I protagonisti del giorno. Top e Flop del 23 marzo 2020

Top e Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP

SERGIO MATTARELLA

La notizia l’ha data il leader della Lega Matteo Salvini: «Ringrazio il presidente per la disponibilità e per l’impegno a favorire un’interlocuzione tra il governo e l’opposizione per creare quel clima giusto di una vera collaborazione per il bene del Paese e uscire insieme dall’emergenza. Ho informato del colloquio Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi».

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

E su Facebook il Capitano annuncia: «Dopo la cordiale telefonata del presidente Mattarella, è arrivata anche quella di Conte, che dopo le nostre sollecitazioni ha invitato le opposizioni di centrodestra stasera alle 19 a Palazzo Chigi per un confronto sulla situazione. Non ci mancano idee, consigli e proposte concrete da portare sui tavoli del governo!».

Dal dopoguerra ad oggi mai l’Italia ha vissuto un momento così grave. Veramente è l’ora più buia del nostro Paese. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si sta confermando un gigante nel tenere unito il filo del dialogo.

Per la politica delle polemiche ci sarà tempo. Statuario.

FILIPPO TORTORIELLO

Il diritto alla salute dei lavoratori è sacro. Ma la produzione è fondamentale. Filippo Tortoriello, presidente di Unindustria lo ha ricordato in una risposta ai sindacati. (leggi qui La mediazione di Tortoriello: «È il momento dell’unità, revocate lo sciopero»).

Il presidente di Unindustria, Filippo Tortoriello © Sara Minelli / Imagoeconomica

Scrivendo: «Condividamo l’appello di Cgil, Cisl e Uil perchè per noi la salute, la sicurezza, e la tranquillità dei lavoratori è fondamentale. Vogliamo ribadire che per noi imprenditori, i nostri dipendenti sono il bene più prezioso ed, anche in tempi normali, Unindustria su questi temi è sempre stata molto attenta».

Poi ha anche aggiunto: «Auspico inoltre che questo sacrosanto dialogo costruttivo sul diritto alla salute debba anche valere per sostenere il nostro sistema produttivo e che perciò lo sciopero dei metalmeccanici indetto, anche nel Lazio, possa essere revocato. Non è il momento delle divisioni ma è il momento dell’unità. Diamo al Paese una risposta comune».

Il senso di responsabilità deve riguardare ogni settore in questo momento. Il presidente di Unindustria ha voluto mettere i puntini sulle “i”. Lucido e puntiglioso.

FLOP

DAVIDE BARILLARI

Alle 12.30 sulla bacheca di Davide Barillari, consigliere regionale del Lazio e bandiera degli ortodossi del Movimento 5 Stelle, arriva l’annuncio che è stato messo in rete il suo nuovo portale: “Informati, partecipa. La mappa del potere del Pd sulla sanità del Lazio. Speciale coronavirus. Gli interessi della sanità privata. Mafia, corruzione e clientelismo negli ospedali”. Il problema non è tanto né il sito né le cose che contiene.

Davide Barillari

Scrive Alessioporcu.it «Il problema è il nome scelto per il dominio internet: praticamente identico a quello ufficiale della Regione utilizzato per informare minuto per minuto i cittadini sull’andamento del coronavirus nel Lazio, la situazione negli ospedali, le procedure per cambiare il medico di famiglia. Quello della Regione si chiama salutelazio.it e quello del consigliere Barillari si chiama saluteregionelazio.it». Succede il finimondo. (leggi qui: Barillari imita il sito ufficiale anti coronavirus: sconfessato da M5S, Pd “Irresponsabile”).

Il Pd chiede il cambio di dominio o procederà con la denuncia. Il Movimento Cinque Stelle lo scarica. Roberta Lombardi è fuori di sé, Valentina Corrado lo segnala ai probiviri. Lui ritira il simbolo ma non il sito. In tutta la sua carriera politica Davide Barillari ha una costante: stupire ad ogni costo. Controcorrente ad ogni costo. Provocatorio ad ogni costo. Nel Partito non gli è andata benissimo considerando l’isolamento politico.

Ma la scivolata di oggi passa agli annali. Boomerang da cartellino rosso.

DONALD TRUMP

Il presidente Usa Donald Trump ha riferito in una conferenza stampa di aver parlato con il presidente cinese del Coronavirus. «Sono un pò arrabbiato con la Cina», ha detto, pur confermando il suo rispetto per Xi Jinping. Surreale.

Dopo che per due mesi ha minimizzato la pandemia, adesso l’inquilino della Casa Bianca fa anche l’incazzato.

La Cina ha affrontato il Coronavirus per prima e da sola. Gli Stati Uniti, da quando Trump è presidente, si sono isolati per scelta. Paura di perdere (le elezioni).

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