I protagonisti del giorno. Top e Flop del 29 ottobre 2020

Top e Flop. I protagonisti della giornata appena conclusa. Per capire meglio cosa ci attende nelle prossime ore

TOP

URSULA VON DER LEYEN

Ha dato una speranza “ragionata” nel momento più drammatico della pandemia da Covid-19. Sul vaccino. Ha detto la presidente della Commissione Europea: «La situazione del Covid-19 è molto grave. Dobbiamo intensificare la nostra risposta dell’Ue. Oggi stiamo lanciando ulteriori misure nella nostra lotta contro il virus. Dall’aumentare l’accesso a test rapidi e preparare campagne di vaccinazione a facilitare il viaggio sicuro quando necessario». 

Ursula von der Leyen

«Invito gli Stati membri a collaborare strettamente. Misure coraggiose intraprese ora aiuteranno a salvare vite umane. Nessuno Stato membro uscirà in sicurezza da questa pandemia fino a quando non lo faranno tutti».

Un richiamo alla solidarietà davvero molto opportuno. Poi ha aggiunto: «Nel miglior scenario possibile, gli accordi per l’acquisto anticipato dei vaccini anti-Covid che abbiamo con le società farmaceutiche prevedono un range tra i 20-50 milioni di dosi consegnate ogni mese, da quando le prime società saranno pronte». 

«Se tutti i candidati che abbiamo per la produzione dei vaccini avessero successo, nel 2021 avremo 1 miliardo e 220 milioni di vaccini. Ma anche se tutti i candidati non dovessero riuscire, potremo vaccinare 700milioni di persone».

Non è una che parla a vuoto. E proprio per questo la sua presa di posizione dà coraggio e speranza a tutti coloro che intendono lottare seriamente contro il virus. Evitando speculazioni di tipo politico. E poi il richiamo all’Europa unita ha fatto la differenza.

Ursula che Presidente!

MARIO DRAGHI

Secondo il settimanale L’Espresso Mario Draghi avrebbe appena rifiutato la presidenza di Goldman Sachs. Certamente, per chi ha ricoperto il ruolo di presidente della Bce, non è semplice trovare un altro ruolo all’altezza come prestigio.

La notizia, come prevedibile, ha dato il via libera ad ogni tipo di previsione. La più autorevole è questa: se Draghi ha detto di no a Goldman Sachs, vuol dire che punta a prendere il posto di Sergio Mattarella al Quirinale. Anzi, probabilmente, pensa qualcuno, l’ex presidente della Bce ha già avuto rassicurazioni in questo senso. D’altronde il Pd lo appoggerebbe, Forza Italia pure, Italia Viva anche.

Mario Draghi. Foto © Dominique Hommel / Imagoeconomica

Matteo Salvini non ha chiuso, Luigi Di Maio pure. Forse però potrebbe perfino esserci uno scenario diverso, perché un altro lockdown (ormai certo) potrebbe mettere in ginocchio l’Italia. E il presidente del consiglio Giuseppe Conte non dà proprio la sensazione di poter tenere sul piano politico. Potrebbe servire un governo di salute pubblica e allora sarebbe impossibile prescindere da Mario Draghi.

Certo è che nessuno rifiuterebbe la presidenza della Goldman Sachs. L’Italia è sull’orlo di un precipizio, con una pandemia palesemente sfuggita di mano sul piano sanitario. Con conseguenze economiche da Caporetto. Lui potrebbe essere l’uomo della provvidenza.

Riserva (di lusso) della Repubblica.

FLOP

MATTEO SALVINI

Si è tolto ancora la mascherina. In Senato. Il leader della Lega ha attaccato il Governo e il premier Giuseppe Conte sul Dpcm. Dicendo: «Mentre noi siamo qua a votare, il presidente del Consiglio è in televisione: non è normale. Vi domando se ritenete normale che mentre il Senato e la Camera stanno lavorando, il presidente del Consiglio si faccia gli affari suoi in televisione. Non è accettabile».

Ognuno, sulla base della propria sensibilità politica, stabilirà se ha ragione o meno. Poi però Matteo Salvini si è tolto brevemente la mascherina per protestare platealmente e scandire bene le parole. A richiamarlo è stato il vicepresidente dell’aula, Roberto Calderoli, collega di partito e amico.

Matteo Salvini. Foto © Vince Paolo Gerace / Imagoeconomica

A quel punto Salvini l’ha indossata nuovamente. Visto il nuovo obbligo per i senatori di tenere la mascherina anche durante gli interventi.

Poi ha affermato: «Noi usciamo da quest’aula perché il Senato ha ancora una dignità. Non è normale, è un insulto a milioni di famiglie, a milioni di lavoratori. Io mi metto la mascherina, ma voi vi dovreste mettere la maschera per vergognarvi di coprire una situazione surreale. C’è l’Italia con il fiato sospeso, tassisti, commercianti, lavoratori della cultura e dello spettacolo. Noi siamo qua a votare. E Conte non è in Senato, non è alla Camera ma è in televisione, senza Casalino perché è a casa. Non è accettabile».

Allora, che il premier Giuseppe Conte sia completamente inadatto al ruolo in una situazione del genere, non ci piove. Ma l’alternativa per fronteggiare il Covid è la destra negazionista o riduzionista guidata da Salvini?

Toppa peggiore del buco.

LUIGI DI MAIO

Alessandro Di Battista sta preparando la scissione attraverso gli europarlamentari a lui fedeli. Si tratta di un messaggio forte a tutti i vertici del Movimento Cinque Stelle e in primis a Luigi Di Maio.

Non solo: Di Battista ha pure proposto il rinvio degli Stati Generali del Movimento Cinque Stelle visto che il Governo è concentrato sulla pandemia. Altro segnale fortissimo a Di Maio e a Conte. In più ha aggiunto che non va bene il doppio ruolo ministro-deputato e che l’abolizione della norma che mette un tetto ai mandati parlamentari (due) non va abolita.

Luigi Di Maio Foto © Livio Anticoli / Imagoeconomica

Davanti a quello che è un richiamo forte alle radici del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio tace. Non sa cosa rispondere.

Ormai lui ha una vocazione ministeriale e democristiana. E’ chiuso nel Palazzo e ha portato il Movimento su posizioni inimmaginabili all’inizio.

Ma soprattutto è evidente che Alessandro Di Battista sul piano della dialettica sui valori del Movimento lo ha messo all’angolo.

Asfaltato.