – visto che è chiaro che noi soffriamo enormemente – o impariamo ad organizzarci oppure chi non morirà di Coronavirus morirà di fame».

Convivere con il virus, non c’è alternativa. Sulla via del sampietrino, verso una nuova consapevolezza.

FLOP

FONTANA-BOCCIA

La situazione l’ha descritta l’Huffington Post così: «Sindaci contro Regione. Regione contro Governo. E ancora: Governo contro Regione. La tregua insomma sembra saltata. E tutto succede in Lombardia, il territorio più colpito dal Coronavirus dove i numeri ad oggi, a un mese e mezzo dall’inizio dell’emergenza, sono impietosi: 11.762 ricoverati, 1.351 in terapia intensive, 25.876 attualmente positivi. Per non parlare dei morti, ormai quasi 8 mila, ovvero il 60 per cento del totale».

Attilio Fontana © Imagoeconomica / Alvaro Padilla

Ora, il Governatore Attilio Fontana è sul campo dal primo minuto e si sta battendo come un leone. Ma se non stoppa le polemiche politiche sarà complicato mantenere un clima sereno e collaborativo. Ha detto: «Se non ci fossimo mossi noi, se non ci fosse stato l’assessore al Bilancio Caparini a muoversi per acquistare materiale, avremmo chiuso gli ospedali dopo due giorni. Il numero di mascherine che ci arrivava dalla Protezione civile non ci avrebbe consentito di aprire. È una vergogna, non ci è arrivato se non una piccola parte di quello che abbiamo richiesto a Roma. Ce la siamo dovuta cavare con nostri mezzi e risorse».

Francesco Boccia, ministro agli Affari Regionali, ospite de L’Aria Che Tira su La7, ha risposto: «Non ho voglia e tempo di fare polemiche, lo Stato sta facendo di tutto. Fontana sa benissimo che mentre parliamo è atterrato l’ennesimo aereo della Guardia di finanza. Se ci fosse dall’alto una grande telecamera si vedrebbero in Italia in giro solo mezzi militari, scaricano materiali che lo Stato acquista in tutto il mondo per le Regioni, specie per la Lombardia. E tutto è online nel dettaglio su siti di Protezione civile e dei ministeri».

In serata a Piazzapulita di Corrado Formigli, con molta chiarezza Luca Telese ha affrontato l’assessore Giulio Gallera contestandogli: “è vero o non è vero che la Protezione Civile ha rastrellato medici dovunque e li ha inviati innanzitutto in Lombardia? È vero o non è vero che la Protezione Civile ha inviato da voi le squadre di medici arrivate dall’estero? È vero o non è vero che gli ospedali da campo sono stati realizzati da voi? Il muro contro muro non fa scendere la curva dei contagi.

Polemiche inutili.

ROMELU LUKAKU

Foto: Courtesy Wshjackson

Sì, proprio l’attaccante belga dell’Inter. Parole che faranno sicuramente discutere le sue. Protagonista di una diretta Instagram organizzata dalla Puma (con lui anche Thierry Henry e Axel Witsel), ha detto: «Perché dobbiamo giocare se nel mondo c’è gente che rischia la vita? Eppure è stato necessario che fosse positivo un giocatore della Juve per mettere tutti in quarantena? No, non è normale».

Evidente il riferimento al primo caso si positività, quello di Rugani. Ma cosa c’entrava? Possibile che anche in emergenze del genere si pensi a queste cose?

Autogol.

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