I protagonisti del giorno. Top e Flop del 29 aprile 2020

Top e Flop. Ogni notte, i protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende l’indomani.

TOP

LUCIA AZZOLINA

Finalmente la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha deciso, sciogliendo gli ultimi dubbi sull’esame di maturità ai tempi del Coronavirus. Si terrà a partire dal 17 giugno e con il colloquio orale.

Lucia Azzolina. Foto © Carlo Lannutti / Imagoeconomica

Ha detto rispondendo alle domande degli studenti sul sito skuola.net : «L’esame rappresenta la conclusione di un percorso. Per questo i crediti prima della pandemia erano 40, poi c’erano gli altri 60 legati alle prove. Ora deve essere valorizzato il percorso di studi di più: quel 60 saranno i crediti dai quali gli studenti potranno partire e 40 la prova orale».

La novità sta che in una situazione di emergenza si è riusciti a fare una cosa di buon senso: dare maggiore peso all’intero percorso scolastico. L’esame di maturità non può essere un terno al lotto. È giusto che l’impegno e la storia di uno studente vengano valorizzati maggiormente. Evitando che l’emozione possa vanificare cinque anni.

Quest’anno sarà una notte prima degli esami diversa. Ma forse più giusta.

Promossa.

ROBERT GALLO

«Funzionerà. E fermerà l’epidemia. Sono pronto a giocarmi la carriera»: lo ha detto a La Repubblica Robert Gallo, il virologo che nel 1983 scoprì l’Hiv come causa dell’Aids.

Robert Gallo

Robert Gallo, 83 anni, di origini italiane, è cofondatore e direttore dell’Istituto di virologia umana alla School of Medicine dell’università del Maryland e cofondatore e consulente scientifico del Global Virus Network, una rete internazionale di istituti. E se è disposto a giocarsi questa carriera, c’è da credergli.

La proposta di Robert Gallo è questa: «Non abbiamo un vaccino contro il Coronavirus? Usiamo quello per la polio. Mi aspetto che dia una protezione di alcuni mesi. Ma è un vaccino sicuro che è possibile ripetere più volte e ci aiuterà a bloccare la trasmissione».

È una proposta intelligente, perché in assenza di un vaccino specifico, quello sulla polio potrebbe permettere di guadagnare tempo prezioso. Per la sanità e per l’economia.

Genio.

MASSIMILIANO BRUNI

Piaccia o no è lui a gestire il gioco intorno al tavolo politico che determinerà il nome del prossimo candidato sindaco di centrodestra a Sora. E forse quello del prossimo sindaco. (leggi qui Lega – FdI, intesa sul nome per Sora: è Francesco Abbate).

Massimiliano Bruni

Il leader dei Fratelli d’Italia sorani sta giocando almeno cinque partite in simultanea. Con il centrosinistra, al tavolo del Patto Civico che ha eletto l’attuale sindaco Roberto De Donatis: sono i voti di Bruni a tenere in piedi l’attuale amministrazione “Per coerenza e rispetto del voto che gli elettori ci hanno dato quattro anni fa“. Con la Lega: alla quale sta facendo credere di partecipare alle trattative per definire il prossimo candidato, in realtà sta bucando le ruote del Carroccio, facendogli saltare la candidatura più temibile e cioè quella del capogruppo d’opposizione Luca Di Stefano, appoggiando quella di Francesco Abbate, sulla quale è già iniziata l’azione di logoramento.

Gioca anche con Forza Italia: dialogando sia con il vice coordinatore Regionale Gianluca Quadrini che con il commissario comunale Vittorio Di Carlo: che non si sopportano, e con i quali sta sviluppando due linee differenti. Con l’industriale Alberto La Rocca, per disinnescare la sua ennesima candidatura a sindaco che comunque qualche migliaio di voti ogni volta li raccoglie.

L’abilità sta nel fare in modo che tutti pensino di essere l’interlocutore privilegiato, nessuno immagini il contemporaneo gioco sull’altro tavolo. L’abilità sta nel lusigarli, non nel fargli credere che lui non esista.

Diabolicamente machiavellico

FLOP

MARIO ABBRUZZESE

Geniale. Anche quando finge di perdere. Quando si infila nell’angoletto e cerca di convincere tutti che per lui sia finita. Invece è quello il momento in cui sta facendo il gioco che più gli piace: l’autoscontro. Solo che sono gli altri a viaggiare sulle macchinine e lui a manovrare l’elettricità e dare i gettoni. Ma nessuno lo sa.

Mario Abbruzzese

L’opposizione consiliare al Comune di Cassino sta svolgendo un ruolo imbarazzante: fino ad oggi non è mai riuscita a creare un solo pensiero al sindaco Enzo Salera. Eppure basterebbe poco per mandarlo in tilt, lui che è soprannominato il pittbul perché è tutto pancia e reazione d’istinto. Non un tema sul quale sia obbligato a concentrarsi, non una situazione d’imbarazzo.

Anzi, più ci provano e più emerge la pretestuosità dei temi: palesemente sollevati solo per fare ammuina e poi tentare di passare all’incasso. Manovra sulla quale tutti sono perdenti di fronte a Luca Fardelli: viene dalla scuola di papà Cesare, uno degli ultimi grandi capaci di cadere sempre in piedi, da qualunque altezza lo buttassero giù. E infatti luca se non ha un piede nella maggioranza, pur stando all’opposizione, ha una linea diretta che quantomeno gli consente di ottenere per gli elettori di Caira le cose pratiche che da lui si aspettano.

L’apoteosi è un’opposizione più divisa di una riunione tra tribù ascare, nella quale nemmeno i due leghisti si parlano tra loro. Dove rientrano in gioco addirittura i dissidenti che fecero cadere il centrodestra. (leggi qui La ‘vendetta’ dei dissidenti: via al dialogo con il nuovo sindaco). In silenzio Mario li osserva. Lasciandoli a scontrarsi. Mentre lui nell’ombra prepara l’unica strategia che conta. Quella con cui dimostrare di essere l’unico interlocutore con qualcosa di concreto da dire.

Di lotta e (lui spera) di governo.

VITO CRIMI

Alzi la mano chi ricorda che è lui il capo politico, seppure reggente, del Movimento Cinque Stelle. In realtà il ministro degli esteri Luigi Di Maio sta continuando ad esercitare questo ruolo e alla fine sta bene a tutti. Soprattutto a Beppe Grillo, ormai uscito di scena.

Luigi Di Maio e Vito Crimi Foto © Imagoeconomica / Alvaro Padilla

Ma anche ai vari “senatori” pentastellati, preoccupati di scongiurare la possibilità che Alessandro Di Battista possa scalare il Movimento. Mentre il presidente della Camera Roberto Fico, come al solito, si tiene al coperto.

In tutto questo Vito Crimi è scomparso.

Vaso di coccio.

EMMANUEL MACRON

È passato dal “riapriamo tutto” al “contrordine compagni”. In attesa di capire come affrontare la ripartenza, al presidente francese Emmanuel Macron l’epidemia Coronavirus non gonfia le vele.

I sondaggi lo danno in caduta libera. Secondo Odoxa CGI per il 65 per cento dei cittadini, l’esecutivo di Parigi «non è all’altezza della situazione».

Per il 62 per cento del campione il governo guidato da Macron non sarà in grado, dopo l’11 maggio, di gestire le nuove misure introdotte per fermare la pandemia in corso. Lo stesso Macron per il 58 per cento dei francesi risulta essere un cattivo presidente contro un 42 per cento che lo vede invece bene nel suo ruolo.

L’inquilino dell’Eliseo in questo momento vorrebbe essere Giuseppe Conte sul piano del gradimento.

Ma quale… grandeur.