I protagonisti del giorno. Top e Flop del 24 novembre 2020

Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

GIUSEPPE SACCO

La sua città è stata scelta per essere una delle 24 Capitali italiane del festival nazionale della Dottrina Sociale della Chiesa 2020. Insieme a Verona, Torino, Napoli, Roma e tante altre metropoli. Una scelta non casuale quella della ‘piccola‘ Roccasecca: il tema dell’edizione 2020 è lo sviluppo industriale nel rispetto dell’ambiente.

Cosa c’entra Roccasecca? Giuseppe Sacco combatte da anni l’allargamento della discarica provinciale dei rifiuti, che in una quindicina d’anni ha ottenuto ben 5 ampliamenti e svariate proroghe.

Giuseppe Sacco, Francesco Borgomeo e Gerardo Antonazzo

La scelta della Chiesa non è stata fatta per compatire il sacrificio di Roccasecca. Ma per premiare la visione innovativa avuta da un sindaco che guarda al nuovo modello industriale: dove le materie prime si ricavano da ciò che è stato già usato dagli altri. In poco tempo Giuseppe Sacco è riuscito ad ottenere l’avvio dello studio di una Green valley con cui bonificare i suoi terreni industriali e ricavarne canapa per imballaggi green.

Ha evitato la cancellazione di 300 posti di lavoro attraverso la conversione del principale stabilimento cittadino in una fabbrica di economica circolare; si è battuto fino ad ottenere che la Saf si trasformi in un moderno impianto per il recupero totale dei materiali. Non esclude la possibilità di estrarre metano dagli scarti di cucina che diventano concime naturale.

Lo sguardo della Chiesa è andato su Roccasecca proprio per questa capacità di risorgere dalla sua sofferenza e trasformarla in un modello di rilancio.

Un Sacco bello.

GUGLIELMI E PIZZUTELLI

Centravanti il primo (Igino Guglielmi) regista il secondo (Gianfranco Pizzutelli). Oggi nel corso del Consiglio provinciale si è verificato un fatto politico destinato a pesare moltissimo nel capoluogo e nei prossimi anni. Igino Guglielmi non è mai stato della Lega, aveva semplicemente concorso nella lista della Lega per fare un favore a Nicola Ottaviani. Che in quel momento voleva attuare una prova di forza nel Carroccio: un braccio di ferro con l’ala all’epoca guidata dal vice coordinatore provinciale Mimmo Fagiolo.

Igino Guglielmi

Ci è riuscito facendo eleggere Andrea Campioni e Igino Guglielmi, grazie però ad un’intesa di acciaio con Gianfranco Pizzutelli, leader allora come ora del Polo Civico.

Il fatto che oggi Igino Guglielmi sia uscito dal Gruppo della Lega per rivendicare l’indipendenza del Polo Civico dimostra al di là di ogni ragionevole dubbio che alle prossime elezioni comunali Gianfranco Pizzutelli spazierà a 360 gradi. Cioè non è affatto detto che resterà nel centrodestra. Anzi.

Da moltissimi mesi in troppi stanno dando per scontato il predominio della Lega nel capoluogo ed in provincia di Frosinone. I fatti dicono che non c’è questa certezza e che anzi proprio a Frosinone si combatterà la battaglia politica destinata a condizionare per molti anni il quadro futuro. E nemmeno è detto che in Consiglio Provinciale Igino Guglielmi continuerà a stare all’opposizione.

Comunque la si veda il regista Gianfranco Pizzutelli ed il centravanti Igino Guglielmi hanno oggi segnato un punto che non passerà né inosservato né indolore.

Contropiede letale.

FLOP

ANGELO TRIPODI

In consiglio regionale si sta combattendo la battaglia delle presidenze di Commissione. C’è la linea del Piave delle opposizioni. Non perché vengano consumati inciuci ma perché questi organismi rappresentano le uniche postazioni istituzionali nelle quali pur stando in minoranza si può cercare di dare un contributo.

Angelo Tripodi Foto: © Imagoeconomica, Stefano Carofei

E allora ricapitoliamo quello che sta succedendo negli ultimi giorni. Pino Simeone, esponente storico di Forza Italia dà atto al presidente Nicola Zingaretti (Segretario nazionale del Pd) di avere affrontato bene l’emergenza del Coronavirus . E lo fa il giorno dopo che Silvio Berlusconi apre alla possibilità che Forza Italia voti il bilancio nazionale così come aveva chiesto Zingaretti. Un tempismo perfetto che far venire meno sul nascere retroscenismi da rosiconi .

Contemporaneamente il consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli si sta giocando le sue carte legittimamente per la conferma della presidenza della Commissione Cultura. Anche in questo caso non per inciuci e demagogia ma per continuare a dare senso ad un lavoro iniziato con l’elezione a consigliere regionale.

In questo quadro l’ala del Carroccio che fa riferimento al capogruppo Angelo Tripodi si scopre completamente tagliata fuori. Dalla linea dell’opposizione perché ormai scavalcata a destra da Fratelli d’Italia e da quella ‘istituzionale’ perché battuta sul tempo da Ciacciarelli e da Simeone.

Il capogruppo della Lega dovrebbe per lo meno riflettere sugli errori di tattica e di strategia .

Né carne né pesce.

ENRICO PAVIA

I giorni passano ed il centrodestra ad Alatri continua a non avere uno straccio di candidato sindaco. Mentre il presidente del consiglio regionale Mauro Buschini ha praticamente chiuso i giochi individuando nel dottor Roberto Sarra quello destinato a prendere il posto di Giuseppe Morini.

Enrico Pavia, Patrizio Cittadini, Tarcisio Tarquini

In questa situazione Enrico Pavia, che poteva essere il candidato della Lega (in questo senso stava lavorando Nicola Ottaviani) ha invece deciso di fare un’altra scelta. Cioè posizionandosi nel gruppo civico insieme a Patrizio Cittadini (a volte ritornano) e Tarcisio Tarquini (a volte insistono).

Il problema però è che tutti e tre sono disposti a portare avanti il progetto soltanto a condizione che siano loro il candidato a sindaco. Cioè ognuno di loro era convinto che sarebbe stato il candidato sindaco e aggregando gli altri due. Aggregare nel senso di rendere gregari.

Già la volta scorsa la frattura tra Antonello Iannarilli ed Enrico Pavia spianò la strada alla conferma di Giuseppe Morini. Nella primavera del 2021 al centrodestra rischia di andare peggio. E sinceramente non si riesce a capire per quale motivo Enrico Pavia abbia ritenuto di poter avere maggiori possibilità in una coalizione civica di questo tipo piuttosto che provare a giocarsi le sue carte nel centrodestra. Dando la possibilità a Nicola Ottaviani di provare a far passare il suo nome.

Dalla padella alla brace.