I protagonisti del giorno. Top e Flop del 20 aprile 2020

Top e Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP

ALESSIO D’AMATO

Per nulla intimorito dagli attacchi della Lega, l’assessore regionale del Lazio alla sanità ha risposto con due siluri al Governatore della Lombardia Attilio Fontana. Ha detto D’Amato: «Oggi registriamo un dato di 60 casi di positività in continua discesa sia nei numeri assoluti che nel trend che è in frenata al 1%.

Alessio D’Amato con Nicola Zingaretti © Carlo Lannutti / Imagoeconomica

Non dobbiamo ora vanificare gli sforzi, è il momento di stabilizzare questa discesa e continuare a lavorare e mantenere alta l’attenzione sulle case di riposo e le rsa. Aumentano i controlli sulle rsa e le strutture socio-assistenziali private accreditate. Sono ad oggi 384 le strutture per anziani ispezionate su tutto il territorio». (leggi qui Covid-19 alle ultime curve nel Lazio: è sceso sotto l’1%. Protezione Civile: 3 positivi)

I controlli nelle residenze sanitarie assistenziali sono il tema. Poi ha aggiunto: «Oggi è una giornata simbolica: abbiamo dimesso dal San Filippo Neri la coppia di cinesi, che furono i primi casi di Covid-19 nel nostro paese, già curati presso l’Istituto nazionale di malattie infettive Lazzaro Spallanzani. Hanno dunque concluso il periodo di riabilitazione e sono in ottime condizioni. Hanno inoltre preannunciato una lettera di ringraziamento alle strutture sanitarie che li hanno salvati e avuti in cura».

Già, lo Spallanzani: è la risposta del Lazio alla sanità lombarda.

Bombardiere.

DE LUCA – ZAIA

Non è un caso che siano tra i 4 Governatori che chiedono di poter votare a luglio. Gli altri due sono Giovanni Toti (Liguria) e Michele Emiliano (Puglia). Ma Vincenzo De Luca (Campania) e Luca Zaia (Veneto) sono indubbiamente i presidenti di Regione in scadenza di mandato che meglio di altri stanno reggendo la fase del Coronavirus. Sul campo e mediaticamente.

Il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca © Alessia Mastropietro / Imagoeconomica

Vincenzo De Luca non è molto amato nel Pd ed è l’avversario giurato di Luigi Di Maio e dei Cinque Stelle. Ma non se ne cura affatto, anzi ne va fiero. Ha tenuto la Campania fuori dalla bufera e oggi a Napoli zero decessi e zero contagi.

Luca Zaia è l’amministratore più bravo della Lega e non è tra i preferiti di Matteo Salvini. Il modello Veneto però ha fatto scuola nella guerra al Covid-19. Nel Carroccio è l’unico che se ne frega di quello che pensa Salvini.

Uniti da un insolito destino.

FLOP

DAVIDE BARILLARI

Come ha scritto Alessioporcu.it «non ha più niente a che spartire con il Movimento 5 Stelle». Il consigliere regionale Davide Barillari è stato espulso dai probiviri, che hanno esaminato la richiesta partita dai suoi stessi colleghi. (leggi qui Barillari messo fuori dal Movimento 5 Stelle).

Davide Barillari Foto © Imagoeconomica, Stefano Carofei

Davide Barillari ha annunciato direttamente la novità: «Arrivata l’espulsione. Sono stato cacciato dal M5S dopo 10 anni di vero attivismo dal basso. Oggi sono dichiarato “colpevole” di essere rimasto coerente ai valori e alle promesse fatte ai cittadini, “colpevole” di non essermi mai venduto al Partito Democratico come hanno fatto tanti altri».

Proseguendo: «Ora, dai banchi del gruppo misto, continuerò con ancora più forza a combattere a fianco dei cittadini, nelle battaglie che i miei colleghi non hanno più il coraggio di fare».

Al di là di ogni tipo di considerazione c’è un dato: Barillari era stato candidato alla presidenza della Regione Lazio nel 2013. All’epoca rappresentava la quintessenza del Movimento. Era il MoVimento con la V maiuscola, quello dei Vaffa in piazza, quello del no a tutto pur di raccogliere ogni forma di malcontento: dalla Tav al Tap, dal latte in Sardegna alle trivelle in Puglia. Arrivato il momento di governare s’è trovato di fronte alla responsabilità del Paese: quasi del tutto impreparato.

Al momento di passare dalla protesta alla proposta solo alcuni hanno dimostrato di avere spessore. Come Roberta Lombardi. Davide Barillari invece ha saputo solo arroccarsi sulla posizione No Vax, senza saper articolare una sola proposta. Mentre Roberta Lombardi incassava una norma dietro l’altra, approvata nonostante la ferma posizione in minoranza.

Se alla fine è stato espulso dal suo stesso “mondo”, forse sarebbe il caso perlomeno di una riflessione autocritica. Invece nulla. Ma la realtà è che è fuori dal Movimento.

Game over.

GIORGIA MELONI

In un’intervista a La Stampa, la leader di Fratelli d’Italia, a proposito di Conte, ha detto: «Ho la netta impressione che stia lisciando il pelo a Berlusconi. Non credo che FI sia interessata, ma ho percepito in quelle parole il tentativo di allontanare da noi un alleato. Forse Conte sta cercando un piano B e con tutti i salti della quaglia che ha fatto non mi stupirebbe».

Giorgia Meloni Foto: © Imagoeconomica, Alessia Mastropietro

In realtà Giorgia Meloni è rimasta frastornata dal contropiede di Berlusconi, che ormai si è smarcato dal centrodestra e dagli alleati sovranisti. Il fondatore di Forza Italia sa perfettamente che non sarà il Governo Conte a guidare la ricostruzione del Paese. Si sta riposizionando per il dopo. I Fratelli d’Italia invece rischiano di restare confinati sulla posizione attuale. Con i sondaggi che sorridono, ma fuori dal Governo.

Spiazzata da Silvio.