I protagonisti del giorno. Top e Flop del 28 gennaio 2020

Top e Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP 

ROMANO PRODI 

La lezione è chiara, i dem devono aprirsi. Basta partito delle tessere”. Romano Prodi sceglie le colonne de La Repubblica per disegnare la strada del centrosinistra dopo la vittoria in Emilia Romagna.

Romano Prodi © AdnKronos

Dice: “Nei momenti di crisi devi spalancare le porte. Zingaretti vada avanti con un grande incontro che riunisca intelligenze, proposte, personalità. Non punto al Colle, tutti sanno che mi piace la pianura padana. E non è vero che ci sono io dietro alle Sardine, purtroppo non c’entro. Zingaretti convochi una grande assise aperta a tutti, dove discutere in modo libero, su come la politica deve interpretare i grandi cambiamenti della società“.

Ennesimo  capolavoro politico del Professore, l’unico che ha battuto (per due volte) Silvio Berlusconi. In realtà l’ispiratore delle Sardine è proprio lui. Vecchia volpe.

PIERLUIGI BERSANI

Il segnale è buono e speriamo che così sia a lungo: la vittoria di Stefano Bonaccini in Emilia Romagna ha due strati. Il primo è il valore del buongoverno, che ha convinto tanta gente consapevole. L’altro strato è l’onda dei valori, quelli democratico-costituzionali e quelli atavici di socialità. Tanta gente li ha sentiti toccati e ha rifiutato sdegnosamente l’irruzione di Salvini”.

Pierluigi Bersani Foto © Imagoeconomica, Rocco Pettini

Lo ha affermato l’ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani, in un’intervista a Libertà di Piacenza. Avvertendo però il centrosinistra dal “crogiolarsi”, perché “nonostante l’ammaccatura in Emilia, la destra c’è ancora eccome, mentre la sinistra non c’è ancora come vera alternativa nazionale. Può esserlo dandosi una mossa”. 

Ha poi spiegato: “Quei valori vincenti ci sono dappertutto in Italia, ma hanno bisogno di un aggancio programmatico e politico, di gambe per camminare. La mossa tocca al Pd, che è il fratello maggiore. Ma tutte le forze organizzate devono mettersi a disposizione”.

Gli avessero dato retta il crollo del centrosinistra non ci sarebbe stato. Rivalutato.

FLOP

ATTILIO FONTANA

Il presidente della Regione Lombardia l’ha… detta grossa. Nel tentativo di negare l’evidenza (e cioè la sconfitta del Capitano Matteo Salvini e della Lega) Attilio Fontana ha spiegato: «Era difficile, per la sinistra era l’ultima ancora di salvezza, è stata fatta una mobilitazione degna dei tempi andati, si è vista in televisione gente di più di 100 anni portata ai seggi, disabili accompagnati con i pulmini, una mobilitazione per salvare quel che resta di un’idea che ormai è svanita».

Attilio Fontana © Imagoeconomica / Canio Romaniello

Ma perché anziani e disabili non hanno diritto di voto?

Fontana ha continuato: «Se errore è riuscire ad arrivare al 42% in Emilia Romagna, ben vengano errori di questo genere. Spero che se ne ripetano altri, che si riesca a prendere ancora una massa di voti così imponente».

Ma la Lega in realtà ha perso la battaglia decisiva. Indifendibile.

MATTEO RENZI

Il leader di Italia Viva ormai cambia rotta almeno una volta al giorno. Sulla prescrizione Maria Elena Boschi aveva detto che il Partito avrebbe votato con il centrodestra. Oggi però alla Camera per 72 voti è fallito il tentativo del forzista Enrico Costa di bocciare e bloccare la prescrizione del Guardasigilli Alfonso Bonafede, cancellandola del tutto nonostante sia entrata in vigore il primo gennaio di quest’anno.

Matteo Renzi © Imagoeconomica, Valerio Portelli

Lucia Annibali (Italia Viva) ha deciso di non partecipare al voto e non accogliere la richiesta di rinvio fatta in precedenza da Federico Conte di Leu a nome dei giallorossi. Perché, come ha spiegato in aula, “siamo contro la riforma e lo abbiamo detto davanti al ministro della Giustizia, ma lo facciamo dentro un accordo di maggioranza; abbiamo presentato due emendamenti nel decreto Milleproroghe che saranno votati entro una decina di giorni, ma con l’obiettivo di arrivare a un lavoro serio e condiviso, per questo abbiamo deciso di non partecipare al voto“.

Allibito Costa che ha parlato di “un attentato ai diritti delle opposizioni”. Che la vittoria di Zingaretti in Emilia abbia indotto Renzi all’ennesima giravolta? Chi rottama il rottamatore?