I protagonisti del giorno. Top e Flop del 21 marzo 2020

Top e Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP

I MEDICI

Fino a qualche settimana fa li aggredivano nei Pronto Soccorso, li picchiavano se un paziente moriva tra le loro mani, c’è chi è stata stuprata. I medici degli ospedali italiani erano considerati degli ignoranti, messi in corsia grazie ad una raccomandazione. Le loro diagnosi venivano confutate dai ‘laureati all’università della strada‘ che spulciavano su google e poi refertavano con la sicurezza dei presuntuosi.

Coronavirus, medico con mascherina Foto © Imagoeconomica / Vince Paolo Gerace

Nel momento della disperazione i medici ospedalieri italiani non si sono tirati indietro. Si stanno immolando nelle corsie, lavorando senza orari e fino allo sfinimento. Affiancati da infermieri che a fine giornata hanno sul volto le piaghe scavate da mascherine ed occhiali protettivi.

Non lo fanno per uno straordinario né per un incentivo: non c’è un soldo per ogni vita strappata alla morte: lo fanno per missione.

L’ulteriore prova è stata la risposta in massa all’appello lanciato dallo Stato affinché si reclutassero poco più di 300 medici da adibire ad una task force da inviare dove serve, in base allo spostarsi dell’emergenza. Pagati con una diaria, vitto e alloggio. Hanno risposto in 7.220.

Sono gli stessi che fino ad un paio di settimane fa venivano trattati a sputi, schiaffi, insulti e stupri. Immensamente eroici.

GIUSEPPE CONTE

Al suo arrivo a Palazzo Chigi lo hanno spernacchiato da sinistra: incompetente, inadatto, impreparato. Al giro di boa lo hanno spernacchiato da destra: traditore, burattino, marionetta. Il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte si è trovato alla guida del Governo italiano chiamato a fronteggiare la più grave crisi globale dai tempi della Seconda Guerra Mondiale.

Il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte

Nell’ora delle decisioni più drammatiche ha tentato fino alla fine di evitare un lockdown che avrà conseguenze devastanti sull’economia, sull’industria, sull’occupazione. Ma che è divenuto indispensabile per salvare migliaia e migliaia di vite. Così ha annunciato di “chiudere nell’intero territorio nazionale ogni attività produttiva che non sia cruciale, indispensabile a garantirci i servizi essenziali”.

Circa 800 morti nelle ultime ventiquattr’ore non concedono alternative, il virus si sta allargando all’intera Lombardia, si sta espandendo su Bresso, Sesto e Cologno e se mette in ginocchio Milano collassa l’intero sistema sanitario del Paese.

Finora il Covid-19 non si è fermato. Siamo all’ultima spiaggia. Il coraggio dei disperati.

FLOP

GLI IMBOSCATI DI CROTONE

Crotone, in Calabria, 300 dipendenti della locale Azienda Sanitaria, soprattutto infermieri ed Oss, si sono dati malati. Sono un quinto del totale e la loro salute si è improvvisamente guastata proprio mentre stanno arrivando in ospedale i primi casi di coronavirus.

L’ospedale San Giovanni di Dio a Crotone

A denunciarlo è stato direttamente il direttore generale facente funzioni Francesco Masciari. Che vede ora a rischio tutto il piano con cui arginare l’ondata di pazienti con Covid-19 nell’ospedale San Giovanni di Dio. 

Con il dovuto rispetto per tutti coloro che legittimamente stanno usufruendo di un beneficio di legge – dice il DG – occorre tuttavia sottolineare l’anomalia del dato, stranamente coincidente con l’acuirsi dell’emergenza Coronavirus. Lo trovo inaccettabile, soprattutto quando vedono sforzo terribile a cui si stanno sottoponendo gli altri che sono in servizio”.

Non c’è bisogno di aggiungere altro. Vergognosi. E conigli.

MATTEO RENZI

Ha strappato per qualche ora un titolo sui siti di informazione per la sua polemica sul modo in cui il ministro Francesco Boccia si è presentato l’altro giorno in conferenza stampa: con una mascherina penzolante all’orecchio.

Il ministro degli Affari regionali e delle autonomie Francesco Boccia

Una scelta precisa quella del ministro degli Affari regionali e le autonomie. Spiegata al termine della conferenza: c’era chi aveva fatto polemiche sulle mascherine inviate in Lombardia dalla Protezione Civile. “Per i sanitari non sono assolutamente adatte è vero: ma per noi che siamo sani e che rappresentano un forma di cortesia, vanno più che bene”.

Per Matteo Renzi invece è ironia fuori luogo. “Fare ironia sulle mascherine è assurdo, un atteggiamento indegno delle nostre istituzioni”. Il leader di Italia Viva ha scritto su Facebook: “Sulle mascherine non c’è niente da ridere: spero che chi lo ha fatto si scusi”, spiegando che “la mancanza di protezioni è concausa del contagio più inaccettabile, quello del personale sanitario: medici e infermieri”.

Sarà anche così. Ma in Lombardia stanno morendo come moscerini. Non è il momento.