I protagonisti del giorno. Top e Flop del 20 maggio 2020

Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

GIUSEPPE CONTE

Colloquio telefonico tra il premier Giuseppe Conte e la cancelliera Angela Merkel oggi in serata. Il colloquio è arrivato a poche ore dal lancio della proposta franco-tedesca sul fondo da 500 miliardi nel contesto degli aiuti dell’Unione Europea sulla crisi del Covid-19. E dalla ricostruzione della vicenda emerge come sia risultata decisiva una lettera dello stesso Conte alla Merkel.

Il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte

Nella quale il presidente del consiglio dei ministri ha detto sostanzialmente alla Cancelliera che stavolta in gioco non ci sono i destini di un singolo Paese o i vari spread. Ma il concetto stesso di Unione Europea.

Sempre poche ore fa il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il Decreto Rilancio. Confermando ancora una volta che tutte le decisioni adottate dal premier sono state rispettose del dettato costituzionale. Due successi politici in poche ore.

Vento nelle vele.

NICOLA ZINGARETTI

Immaginate una manifestazione politica negli Stati Uniti nel giorno del 4 luglio, peraltro nel periodo di una pandemia come il Coronavirus? Matteo Salvini (Lega) e Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) l’hanno organizzata. Forza Italia potrebbe aderire.

Nicola Zingaretti © Imagoeconomica, Sara Minelli

Il segretario nazionale del Pd Nicola Zingaretti ha reagito in questo modo: «Il 2 giugno è una data importante. La Festa della Repubblica e dell’unità nazionale. La festa degli italiani. Non è la giornata di una parte. Faccio un appello da cittadino italiano: il 2 giugno esponiamo il tricolore alle finestre per l’Italia e per la sua rinascita. Uniti».

Contropiede alla Trapattoni.

FLOP

MARIA ELENA BOSCHI

La ministra degli esteri di Matteo Renzi è stata per più di due ore a Palazzo Chigi per definire i contorni del voto di domani mattina sulla fiducia (o sfiducia) al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.

Maria Elena Boschi © Imagoeconomica / Sara Minelli

Ha scritto l’Huffington Post: «Maria Elena Boschi è entrata martedì pomeriggio a Palazzo Chigi. Ne è riemersa più di due ore dopo. Per incontrare il capo di gabinetto di Giuseppe Conte, dicono. Per fare il punto sulle proposte di Italia Viva – già discusse una decina di giorni fa e messe nero su bianco in un carteggio nel weekend – sulla ripartenza e sull’agenda prossima del governo, sostengono. Ma la plenipotenziaria di Matteo Renzi avrebbe incontrato anche il premier».

«E con lui definito i contorni di una de-escalation dei toni e un punto di caduta politico che permetta al ministro della Giustizia di superare le forche caudine di Palazzo Madama, dove lo attendono due mozioni di sfiducia e una Italia Viva determinante nei numeri. Un punto di caduta chiamato prescrizione». Cioè un segnale sulla prescrizione potrebbe indurre il partito di Matteo Renzi a non sfiduciare il ministro Bonafede. Se così fosse, o meglio se così sarà, allora perfino una leonessa come Maria Elena Boschi rappresenterebbe una delusione politica.

Disattivata.

ATTILIO FONTANA

Sono tornati a salire i contagi con l’incremento dei casi totali che è quasi raddoppiato, passando dai 451 di lunedì agli 813 di martedì. Un dato sul quale ha influito il maggior numero di tamponi effettuati rispetto al giorno precedente e che rappresenta comunque un segnale, tanto che il ministro per le autonomie Francesco Boccia è tornato a ribadire che, in caso la curva riprendesse a salire, si dovrà necessariamente provvedere a nuove chiusure localizzate.

Attilio Fontana © Imagoeconomica / Alvaro Padilla

Un dato su cui pesano i numeri della Lombardia: su 813 casi, 462 sono nella Regione più colpita, che rispetto a ieri fa segnare anche una risalita delle vittime – 54 nelle ultime 24 ore, mentre lunedì l’incremento era stato di 24 – e degli attualmente positivi: sono 27.291, 218 più di ieri mentre lunedì c’era stato un calo rispetto al giorno precedente di 357 malati. Non si riesce a venirne a capo da tre mesi. Il Governatore Attilio Fontana non dà neppure la sensazione di poter risolvere il problema.

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