Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore
TOP
PIERPAOLA D’ALESSANDRO
Alterna la prima persona plurale a quella singolare. Usa il noi e poi (quasi mai) io. Pierpaola D’Alessandro, nuovo Direttore generale della Asl di Frosinone, “martella” sulle chat dedicate a medici e dirigenti dalle 7 alle 24.
Nelle ultime ore ha scritto: «Chi lo avrebbe mai detto: vedere l’ospedale di Cassino organizzato in pochi giorni in perfetta gestione Covid. E invece bravissimi! Sono fiera di tutti i professionisti! Il piano di riorganizzazione ospedaliera presentato il giorno 9 novembre prevedeva l’impostazione dei 4 ospedali in rete».
Sempre utilizzando il Noi ha proseguito: «Abbiamo fatto un bel rilancio ad Alatri. Poi ottimizzato organizzazione e logistica a Frosinone, ieri è partito Cassino parzialmente Covid, 80 letti e Terapie intensive… Da oggi si lavora su Sora! Avremo 4 ben organizzati e specializzati ospedali. È solo un inizio».
Ha riorganizzato la Sanità provinciale in pochissimi giorni. L’assetto Covid degli ospedali ciociari ormai è evidente.
Si potrà obiettare che è nulla di eccezionale perché è stata mandata qui proprio per questo. È vero. Ma c’è modo e modo di fare le cose. E la strategia del Noi, del riconoscere il merito a chi sta in prima linea ed anche a chi fa con umiltà il suo lavoro in retrovia è una novità da queste parti. È il senso di squadra a fare la differenza. Per la prima volta si ha la percezione di una Sanità formata da tante persone unite. Mentre fino ad oggi si percepivano dei singoli che lavorano nella Asl.
La speranza è che questo clima continui anche finita l’emergenza Covid. Perché a quel punto bisognerà affrontare il problema del personale sanitario: servono medici (soprattutto anestesisti) e infermieri. La D’Alessandro sta coinvolgendo tutto lo staff dirigenziale, medico e ospedaliero ciociaro. A quel punto dovrà saper coinvolgere anche la Regione.
Un po’ coach e un po’ caterpillar.
NICOLA ZINGARETTI
Il Lazio è la prima regione italiana a scendere sotto l’1 nel valore Rt, l’indice di trasmissibilità del virus. Questo parametro proprio nelle ore scorse è diminuito fino a 0,82. Significa che un contagiato infetta meno di un’altra persona.
Nicola Zingaretti, da presidente della Regione, ha voluto sottolineare questo dato con evidenza. Dicendo: «Il Lazio ha un Rt a 0,82. Il rigore e lo sforzo che abbiamo messo tutti nell’introdurre e rispettare le regole di contenimento sta dando dei risultati. Le regole che ci siamo dati funzionano grazie allo sforzo della nostra comunità. Comunità che voglio ringraziare per l’impegno di queste settimane, in particolare di nuovo a tutto il personale della Sanità. In tutto il mondo il contagio divampa nelle grandi metropoli».
«Aver raggiunto insieme questi risultati nella Regione di Roma, la più grande metropoli italiana, è importante. Il livello di contagio rimane alto ma il miglioramento c’è. Questo è positivo per la sicurezza delle persone e per la nostra economia. Ora non molliamo. Bisogna continuare ad abbassare la curva, deve diminuire il contagio, i ricoveri e i decessi. Continuiamo a combattere perché questo è il modo di uscire da questa fase, salvare vite umane e tornare a vivere. Il nemico è il virus non le regole e i comportamenti individuali per fermarlo».
Nicola Zingaretti è l’unico leader della maggioranza di governo che dice con chiarezza che a Natale non si possono ripetere gli errori della scorsa estate, quando è stato dato il tana libera tutti. Bisognerà fare ancora sacrifici.
Il segretario del Pd è ormai la voce più autorevole del Governo e a differenza del premier Giuseppe Conte ha concretezza e incisività.
Direzione Palazzo Chigi.
FLOP
RIGHINI-TRIPODI
Si stanno facendo la “guerra” alla Regione Lazio. Il “fuorionda” di Giancarlo Righini (Fratelli d’Italia) nei confronti del capogruppo della Lega Angelo Tripodi è indicativo dei rapporti che ci sono fra i due principali partiti del centrodestra. (Leggi qui Indiscreto – Notizie dal mondo di quelli che… pesano).
Al di là di tutto però, in questa particolare fase di emergenza sanitaria ed economica, due esponenti di tale livello di Partiti che si candidano a governare l’Italia e il Lazio possono davvero concentrarsi soltanto sul mantenimento o meno del numero legale? Fra l’altro il Lazio di Nicola Zingaretti si sta distinguendo per la gestione della pandemia da Coronavirus. Eppure il centrodestra regionale non va mai oltre i “cavilli” e le polemiche interne.
In prospettiva per la candidatura alla presidenza della Regione potrebbe esserci una sfida tra Fabio Rampelli (tra i principali leader di Fratelli d’Italia) e Claudio Durigon, deputato, coordinatore regionale e di Roma della Lega. I due Partiti dovrebbero avviare una competizione finalizzata alle proposte come alternativa di governo.
Forse però sia Giancarlo Righini che Angelo Tripodi non stanno facendo altro che dare attuazione alle indicazioni di Giorgia Meloni e Matteo Salvini, ormai in chiarissima ed irriducibile competizione. Nel Lazio però, se questa è l’opposizione, Nicola Zingaretti può perfino evitare il collegamento da remoto.
Galli nel pollaio.
NICOLA MORRA
«Era noto a tutti che la presidente della Calabria Santelli fosse una grave malata oncologica. Umanamente ho sempre rispettato la defunta Jole Santelli, politicamente c’era un abisso. Se però ai calabresi questo è piaciuto, è la democrazia, ognuno dev’essere responsabile delle proprie scelte. Hai sbagliato, nessuno ti deve aiutare, perché sei grande e grosso». Lo ha affermato a Radio Capital il presidente della commissione parlamentare Antimafia Nicola Morra, esponente M5S, dopo l’arresto del presidente del consiglio regionale della Calabria Domenico Tallini. Scatenando una bufera: da diversi esponenti del centrodestra sono arrivate le richieste di dimissioni.
Perfino il Movimento Cinque Stelle ha dovuto prendere le distanze con una nota ufficiale. «Le affermazioni del senatore Nicola Morra sulla presidente Santelli e sui cittadini calabresi e i malati oncologici non rispecchiano il pensiero del M5S, che ne prende le distanze. I cittadini chiamati al voto e ad esprimere la loro preferenza lo fanno sulla base della loro libera e insindacabile opinione. E proprio in virtù di questa libertà dovrebbero essere i partiti del centro destra a chiedere scusa ai cittadini calabresi. Dovrebbero farlo per aver candidato e fatto eleggere personaggi come Tallini, oggi agli arresti».
Sarebbe interessante poter leggere tra 50 anni quello che gli storici scriveranno sull’attuale fase politica italiana. Con Giuseppe Conte premier per volontà del Movimento Cinque Stelle, che ha rifiutato i finanziamenti europei del Mes per potenziare la sanità ai tempi del Coronavirus. Sostenendo invece misure come il Reddito di Cittadinanza.
Quanto alle affermazioni di Morra, sicuramente non passeranno alla storia.
Indifendibile.