I protagonisti del giorno. Top e Flop del 21 luglio 2020

Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

ALESSIO D’AMATO

Ha avuto il merito di suonare l’allarme quando tutti dormivano. L’epidemia Covid-19 non è finita. I focolai ci sono e poi nel Lazio alcune considerazioni vanno fatte. Intanto a Roma, dove soprattutto i giovani che animano la movida non indossano le mascherine e non mantengono il distanziamento sociale.

ALESSIO D’AMATO. FOTO © SARA MINELLI / IMAGOECONOMICA

A preoccupare, infatti, è l’abbassamento dell’età media dei contagiati. In secondo luogo non si può fare finta di ignorare che nella Capitale c’è l’aeroporto di Fiumicino, dove arrivano da da ogni parte del mondo. E di conseguenza pure dai Paesi dove la pandemia sta accelerando.

Più in generale poi c’è un forte abbassamento della tensione, molto pericoloso. Il tutto in un clima da ricreazione assolutamente ingiustificato. La lotta al Covid è stata durissima in questi mesi e i risultati i sono visti. Ma la guerra non è finita.

Fieramente impopolare.

PIERLUIGI PALMIGIANI

I satelliti per individuare le perdite idriche nella rete Acea in provincia di Frosinone: la più disastrata dell’intero gruppo, capace di disperdere circa il 70% della portata. Il presidente Pierluigi Palmigiani e l’AD Roberto Cocozza lo hanno disposto raccogliendo al volo l’input lanciato dalla società madre. (Leggi qui Acea userà i satelliti per trovare le perdite in provincia di Frosinone).

Pierluigi Palmigiani

È il segnale del cambio d’approccio verso la provincia di Frosinone. AceaAto5 SpA è stata a lungo l’ultima provincia dell’impero Acea, un colosso da 3,19 miliardi e 7.500 dipendenti. I rapporti con gli utenti ciociari sono stati contraddistinti da contenziosi, transazioni, iter di risoluzione. Torti e ragioni li hanno sempre pagati i cittadini, nelle loro bollette.

Ora c’è un nuovo input: Frosinone deve essere allineata agli standard di qualità. Abbattere le perdite, migliorare la rete, ridurre i tempi di riparazione. I guadagni verranno da lì, non dalle spremiture di bollette.

Pierluigi Palmigiani è uomo del territorio, il primo presidente di AceaAto5 nato in provincia di Frosinone. Significherà qualcosa?

Spaziale.

SARA BATTISTI

Ha cambiato la narrazione della stagione congressuale del Pd. Lo ha fatto con un lungo intervento su Alessioporcu.it. Ha ringraziato il segretario uscente Domenico Alfieri per quanto fatto in oltre due anni. Ha spianato la strada al segretario “entrante” Luca Fantini, ricordando come la sua mozione faccia riferimento ad una “Provincia che cresce”. (leggi qui Sara Battisti: «Le cose straordinarie che accadono nel Pd»).

Sara Battisti

In questo modo ha legato le vicende politiche del Pd locale a quelle di carattere nazionale. E quindi a Nicola Zingaretti. Superando in un colpo solo il catastrofismo endemico di una certa sinistra e le polemiche a prescindere dei pasdaran delle diverse correnti interne.

Sara Battisti ha ricordato che c’è un solo argine alla destra che avanza. E quell’argine è il Partito Democratico: con le sue contraddizioni ma anche con  le sue ricchezze.

Infine, una considerazione probabilmente decisiva: il Pd è l’unico partito nel quale si fanno i congressi. E dove la democrazia non è virtuale. Dove non esiste la logica dell’uomo solo al comando.

Fuga per la vittoria.

FLOP

CLAUDIO DURIGON

Guadagna il “flop” non per errori di carattere politico. Ma semplicemente perché è e resterà per sempre il “padre” di Quota 100. Una riforma contestata, che lui stesso difende orgogliosamente. Insieme alle migliaia di persone che ne hanno usufruito, potendo lasciare il lavoro prima per dedicarsi ai nipotini.

Claudio Durigon, Foto: © Imagoeconomica, Stefano Carofei

Ma nel confronto con l’Europa i cosiddetti Paesi “frugali” hanno ribaltato la prospettiva. Sostenendo che Quota 100 più che un diritto è un privilegio. Aggiungendo che questa riforma delle pensioni amplifica i dubbi sull’affidabilità dell’Italia nella capacità di poter attuare un pacchetto di riforme che vada nella direzione dell’abbattimento del debito pubblico.

Effetto boomerang.

GLI UNTORI DEFICIENTI

Si vestono come i protagonisti di Arancia Meccanica e, udite udite, si divertono a fare la gara degli sputi. Sperando di diffondere il Covid. Un film del terrore? No. E neppure comico. Tutto dannatamente vero.

Foto © Carlo Carino / Imagoeconomica

Il Corriere della Sera ha scritto: «Vivere con il terrore di toccare la maniglia di casa. Di contaminarsi. Perché il portoncino si affaccia su uno dei vicoli della movida violenta. E perché le bande che ogni weekend “calano” su Trastevere, tra i tanti giochi pericolosi, praticano pure questo: la “gara di sputo” contro citofoni, maniglie, usci».

«Questi ragazzi sono energumeni, non riusciamo a fermarli. Le abbiamo provate tutte, con denunce a ripetizione. Ma ci vorrebbe la Wehrmacht»

Fiorenza Cipollone, donna di spettacolo e di mondo, è esausta, sfinita. Al punto da evocare, con un’iperbole eccessiva di cui lei stessa si rende conto, l’intervento del temibile esercito tedesco tra le due guerre. Eppure, in questi tempi in cui il divertimento notturno a Roma è andato fuori controllo, c’è da capirla”.

Esiste un limite però anche per l’idiozia di ragazzi che non possono neppure essere definiti  “baby criminali”. Ma possibile che nessuno possa intervenire? No, non è possibile. Dei protagonisti cosa dire? Deficienti e neppure annoiati.

Inqualificabili.

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